Infortunio Buongiorno, il Calciomercato Napoli si accende: tutti gli obiettivi di Manna e Conte

Infortunio Buongiorno, il Calciomercato Napoli si accende: tutti gli obiettivi di Manna e Conte

La sfortuna in casa Napoli: frattura dei processi trasversi di due vertebre lombari per Alessandro Buongiorno, pilastro della difesa napoletana e tra i migliori della Serie A intera in questi primi mesi di stagione. Il suo rientro in campo è previsto per la fine del mese di gennaio, se non l’inizio di quello di febbraio.

Ciò significa che, con tutta probabilità, il Napoli acquisterà quantomeno un difensore nella sessione invernale di calciomercato. Ma quali sono gli obiettivi del club azzurro? Vediamoli insieme.

I profili nel mirino del Napoli

Un nome che la società di De Laurentiis sta valutando da diverso tempo è sicuramente quello di Jakub Kiwior. Il polacco conosce il campionato italiano avendo giocato per lo Spezia negli scorsi anni; eppure la sua carriera si trova in uno stato di “stallo” all’Arsenal, dove non ha un minutaggio elevato. Per far sì che il club inglese lo liberi, d’altronde, servirà una cifra importante, vista la sua valutazione di 30 milioni di euro.

Il secondo profilo inquadrato dal Napoli è Ardian Ismajli, centrale attualmente in forza all’Empoli e con cui – secondo le voci di mercato – gli azzurri avrebbero già un accordo per giugno. Il contratto del classe ’96 è, infatti, in scadenza; il che potrebbe permettere al direttore sportivo Giovanni Manna di strapparlo anticipatamente ai toscani con una cifra intorno ai 2 milioni.

Nella giornata di lunedì, Alessandro Buongiorno è stato sfortunato protagonista di un brutto infortunio: frattura dei processi trasversi di due vertebre lombari. Il suo rientro in campo è previsto per la fine del mese di gennaio, se non l'inizio di quello di febbraio. 

Ciò significa che, con tutta probabilità, il Napoli acquisterà quantomeno un difensore nella sessione invernale di calciomercato. Ma quali sono gli obiettivi del club azzurro? Vediamoli insieme.

Un discorso simile vale anche per Stefan de Vrij dell’Inter e Danilo della Juventus: entrambi, esattamente come Ismajli, sono liberi di accordarsi con un club per la prossima stagione. Anche nel loro caso quindi il valore di mercato è tutt’altro che proibitivo, ma è difficile che le rispettive squadre vogliano privarsene in anticipo nella sessione invernale.

Un’ulteriore alternativa risponde al nome di Luiz Felipe. Il difensore di passaporto italiano, che ha lasciato la Lazio nel 2022, milita ad oggi nel campionato arabo. Un suo ritorno in Italia, questa volta con la maglia del Napoli, è possibile seppur non probabile.

Insomma, il Napoli è chiamato ad investire a gennaio per un semplice motivo: Rafa Marín e Juan Jesus non sembrano dare troppe garanzie a Conte, che potrebbe anche adattare Mathías Olivera in attesa di un rinforzo dal calciomercato. Rinforzo che arriverà (e possibilmente anche in fretta) per proseguire un’annata fin qui positiva, nonostante l’eliminazione rimediata in Coppa Italia e la vetta della classifica persa due turni fa. Terminare la stagione in zona Champions League – come da obiettivo dichiarato – è fattibile, ma tutt’altro che scontato; e bisognerà fare tutto bene anche fuori dal campo per riuscirci.

Fabrizio Parascandolo

Napoli, turnover con la Lazio in Coppa Italia: le conseguenze della scelta di Conte

Napoli, turnover con la Lazio in Coppa Italia: le conseguenze della scelta di Conte

Negli ottavi di finale di Coppa Italia, che il Napoli disputerà a Roma contro la Lazio di Baroni, Antonio Conte metterà in atto un massiccio turnover. Analizziamo insieme le possibili conseguenze della sua decisione.

Le conseguenze del turnover

Il primo argomento da trattare è sicuramente la voglia di mantenere alto il morale del gruppo. Un gruppo che, come detto dal capitano azzurro Giovanni Di Lorenzo, è affiatato come nell’anno del terzo Scudetto.

Il mister, evidentemente, vuole far in modo che anche le alternative ai titolari si sentano parte integrante del progetto, così da tenerli sempre motivati a dare il massimo.

Dietro alla scelta di schierarli nell’incontro di domani, però, potrebbe anche esserci la necessità di valutare se qualche pedina è all’altezza di questa squadra.

In ottica mercato, infatti, il tecnico leccese ha già lanciato un messaggio al presidente De Laurentiis nel post-partita di Torino: “Dovessimo arrivare in Champions, serviranno rinforzi”. Ieri, invece, ha detto: “Con la Coppa possiamo tastare la crescita di tutto il gruppo. Per capire se, in caso di necessità durante il percorso, saremo ben attrezzati o dovremo guardarci in giro”

Il primo match dei due consecutivi (il secondo, valevole per la Serie A, si giocherà domenica al Maradona) contro la Lazio può essere quindi l’occasione perfetta per individuare le zone del campo in cui il Napoli dovrà lavorare sul mercato, magari già a gennaio.

Come anticipato poc’anzi, inoltre, la sfida di campionato fa sì che la rotazione dei calciatori servirà anche a garantire del meritato riposo ai titolarissimi.

Dubbi che attendono risposte

La decisione di Conte comporta degli inevitabili rischi. Primo su tutti, la possibilità di uscire anzitempo da una delle due competizioni stagionali. Una competizione che, sulla carta, il Napoli potrebbe puntare a vincere.

Su questo concetto, l’allenatore è stato chiaro ieri in conferenza stampa pre-partita: “Noto che qui [a Napoli, ndr] si parla troppo facilmente di vincere. Ci vuole rispetto per il lavoro, il percorso che serve per arrivare lì. Ve lo dice [riferito ai giornalisti, ndr] uno che sa cosa vuol dire vincere”.

I dubbi, però, restano: non sono da sottovalutare, infatti, le possibili difficoltà che i calciatori non abituati a giocare spesso – e non con i compagni che vedranno in campo domani – potrebbero incontrare.

Il riferimento va, inevitabilmente, a Rafa Marín, a Juan Jesus, a Raspadori, a Zerbin, a Folorunsho. La lista continua, ma il tecnico degli azzurri è convinto che non ci saranno problematiche da questo punto di vista: “I giocatori si allenano insieme da mesi. Devo essere credibile: se dico che stanno crescendo e poi non li faccio giocare mai, allora non lo sono. Andrà in campo chi per tanti motivi ha giocato meno fin qui. Sono sicuro che avremo ottime risposte”.

Insomma, alla vigilia della partita contro la Lazio, un Napoli rivoluzionato è pronto a fare la differenza all’Olimpico, con l’obiettivo unico di passare il turno. Vedremo se le scelte di Antonio Conte si riveleranno adatte per affrontare l’organico dell’ex Baroni.

Fabrizio Parascandolo

Napoli, ecco i dati del bilancio 2023/24: utile da 63 milioni

Napoli, ecco i dati del bilancio 2023/24: utile da 63 milioni

La stagione 2023/24 è stata estremamente negativa per il Napoli. Da campioni d’Italia in carica, gli azzurri hanno ottenuto un decimo posto in campionato, restando così esclusi dalle competizioni europee per la prima volta negli ultimi 15 anni.

Eppure, se le prestazioni in campo sono state senza dubbio rivedibili, la scorsa annata nasconde un lato positivo: la solidità economica del club.

Il sito Calcio e Finanza ha, infatti, condiviso i dati del bilancio 2023/24 della società di De Laurentiis; e questi sono più che incoraggianti: vediamoli insieme.

Bilancio Napoli 2023/24: tutti i dati

L’utile ottenuto dal Napoli ammonta a 63 milioni di euro, un numero importante seppur inferiore ai 79,7 milioni registrati al 30 giugno 2023. Il fatturato del club è invece diminuito fino a 328,2 milioni di euro (contro i 359,2 milioni di euro dell’esercizio precedente).

Per quanto riguarda i ricavi, la voce più significativa è quella dei diritti TV, pari a 142,2 milioni. Le partite casalinghe e la componente commerciale hanno portato rispettivamente 27,4 e 70,2 milioni. Il dato da sottolineare assolutamente è quello delle plusvalenze arrivate dal calciomercato: 36, 8 milioni con il trasferimento di Kim al Bayern Monaco, 23,1 milioni grazie al passaggio di Elmas al Lipsia e 10,8 milioni per la cessione di Lozano al PSV, per un totale di 70,7 milioni di euro.

La stagione 2023/24 è stata estremamente negativa per il Napoli. Da campioni d'Italia in carica, gli azzurri hanno ottenuto un decimo posto in campionato, restando così esclusi dalle competizioni europee per la prima volta negli ultimi 15 anni.
Eppure, se le prestazioni in campo sono state senza dubbio rivedibili, la scorsa annata nasconde un lato positivo: la solidità economica del club.

I costi, d’altro canto, sono rimasti praticamente invariati, passando da 242,5 a 244,4 milioni. Bisogna ricordare che in questa voce incidono principalmente gli ingaggi dei calciatori e gli stipendi del personale, pari a 116,4 milioni di euro; di cui 94,2 per i giocatori (nel 2022/23 erano 89,7), e 8,8 milioni per i tre diversi allenatori.

La differenza tra fatturato e costi è uguale a 83,7 milioni di euro, mentre il risultato netto è in positivo per 63 milioni. I debiti complessivi sono scesi a 242,5 milioni di euro (rispetto ai 264,4 milioni del 30 giugno 2023).

Infine, l’indebitamento finanziario netto è positivo per 159,9 milioni di euro, mentre la liquidità è passata da 168,9 a 210,5 milioni.

Insomma, dopo aver ritrovato un equilibrio in campo con il lavoro di Antonio Conte, il Napoli conferma di non aver mai perso di vista la priorità del presidente De Laurentiis, ovvero la stabilità finanziaria.

È proprio grazie ai risultati ottenuti in questo settore che gli azzurri hanno potuto investire in maniera importante nel calciomercato estivo, consegnando così al tecnico leccese una rosa competitiva.

La speranza dei tifosi è che questo gruppo sia in grado di replicare l’impresa di due stagioni fa; con la consapevolezza che non sarà facile, ma che nulla è impossibile.

Fabrizio Parascandolo

Ecco perché gli infortuni non sono un problema per il Napoli (almeno per adesso)

Ecco perché gli infortuni non sono un problema per il Napoli (almeno per adesso)

Dopo l’infortunio di Meret, il Napoli perde anche Stanislav Lobotka. Eppure, nonostante lo slovacco sia una pedina fondamentale nello scacchiere azzurro, forse non c’è da preoccuparsi.

Una rosa completa, o quasi…

Attraverso un attivissimo calciomercato estivo, ad Antonio Conte è stata consegnata una rosa più che capace di affrontare la Serie A e i pochi impegni di Coppa Italia.

Il tecnico ha infatti a disposizione diverse alternative in ciascun ruolo, ma a fare la differenza è la qualità delle stesse. I vari Neres, Spinazzola, Gilmour, Caprile, Simeone, Raspadori – per citarne alcuni – sarebbero titolari in diverse squadre del nostro campionato. A Napoli, invece, agiscono nel ruolo di ottime risorse, seppur in secondo piano rispetto al corrispondente “titolare”.

Con l’infortunio muscolare di Lobotka, ad esempio, sarà chiamato in causa proprio Billy Gilmour. Tra i pali, visti i forfait di Meret, è stato impegnato Caprile. E domenica non è da escludere che Spinazzola possa sostituire uno stanco Olivera.

Dopo l'infortunio di Meret, il Napoli perde anche Stanislav Lobotka. Eppure, nonostante lo slovacco sia una pedina fondamentale nello scacchiere azzurro, forse non c'è da preoccuparsi.

Ad Empoli per mandare un segnale al campionato, ma c’è ancora lavoro da fare

Dunque ad Empoli gli azzurri dovranno fare a meno di tre calciatori molto importanti, ma la competitività della rosa concede a Conte una certa tranquillità.

Lo stesso discorso non può essere applicato a una posizione del campo in particolare: quella del centrale difensivo. A Verona, per l’esordio in campionato; è mancato il nuovo innesto Alessandro Buongiorno, rimpiazzato da un insufficiente Juan Jesus. E lo stesso Rafa Marín, acquistato dal Real Madrid per 11 milioni di euro, non ha ancora dato garanzie.

Insomma, visto un sistema di gioco oramai collaudato e una rosa molto profonda – nonché di qualità – in molte posizioni, per adesso il Napoli può forse anche permettersi di perdere calciatori importanti, almeno per qualche giornata.

La speranza dei tifosi è che la squadra venga ritoccata nel calciomercato di gennaio, così da non dare alcuna preoccupazione ad Antonio Conte.

Eppure, una cosa è certa: se l’assenza di Lobotka dovesse passare inosservata come quella di Meret, il Napoli avrà dato un’altra dimostrazione di forza.

Fabrizio Parascandolo

McTominay: il “mostro” che ha cambiato Conte (e il Napoli)

McTominay: il “mostro” che ha cambiato Conte (e il Napoli)

“È un mostro, è un mostro” urlava a squarciagola – circa 12 anni fa – il telecronista Riccardo Trevisani, rifendosi all’attaccante uruguaiano Edinson Cavani.

Da quel momento ad oggi di “mostri” a Napoli ne sono passati, ma nell’ultima sessione di mercato ne è arrivato uno nato in Scozia che, pur non essendo quello di Loch Ness, fa comunque tanto parlare di sé…

Voglia di lasciare il segno

Lo scorso agosto, Scott McTominay ha deciso di tingere la sua carriera (e la sua vita) d’azzurro, lasciando il Manchester United dopo 22 anni, di cui 7 in prima squadra.

Il centrocampista ha voluto fortemente una nuova sfida per il proprio futuro. Non voleva più essere “uno qualunque” in Inghilterra, bensì giocare in un club che gli permettesse di brillare, come ha sempre fatto nella nazionale scozzese – pur sempre ultima nel girone di Nations League dopo 3 giornate – e come sta facendo a Napoli sin dal suo arrivo.

Le sue indiscutibili qualità fisiche e tecniche, abbinate alla sua intelligenza e duttilità tattica, lo rendono già uno dei migliori in Serie A nel suo ruolo. E lo ha capito anche Antonio Conte

Lo scorso agosto, a Napoli è arrivato un "mostro" dalla Scozia che - pur non essendo quello di Loch Ness - sta facendo parlare di sé...

Conte “costretto” a cambiare

“Bisogna anche saper valorizzare i propri calciatori”, ha detto il tecnico del Napoli parlando del cambio di modulo effettuato nelle ultime settimane.

L’allenatore leccese ha costruito una versione 2.0 della squadra, inserendo McTominay nella lista degli 11 titolari – al posto di Mazzocchi – e dandogli la libertà di dialogare con Lukaku in fase offensiva.

Tale impiego dell’ex United, che nasce come attaccante, ha portato i suoi frutti in zona gol: Scott è costantemente pericoloso e ha collezionato 2 reti nelle ultime 3 uscite.

Insomma, Scott McTominay ha costretto Antonio Conte ad abbandonare la sua tradizionale difesa a 3 e sta facendo sognare i tifosi del Napoli. Chi avrebbe previsto tutto questo per i suoi primi 39 giorni in azzurro? Difficile saperlo, ma forse il meglio deve ancora venire…

Fabrizio Parascandolo