L’arrivo di Antonio Conte a Napoli ha dato grande entusiasmo ai tifosi, dopo una stagione nettamente al di sotto delle aspettative (la peggiore degli ultimi 15 anni). L’allenatore leccese torna in panchina a un anno dal termine dell’esperienza con il Tottenham, in cui non è riuscito a lasciare il segno come avrebbe voluto.
Scelta la sfida di allenare il club azzurro, il classe ’69 è pronto ad essere parte integrante della doverosa ricostruzione della squadra, uscita malconcia dal fallimento appena vissuto. Quali saranno, però, i calciatori che verranno valorizzati maggiormente da Conte? E chi, d’altro canto, rischia di essere ridimensionato rispetto al passato?
I giocatori chiave del Napoli con Conte
Escluse grandi sorprese, considerando le caratteristiche della rosa attuale del Napoli, l’ex allenatore dell’Inter imposterà il proprio modo di giocare sul modulo 3-4-3.
In tal caso, il ruolo fondamentale di playmaker sarebbe probabilmente affidato a Stanislav Lobotka, che potrebbe ritornare al livello di prestazioni visto con Spalletti; mentre Anguissa farebbe da incontrista, ma avrà bisogno del supporto del tecnico.
In difesa, invece, l’unica certezza sembra essere Rrahmani, mentre si aspettano rinforzi dal mercato. L’arrivo di Conte può sicuramente valorizzare il difensore, così come i due centrocampisti precedentemente citati: saranno loro, insieme all’insostituibile ed incedibile Kvaratskhelia, i punti fermi del progetto.
Parco esterni: tanto potenziale, altrettanti dubbi
Passando agli esterni, invece, un occhio di riguardo va alla situazione di Di Lorenzo – in partenza, destinazione Juventus – e di Mario Rui, il cui futuro appare incerto. I due terzini – premessa una loro permanenza – verranno presumibilmente usati come “quinti”, ovvero esterni di centrocampo.
Sarebbero pedine fondamentali del progetto, vista la tendenza dell’allenatore a valorizzare giocatori in quella zona di campo. Inoltre, la duttilità del capitano offre al mister la possibilità di utilizzarlo come braccetto di difesa. Lo stesso discorso vale per Mathias Olivera, che però fornisce maggiori garanzie in fase offensiva: il supporto dell’uruguagio potrebbe essere fondamentale per Kvaratskhelia, che a quel punto agirebbe in una posizione più centrale, con la conseguente capacità di trovare spazi e concludere con maggiore facilità a rete.
Poche certezze sul resto della rosa, ma un titolare rischia
Escluso il georgiano, per l’attacco appare doveroso condurre un’analisi simile al ruolo del portiere: tanti sono gli scenari, poche le certezze. Gli addii di Osimhen e Meret sembrano imminenti, ma l’identità dei loro sostituti è ancora incerta.
Calciatori che potrebbero essere molto utili alla causa sono Cajuste, Raspadori e Mazzocchi, sicuramente nei piani di Conte per le rotazioni con i titolari.
Tra i giocatori che rischiano un ridimensionamento, invece, spicca il nome di Matteo Politano. Titolare del Napoli nelle ultime stagioni, l’esterno ha già lavorato con l’allenatore a Milano – sponda nerazzura – e non con grandi risultati.
Successivamente, tanti sono i nomi da rivitalizzare (i vari Ostigaard, Natan e Ngonge, per citarne alcuni), altrettanti sono i dubbi (in particolare su profili come Simeone, Lindstrom e Juan Jesus, ma anche sui giocatori rientranti dai prestiti, come Gaetano, Zerbin, Caprile, Folorunsho e Zanoli) e fondamentali saranno le richieste sul mercato.
Tanta aspettativa nell’ambiente
Insomma, il lavoro dell’allenatore italiano nella città partenopea non è ancora inziato, eppure nell’ambiente c’è già grande consapevolezza della sua centralità nel progetto. L’arrivo di Conte può far rinascere il Napoli, tanto quanto farlo affondare definitivamente. Quale delle due ipotesi diventerà realtà? Soltanto il tempo potrà dircelo, ma intanto abbiamo una certezza: i tifosi non vedono l’ora di vederlo sulla panchina azzurra.
Fabrizio Parascandolo