Il programma del Lunedì sera

       

Il programma del Lunedì sera

   

Pessima Juventus, dolorosa manata per i bianconeri

Pessima Juventus, dolorosa manata per i bianconeri

L’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’ evidenzia lo stato d’animo in casa bianconera, dopo la cocente debacle al ‘Maradona’ contro il Napoli.

“Ha ragione Allegri quando spiega che il calcio è semplice e che troppi scienziati lo complicano. Ma dimentica che, ridotto alla più essenziale semplicità, il calcio dice questo: chi gioca meglio, vince”, scrive Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport per raccontare dello straordinario successo per 5-1 del Napoli, definito “meraviglioso, che non ha avuto bisogno di fare pretattica, né di cambiare modulo in corsa, sempre uguale a se stesso, forte del proprio gioco e del proprio stile, come l’Ajax di Cruijff, il Milan di Sacchi, il Barcellona di Guardiola e tutte le grandi della storia. Non ha avuto bisogno di spendere una sola ammonizione contro la fisicità della Juve. Ha bastonato con la bellezza, con la tecnica e con la generosità.

Pesantissima l’analisi sulla Juventus: “La Signora si è presa una dolorosa manata in faccia: 5 dita. Allegri ha perso più di tutti. L’Apocalisse del Corto Muso. Il fortino imbattuto per 8 match è crollato di schianto. Ma non è così sorprendente. Gli expected gol spiegano che la Juve avrebbe dovuto subire molti più gol dei 7 presi. È stata aiutata dalla buona sorte. Ha camminato pericolosamente sul filo, è risalita strisciando sui gomiti. Ma non si può vincere sempre con briciole di gioco e con gol allo scadere. Il tempo è galantuomo, il calcio pure e alla fine premia chi crea e non chi distrugge”.

Il Napoli demolisce la Juventus, che spettacolo al ‘Maradona’

Il Napoli demolisce la Juventus, che spettacolo al ‘Maradona’

Il Napoli incanta il ‘Maradona‘. Una cornice di una città in festa. Che esplode di gioia, dopo le 5 reti rifilate alla Juventus. L’edizione odierna de ‘Il Corriere dello Sport’ esalta la perfomances encomiabile degli uomini di Spalletti. Antonio Giordano esprime nel migliore dei modi lo stato d’animo dell’intero popolo:

“La felicità è in quello spettacolo abbagliante d’uno stadio “scioccato” da quell’Enorme Bellezza, 90′ minuti ricchi di fascino e con un 5-1 sulla Juventus che ora, fatalmente, sgretola qualsiasi convenzione scaramantica. Lo scudetto è l’Olimpo da conquistare, il sogno in cui tuffarsi dopo una partita perfetta, riempita da un football che acceca, offerta ad uno stadio in delirio e quasi incredulo dinnanzi a quell’onda anomala travolgente che sommerge la Juventus, la soffoca, la sistema a dieci punti da sé“.

EBBREZZA D’UN CAPOLAVORO – Il (più) grande spettacolo del weekend decolla immediatamente e il Napoli comincia a sfogliare la Treccani del calcio esibendo le proprie enciclopediche conoscenze ed evitando di negarsi l’ebbrezza d’un capolavoro: in quei 90′ da mille e una notte, c’è l’intensità, il palleggio, le prodezze, le genialate, fisicità, eleganza e persino qualche errorino utile per mostrarsi a tratti umano. La Juve è scioccata, vive per dieci minuti, poi si accorge che certi ritmi e quella vocazione le hanno demolito l’anima. È una serata che va oltre le più favolistiche previsioni”.

Napoli stellare, è stata una notte storica

Napoli stellare, è stata una notte storica

Certe notti senti il cuore battere forte. Intensamente. Come nei sogni piú dolci. O forse anche meglio. La realtà é andata ben oltre le aspettative più rosee. Sensazioni positive che pervadono l’anima. Caricano di adrenalina l’attesa. E consegnano alla storia una serata memorabile. Istantanee da incorniciare nell’album dei ricordi. Da rispolverare ed ammirare, con orgoglio e passione. Una delle pellicole più belle ed emozionanti dell’era De Laurentiis. Che giustamente gongola. E si frega le mani. Con il capolavoro estivo di Giuntoli e del lavoro encomiabile di Spalletti. É un Napoli maestoso. Che domina e gestisce. Combatte e inebria il ‘Maradona‘. Che assiste con commozione ed entusiasmo alla sublime melodia dei partenopei. A gennaio non si vince nulla. È ancora presto, molto presto. Mancano 20 finali. Per continuare la stesura del romanzo. Non svegliateci. Questa notte è una licenza per i nostri sogni aulici…

CIRO ACCARDO

Napoli – Juventus è un appuntamento con la storia

Napoli – Juventus è un appuntamento con la storia

La sfida contro i bianconeri non è mai una gara come tutte le altre. È la madre di tutte le partite, la sfida più attesa dell’anno. Non sarà una gara decisiva, i campionati non finiscono a gennaio. Può essere, però, determinante per il cammino del Napoli. Che in caso di successo nello scontro diretto, si porterebbe a ben 10 lunghezze di distanza dai bianconeri. Può essere importantissima per la Juventus, che in caso di bottino pieno a Fuorigrotta, accorcerebbero in graduatoria, proprio sui partenopei.

COME TRENTA ANNI FA – La cornice del ‘Maradona’ è da sold out. In una città che vive di emozioni, dove il pathos regna sovrano, così come il ricordo di Sua Maestà Diego Armando Maradona, non poteva che esserci il pubblico delle grandi occasioni. I tagliandi andati a ruba sono la cartina al tornasole di un’attesa spasmodica per una sfida delicata. Forse una delle più importanti dell’era De Laurentiis. Con il Napoli, che potrebbe staccare la Juventus, nel più classico degli scontri diretti. I pensieri tornano a trenta anni fa, quando il popolo partenopeo sognava il trionfo e le sfide contro i bianconeri alimentarono i sogni aulici dello Scudetto.

SOGNO CHE PUO’ DIVENTARE REALTA’ – Non c’è scaramanzia che tenga. La realtà è andata ben oltre il sogno. Il Napoli è una gruppo giovane, ma al contempo matura e responsabile. È una squadra che riesce a gestire al meglio i diversi momenti delle sfide. Ha la consapevolezza delle proprie forze e riesce a capire quando è il momento di aspettare e quando invece è il tempo di accelerare e colpire gli avversari. La Juventus non è ancora al top, Max Allegri deve fare i conti con alcune defezioni, su tutte quelle di Vlahovic, Bonucci e il lungodegente Pogba, che però sono tutti in ripresa. Venerdì sera non ci saranno. Ma torneranno a disposizione per le prossime sfide. Il tecnico dei bianconeri ha registrato la squadra e blindato la difesa, con il 3-5-2, che sebbene abbia ridotto la capacità offensiva, ha prodotto ben 7 clean sheets, nelle ultime sette uscite in campionato.

SFIDA DELICATA – Sarà una partita ostica, difficile, complicata per il Napoli, che si troverà dinanzi una squadra con baricentro basso, pronta a chiudere tutti gli spazi e a contenere le giocate tecniche di Kvaratskhelia. Sarà una gara a scacchi, tra due allenatori, che fanno della tattica applicata, il loro mantra. Un match delicato e intenso, da giocare con attenzione, coraggio e impegno. E con la giusta concentrazione anche sui calci piazzati, a causa della fisicità dei calciatori avversari. Da Milik a Kean, passando per Rabiot, Danilo e Bremer. I bianconeri hanno calciatori temibili nel gioco aereo. I partenopei possono fare affidamento ad una trequarti impregnata di talento e possono contare sullo stato di grazia di Victor Osimhen. il centravanti nigeriano ha messo la Juventus nel mirino. Intanto il ‘Maradona’ già ribolle di felicità…

CIRO ACCARDO

Che sfida tra Spalletti e Allegri, i numeri premiano il tecnico del Napoli

Che sfida tra Spalletti e Allegri, i numeri premiano il tecnico del Napoli

La sfida tra Napoli e Juventus è anche la sfida in panchina tra Luciano Spalletti e Max Allegri. L’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’ mette allo specchio i due tecnici, entrambi toscani, ma così differenti in termini di applicazione e visione di gioco. Ecco le parole del quotidiano:

“Non ne esiste uno migliore o peggiore, contano i gusti ma soprattutto i risultati, che finora danno ragione all’uomo di Certaldo rispetto al livornese. Mastro Luciano ha creato una orchestra, capace di agire armonicamente in campo. Questo non significa indugiare nell’estetica, perché la verticalità di gioco del Napoli è efficace, oltre che bella da vedere. Ma soprattutto nella prima fase della stagione i meccanismi hanno funzionato alla perfezione e, dopo la sconfitta di San Siro, domenica da Genova sono arrivati segnali positivi di ripresa del gruppo intero. Dunque non la condanna a una bellezza effimera, ma la ricerca della vittoria attraverso il controllo del gioco, con un possesso che cerca sempre verticalità”.