Il programma del Lunedì sera

       

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Juve, Allegri: “C’è da migliorare, ma abbiamo trovato lo spirito giusto”

Juve, Allegri: “C’è da migliorare, ma abbiamo trovato lo spirito giusto”

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, è intervenuto ai microfoni di DAZN al termine del derby vinto in trasferta per 0-1 sul campo del Torino: “C’è da migliorare il palleggio. All’inizio abbiamo perso troppe palle sulle diagonali dove il centravanti oggi doveva essere il regista della squadra. Nel secondo tempo loro sono calati e noi ci siamo mossi di più. Quando giochi con una squadra a uomo più ti muovi più gli togli riferimenti”.

“Locatelli? Si è inserito bene, ha tanti margini di miglioramento – ha proseguito – Inizia a vedere un po’ più sul lungo e sulle giocate si mette nella posizione di regista. È bravo, ha tecnica”.

“Chiesa nel secondo tempo ha fatto bene il centravanti, è entrato bene Kaio, anche se ha trovato due palloni ma si vede che è un ragazzo sveglio. Ed è entrato bene Kulusevski. Credo che questa squadra nelle ultime settimane abbia trovato lo spirito giusto, la voglia di difendere quando si difendere – ha spiegato – Mi sarebbe dispiaciuto non vincere una partita giocata così, forse a parte il primo tempo contro il Milan è stata la migliore”.

Allegri ha poi aggiunto: “Kean? È un giocatore che ha fatto bene a parte quelle 2-3 palle che ha perso in situazioni non semplici. Quando la squadra è vicino l’area è devastante, perché attacca bene la porta, ora sta lavorando sui controlli e la tecnica individuale. Ma sono contento di lui, il cambio alla fine del primo tempo spesso lo faccio per non bruciarmi uno slot. De Light? È un giocatore importante, nonostante abbia 22 anni. Non scordiamoci che viene da un calcio diverso, dove era abituato al riferimento sull’uomo. Deve migliorare la fase di aggressione, di lettura delle situazioni ma ora lo vedo molto più sereno e le prestazioni non possono che migliorare. Lo stesso vale per Kulusevski. Abbiamo giovani validi che devono migliorare individualmente e facendo così migliora la squadra”.

Su Bonucci ha poi concluso: “Leonardo è cresciuto molto sotto l’aspetto della tranquillità, della responsabilità nei confronti del gruppo. Prima pensava di più a sé stesso. Questo è un bene ma anche un male perché vuol dire che sta invecchiando”.

Torino, Juric: “Abbiamo dominato nel primo tempo, ora dobbiamo crescere”

Torino, Juric: “Abbiamo dominato nel primo tempo, ora dobbiamo crescere”

Ivan Juric, allenatore del Torino, ha parlato ai microfoni di DAZN dopo il ko nel derby contro la Juventus: “Abbiamo fatto un grandissimo primo tempo dove potevamo far male alla Juve. Nella ripresa loro hanno accelerato, noi abbiamo tenuto per lunghi tratti. Cerchi di adattare gente un po’ qua e un po’ là, i ragazzi danno il massimo ma non è il massimo della vita. Già all’inizio li metti in posizioni non loro, come Lukic, e poi ne risenti. Nel calcio si pagano gli errori anche durante la settimana di situazione come società potevamo gestire meglio”.

“Oggi mancava Djidji dietro e in attacco mancano Praet, Pjaca, Zaza e Belotti. Fai giocatore Lukic lì e non hai un cambio in mezzo con quelle caratteristiche che ci servono – ha spiegato – Dobbiamo migliorare tecnicamente e alzare il livello di giro palla. Dispiace perchè penso che per lunghi tratti è stata una partita ottima”.

“Ci mancano un po’ di conoscenze proprio del gioco. Nel primo tempo creavamo superiorità a sinistra e abbiamo dominato la partita. Nel secondo dovevamo andare più a destra e in questo momento non abbiamo questa lucidità di capire e cambiare. Penso che debba arrivare con il tempo – ha aggiunto – Ci chiudevamo e non siamo riusciti. Nel primo tempo abbiamo dominato, nella ripresa dovevamo cambiare e in questo momento non siamo in grado di riconoscere la situazione dove andare a giocare”.

Juric ha poi concluso: “Ci siamo sistemati nella ripresa ma c’è voluto un po’ di tempo. Possiamo fare di più in queste situazioni. Non abbiamo così ancora tanto tempo di lavorare. La Juve però ha grandissimi giocatori, entra gente fresca e abbiamo sofferto un po’. Dispiace per il primo tempo dove dovevamo essere più cattivi. Quando domini una partita così devi fare gol”.

Scontri tra ultras della Juve e polizia, arrestato un tifoso bianconero

Scontri tra ultras della Juve e polizia, arrestato un tifoso bianconero

Tensioni tra tifosi della Juventus e polizia all’esterno dello Stadio Olimpico Grande Torino poco prima dell’inizio del derby della Mole. Un gruppo di bianconeri, che protestano per l’obbligo del Green Pass e quindi destinati a restare fuori dallo stadio, ha cercato di venire a contatto con i tifosi del Toro. La polizia ha evitato lo scontro tra le due tifoserie: a quel punto i sostenitori bianconeri hanno lanciato alcuni oggetti contro gli agenti. Uno, in particolare, ha scagliato contro un funzionario una bici elettrica. Fermato verrà arrestato. La situazione è ora tornata alla calma.

Osimhen: “A Napoli si fidano di me, amo la città. Drogba il mio modello…”

Osimhen: “A Napoli si fidano di me, amo la città. Drogba il mio modello…”

Victor Osimhen, centravanti del Napoli, ha parlato ai microfoni di BBC Sport Africa: “Al Napoli si fidano di me e sono stati al mio fianco durante l’inizio difficile della scorsa stagione. L’amore che provo è enorme: il club, la città, i tifosi e tutti coloro che sono legati al Napoli mi fanno volare. Gioco per un club incredibile con una grande storia calcistica. Devo solo concentrarmi e dare sempre il massimo”.

“Certo che sono felice di essere tra i calciatori africani più costosi della storia – ha aggiunto – Voglio davvero salire più in alto con i colori del Napoli. Diventare un calciatore professionista era un sogno d’infanzia. Non sapevo che sarebbe arrivato questo trasferimento o qualcosa di così grande. Volevo solo avere successo nel calcio e fare bene per me stesso, prendermi cura della mia famiglia e dei miei pochi amici”.

Il numero 9 azzurro ha poi concluso: “Ighalo è mio fratello maggiore e punto di riferimento. Ha fatto bene per la Nigeria e ha anche concluso come capocannoniere all’ultima Coppa delle Nazioni in Egitto. Ma ho preso Drogba come mio modello mentre crescevo e quella è stata la luce guida. Penso che seguire il suo modo di giocare e la sua mentalità mi abbia davvero aiutato molto ad arrivare dove sono sono oggi”.