da Danilo Casano | Mag 5, 2025 | I nostri Ospiti, Redazione, TOP NEWS
Francesco Modugno – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita vinta dal Napoli contro il Lecce e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.
Questo il pensiero del nostro ospite:
“Nella città del caffè sospeso, gesto più nobile e napoletano che c’è, siamo arrivati allo champagne sospeso: c’è l’entusiasmo di aver acquistato una bottiglia, ma per l’euforia e l’ubriacatura ci sarà tempo. Ora il campionato va vinto, ci sono tre partite con i loro rischi e le loro insidie, ma anche i valori, la consapevolezza della squadra e la spinta della gente. La bottiglia andrà aperta, per il momento però sta lì…
Lecce-Napoli? È stata una grande vittoria, a tre giornate dalla fine le modalità del successo non contano più. Interessa solo il risultato.
Tre messaggi importanti: il primo è che il Napoli attuale non è un miracolo, ma è frutto di un lavoro ossessivo, feroce e determinato portato avanti con idee, metodo e conoscenze. In caso contrario, non saresti stato così in alto per così tanto tempo. Il secondo messaggio riguarda la sofferenza, che è una aspetto che può rendere il calcio meravigliosamente bello. Magari ricorderemo altri Napoli per l’espressione di gioco, poi questo in virtù del suo tratto caratteristico. Il terzo punto riguarda la qualità generale della squadra, non altissima se guardiamo a tutto il campionato, che però aiuta a esaltare i suoi meriti. i giocatori si sono scavati dentro e hanno dato più di quello che potevano.
Raspadori? Facendo un’analisi sui suoi tre anni in azzurro, la sua è una storia bellissima e anche bruttissima. Le sue qualità sono riconosciute e anche la sua capacità di incidere. Lui entra e determina, realizzando gol pesanti. Lo faceva con Spalletti e lo sta facendo ora, in una stagione tormentata in cui a gennaio voleva andare via. È rimasto per essere un protagonista di questo Napoli, ma senza mai riuscire a ritagliarsi quella centralità che poteva essere sua. Questa è la parte bruttissima della storia. Lui arrivò a Napoli in un’ottica di cambio modulo – si doveva passare al 4-2-3-1 – poi è rimasto sempre ai margini nonostante le sue qualità fossero riconosciute. Per il Lukaku attuale, che non è quello di ieri ma nemmeno dell’altro ieri, avere Raspadori vicino sarebbe certamente meglio.
Ultime tre gare? Il Parma è una squadra complicata e che ha una sua identità, certamente è la più dura tra le ultime partite. La qualità media della squadra è importante, non è una casualità che in casa abbia battuto praticamente tutte le grandi. Aggiungo che il suo allenatore, Christian Chivu, ha una storia interista che non è un fattore ma emozionalmente può portare a un coinvolgimento maggiore.
Nuovo centro sportivo? Lì si sta meravigliosamente bene, anzi ringrazio l’ex direttore azzurro Pierpaolo Marino per aver scelto quel centro. Sul futuro deciderà il presidente De Laurentiis, il club certamente sull’argomento avrà i suoi progetti e le sue strategie. Incontro ADL-Conte? È la questione certamente più interessante, ma i tempi attualmente non sono maturi perché le parti si vedano. L’allenatore ha raggiunto il suo obiettivo, che era quello di superare il mare in tempesta, attraccare la nave al porto e scendere a terra a obiettivo raggiunto. Adesso Conte vorrà concedersi un momento con sé stesso prima di parlare con la proprietà. Nuovo stadio? Bisogna innanzitutto capire quali sono le volontà: una volta appurata quella, si può fare tutto”.
da Danilo Casano | Mag 5, 2025 | I nostri Ospiti, Redazione
Massimo D’Alessandro – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita vinta dal Napoli contro il Torino e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.
Questo il pensiero del nostro ospite:
“Sarebbe inutile e ripetitivo elencare i meriti di Antonio Conte in questa stagione, ricordiamo però che a Lecce è arrivato il 25°successo della stagione. In percentuale siamo al 66% delle sfide giocate. Tante partite sono state contraddistinte da difficoltà, alcune indotte e altre capitate. Quest’annata emozionante la ricorderemo come quella dei gregari e di una squadra che vince di giustezza. In questo momento godiamoci il percorso del Napoli e ricordiamoci sempre che mancano ancora tre gare al termine, che sono 9 punti. Non è solo questione di scaramanzia, nel mondo del calcio ne sono successe e ne abbiamo viste tante. Entusiasmo dei tifosi a Capodichino? È stato un assaggio, per il resto ci sarà tempo.
Tanti 1-0 in questa stagione? Se ne sono visti anche nelle annate precedenti, magari gli ipercritici diranno che quelli erano risultati differenti e che la squadra puntava sempre alla ricerca del raddoppio…in ogni caso, la verità è che il Napoli è una squadra che concede il minimo all’avversario, anche a Lecce la formazione di Giampaolo ha avuto una sola opportunità.
Meriti per la stagione attuale? Quest’anno i giocatori, nonostante tutte le difficoltà, stanno andando oltre le loro possibilità. Citerei anche quelli di ADL, che ha reso grandissimi tanti calciatori, allenatori e anche alcuni dirigenti che sono passati per Napoli. Mi riferisco anche a qualcuno che ultimamente non se la sta passando benissimo.
Ultime tre gare? Il Parma è la più difficile, ma non si deve avere paura: ha recentemente perso col Como, partita in cui ha sprecato tante occasioni nonostante gli infortuni. Voglio essere positivo e credere che gli emiliani possano tirarsi fuori dalla lotta salvezza ottenendo un buon risultato a Empoli.
Incontro ADL-Conte? Secondo me gli incontri più importanti saranno quelli per il futuro dello stadio Maradona. L’allenatore ha un contratto e si deve trovare una quadra tra le parti, altrimenti ce ne faremo una ragione. Per quanto riguarda lo stadio, da cittadino sono preoccupato sentendo le ultime notizie: sembrerebbe che si voglia operare l’ennesimo adattamento sull’impianto esistente – già oggetto di un intervento traumatico e devastante per i tifosi in occasione del mondiale del ’90 – senza decidere di dotare la città di una struttura adatta per il calcio. Non credo che a Fuorigrotta ci sia la possibilità, né penso ci sia la volontà politica, di abbattere tutto e ricostruire. Altrimenti bisognerebbe capire dove ADL potrebbe reperire le risorse, la forza e la voglia di costruire uno stadio adatto al calcio in altra zona della città, come è avvenuto in tante altre località europee e non solo”.
da Danilo Casano | Mag 5, 2025 | I nostri Ospiti, Redazione
Roberto Rambaudi – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita vinta dal Napoli contro il Lecce e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.
Questo il pensiero del nostro ospite:
“Il Napoli è stato in work in progress per tanto tempo, adesso i tifosi azzurri trasmettono entusiasmo. Conte è un allenatore che ha sempre vinto lo Scudetto al primo anno, ovunque sia andato. L’allenatore azzurro è il numero uno nell’imprimere alchimia, strategia e i suoi concetti alla squadra. A Napoli ha fatto qualcosa di più, perché ha valorizzato giocatori protagonisti del precedente Scudetto ma con una filosofia di calcio differente. È stato quindi un lavoro doppio. La sua mano si vede sia nel bene che nel male. Lecce-Napoli? I calciatori sono scesi in campo sapendo cosa volevano, a questo punto della stagione conta solo questo. Il Napoli è una formazione camaleontica, vanno fatti i complimenti all’allenatore per come incide. Raspadori? È un giocatore che si valorizza nell’ultimo terzo di campo, in area di rigore è bravissimo. Sull’esterno e come centravanti unico non può giocare, perché gli manca la fisicità.
Ultime tre gare? Solo il Napoli può perdere questo campionato, ma la partita col Parma è la più complessa. Gli emiliani in casa hanno ottenuto diversi risultati importanti: pareggiato con l’Inter, battuto Juve, Lazio e Milan”.
da Danilo Casano | Mag 5, 2025 | I nostri Ospiti, Redazione, TOP NEWS
Pierpaolo Marino – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita vinta dal Napoli contro il Lecce e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.
Questo il pensiero del nostro ospite:
“La gioia sta nell’attesa. Questo deve essere un momento di gioia e non di scaramanzie, perché il Napoli sta volando in classifica e vince machiavellicamente. Conte – che da quest’anno definiremo l’alchimista – nonostante tutte le sfortune studia le giuste misure tattiche e psicologiche. Lecce-Napoli? Ho già detto che il Napoli deve andare in campo con autostima e deve volare, l’obiettivo è ben chiaro e io vedo solo positività, godiamoci il momento invece di reprimerci. Sorseggiamo questo splendido caffè, poi apriremo lo champagne una volta arrivati fino in fondo.
Questo è il momento in cui lo Scudetto si vince credendoci, avendo la convinzione di averlo quasi ottenuto. Avere paura sarebbe solo deleterio. A Lecce si è visto un Napoli machiavellico, sceso in campo col piglio della grande squadra che vuole vincere con l’entusiasmo. Il clima non era facile: non c’erano solo la contestazione e la voglia dei pugliesi di ricordare il fisioterapista scomparso, ma c’era anche anche una squadra che aveva bisogno di punti fondamentali in chiave salvezza.
Lo Scudetto del Napoli sarebbe un miracolo, come ha detto Conte, ma sarebbe frutto del lavoro e di un lungo work in progress che si è concluso a gennaio. Gli azzurri sono in procinto di vincere il loro secondo titolo negli ultimi tre anni, inutile dire se si tratti degli Scudetti di Sarri o Conte: l’allenatore più bravo è quello che si adatta ai calciatori che ha, la formazione di Spalletti – che ho avuto per quattro anni e stimi come uomo e tecnico – aveva Kvara al massimo della condizione e della motivazione, più Osimhen. La squadra di Conte era reduce da un crollo psicologico avvenuto l’anno scorso e il germe della sconfitta, come ci insegna la Sampdoria, è difficile da estirpare. Se arriverà il successo, sarà merito di Conte nell’aver sfruttato i giocatori al massimo. Più si depaupera la rosa, poi falcidiata da infortuni, più si valorizza il lavoro dell’allenatore. Troppa sofferenza? È una componente normale in questi momenti, il Napoli si gioca tanto e lo fanno anche le sue avversarie.
Ultime tre gare? Genoa, Parma e Cagliari non sono squadre che in questo momento possono fermare il Napoli. In passato ho detto che delle ultime quattro sfide, la più difficile era a Lecce. Ora dico che la partita più insidiosa è quella con il Parma, perché ha una filosofia di gioco e potrebbe non essere ancora salvo. Il rendimento della formazione di Chivu è da 8°/9°posto Il Cagliari dovrebbe già aver raggiunto l’obiettivo della salvezza, mentre il Genoa ora non potrà raggiungere nemmeno il 10°posto – che dà proventi in più ai club – dopo il ribaltone subito dal Milan. Il Napoli deve temere solo sé stesso, perché è proprietario del suo destino”.
da Danilo Casano | Mag 3, 2025 | Redazione, TOP NEWS
Antonio Conte, intervistato ai microfoni di DAZN, ha commentato il successo del Napoli contro il Lecce al ‘Via del Mare’.
Questo il pensiero dell’allenatore azzurro:
“Non devo mentire. È stata una vittoria importante a questo punto, ma non la più importante. Temevamo questa partita per tante situazioni, anche perché il Lecce veniva con un pareggio acciuffato con l’Atalanta e poi è capitata questa disgrazia a questa persona che conoscevo, come conoscevo il papà suo. Era una situazione un po’ particolare. Solo molto vicino al Lecce, ai calciatori e ai tifosi leccesi, perché vivere un dramma del genere non è semplice.
Noi abbiamo fatto la nostra partita, siamo venuti per cercare di vincerla perché è un passo importante e dovevamo continuare a mandare un segnale positivo a tutto all’ambiente, e l’abbiamo fatto. Ottimo primo tempo e poi è subentrata l’importanza dei tre punti che ci hanno portato ad essere meno arrembanti rispetto al primo tempo. Questa è una tappa importante, non posso mentire. Temevo il Lecce e siamo arrivati qui gestendo un’emergenza, perché oggi ha giocato Olivera da centrale. E’ la prima volta che l’ha fatto con me, doveva già farlo contro il Torino ma poi il problema che ha avuto Raspadori ci ha fatto cambiare alcune situazioni. Questa è una squadra che sta rispondendo ed è una rosa di ragazzi per bene che hanno voglia di fare qualcosa di straordinario. Bisogna comunque essere squadra nello spartito, nella fase offensiva e difensiva e questa squadra è cresciuta in maniera incredibile rispetto all’esordio che facemmo contro il Modena, facendo 0-0 al Maradona. La prima di campionato abbiamo perso 3 a 0, e poi ne abbiamo fatti di passi. Questa è una tappa importante, ma non la più’ importante.
Pareggiare o vincere oggi ci cambiava la vita. Io sono andato nello spogliatoio alla fine della partita perché volevo scaricare l’adrenalina che avevo. Olivera? Ha fatto un’ottima partita. E’ un ragazzo che aveva già interpretato questo ruolo con l’Uruguay, però lì giocano in maniera diversa rispetto a noi. Ci abbiamo lavorato, questa era la seconda settimana di lavoro e ho avuto delle risposte importanti. Ci vuole anche un po’ di esperienza in queste situazioni. Avevo anche Rafa Marin, però adesso siamo in un punto del campionato dove bisogna avere quella giusta esperienza e cercare di sopperire alle emergenze. Noi non ne parliamo, però Neres, Buongiorno e Juan Jesus sono fuori. Oggi si è fatto male Lobotka e spero possa recuperare, però non molliamo e questa è la dote principale di questa squadra. Chi è chiamato risponde alla grande come se fosse un titolare, sia dal punto di vista tattico che fisico”.
“Siamo sul pezzo e vogliamo arrivare fino alla fine. Scudetto, capolavoro della stagione? Lo dirò quando eventualmente accadrà. Non parliamo di cose che in questo momento non abbiamo. Me l’ha insegnato la mia carriera, io ho perso e vinto degli Scudetti all’ultima giornata e ho l’esperienza giusta per farlo capire ai ragazzi. Poi c’è un dato di fatto: chi vince scrive la storia, gli altri la leggono. E i ragazzi devono sapere che nessuno si ricorderà se arriviamo secondi, quindi la storia va scritta solo in una maniera, vincendo”.