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Napoli, l’avvocato: “Partire sarebbe un reato”

da | 4 Ott 2020 | Redazione

L’avvocato Mattia Grassani, legale della SSC Napoli,  ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna della Gazzetta dello Sport

Come mai Asl e Campania dicono che il Napoli non può giocare a Torino?

“C’è stato un lungo carteggio, ci sono più comunicazioni di Asl e Regione Campania in una stessa direzione, ovvero quella di impedire ai giocatori in contatto stretto con i positivi di abbandonare i propri domicili, e c’è il divieto di uscire dai confini italiani per i nazionali. Questi documenti tagliano la testa al toro rispetto a ciò che è il rapporto tra ordinamento sportivo e norme dello Stato”.

Quando avete dato la comunicazione?

“In tempo reale abbiamo informato Giudice sportivo di A, Lega, Figc e Juventus che la squadra non poteva partire per Torino, a meno che si volessero commettere reati penalmente rilevanti giocando la partita. Abbiamo allegato tutta la corrispondenza con la Asl e la Regione: il calcio può aspettare. La legge dello Stato è superiore a quella sportiva”.

Ora cosa succederà?

“Ci sarà l’isolamento di 14 giorni. La soluzione naturale è che i giocatori scelgano come domicilio temporaneo Castel Volturno per continuare ad allenarsi e poi fare soltanto la spola tra casa e lavoro”.