Il programma del Lunedì sera

       

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L’Arabia chiede Lobotka, il Napoli si oppone

L’Arabia chiede Lobotka, il Napoli si oppone

Stanislav Lobotka è finito anch’egli nel mirino delle società dell’Arabia Saudita. Secondo quanto riportato da Fabrizio Romano su Twitter, ci sono due società interessate al forte centrocampista slovacco:L’Al-Ahli e l’Al-Nassr sono interessate al centrocampista del Napoli. Il club lo considera un giocatore fondamentale, una pedina chiave per il progetto e con un contratto a lungo termine rinnovato di recente”.

Lobotka: “Vogliamo battere il Milan”

Lobotka: “Vogliamo battere il Milan”

Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, ha rilasciato brevi dichiarazioni all’Associated Press, in vista dell’andata dei quarti di finale di Champions League contro il Milan a San Siro:

“Vogliamo giocare in avanti per conquistare la meta’ campo avversaria per segnare e per dimostrare che vogliamo vincere la partita. E non importa contro chi giochiamo”.

Lobotka è il miglior regista d’Europa

Lobotka è il miglior regista d’Europa

Autorevole e preciso. Geometria e forza fisica al servizio della causa partenopea. Stanislav Lobotka è il faro, il punto di riferimento della squadra azzurra. La pietra miliare su cui fonda il credo di Luciano Spalletti. Il centrocampista slovacco, arrivato alle pendici del Vesuvio, con la benedizione del suo connazionale Marek Hamsik, è cresciuto esponenzialmente alla corte del tecnico di Certaldo, risultando un elemento imprescendibile e fondamentale. Un calciatore di sicuro affidamento. Sempre lucido e pronto a giocare il pallone. Lobotka è capace di giocare di prima, come in occasione della rete contro l’Eintracht, con il passaggio filtrante per Politano. Lobotka è abile ad andare in pressione e abbassarsi tra i centralo per ricevere il pallone. Un pilastro del Napoli.

CIRO ACCARDO

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Lobotka senza freni: “Vogliamo lo scudetto!”

Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, ha parlato al Corriere dello Sport: “Non so se è una chimica, certo una serie di fattori: la bravura di Giuntoli nello scegliere i calciatori giusti; la forza di Spalletti che ci migliora; la serenità che ci concede la società. Poi, c’è fame dentro ognuno di noi, vogliamo lo scudetto, vogliamo regalarlo ai nostri tifosi che sono fonte di energia dentro e fuori dallo stadio. E puoi anche non star bene in quel momento, puoi non sentirti nel pieno della tua condizione, ma quando avverti la passione della gente, devi riuscire a dar qualcosa in più.

Champions? Vincerla è un sogno per tutti, quindi anche per me, ma sappiamo che è difficile, tanto. Ci sono grandi club e questo basta e avanza per definire lo spessore dei concorrenti. Ma noi non abbiamo nulla da perdere, giocheremo senza pressioni, non siamo come il Real Madrid che invece le avvertirà, e quindi saremo leggeri ma decisi. Se riusciamo a passare il turno, potrebbe succedere di incontrarli e noi li affronteremo – loro o chiunque altro – con la convinzione di potercela giocare. Il Napoli in finale non se l’aspettano.

Difficoltà in passato? Ho vissuto un momento difficile, non giocavo, poi nel febbraio del 2021 ho avuto il primo dei due interventi alle tonsille. Ma comunque era venuta meno in me la fiducia, ero diventato improvvisamente triste.

Ho pensato di andare via? Certo che sì: perché chiunque resti sempre fuori a un certo punto si fa delle domande e può essere tentato di scegliere nuove soluzioni. Certi ragionamenti sono scontati, anche inevitabili: pensavo che Gattuso volesse un tipo di giocatore diverso, non trovavo spazio e quindi per me c’erano problemi. E l’idea di cercare un altro club l’ho avuta. Poi h o perso sei chili, è arrivato Spalletti ed è cominciata un’altra storia”.

L’Arabia chiede Lobotka, il Napoli si oppone

Lobotka: “In estate nessuno avrebbe scommesso sul Napoli”

Stanislav Lobotka è intervenuto in esclusiva ai microfoni del quotidiano ‘Il Mattino’ in merito agli accostamenti con i grandi centrocampisti del Barcellona a cui viene paragonato. Ecco le parole del centrocampista partenopeo:

“Xavi e Iniesta sono due talenti che ho sempre ammirato anche perché, loro come me, hanno sempre dato l’impressione di giocare per i compagni, di voler dare un aiuto per far vincere la squadra. Perché ogni giocata deve avere come scopo portare al gol”. 

Da Gattuso a Spalletti cosa è, quindi, scattato?
“L’ingrediente fondamentale per riuscire nella vita è sentire la fiducia di chi ti sta attorno. Ecco, quando è arrivato Spalletti al Napoli ho avvertito che le cose erano cambiate, che era arrivato il mio momento. L’ho sentito parlare di bel calcio, di gioco di squadra ed era proprio il mio modo di intendere il calcio. È stato l’allenatore il fattore mentale fondamentale per la mia svolta”.

Il suo connazionale Hamsik sa come ci resterà male se sarà lei lo slovacco a vincere lo scudetto a Napoli…
“Credo che invece, se dovessimo centrare il traguardo che è ancora lontano, lui sarebbe uno dei più felici. È stato per anni il capitano qui e so che lui è arrivato tante volte solo a sfiorarlo lo scudetto. Quando c’era lui, la squadra era forte: non so se ha detto qualcosa a Giuntoli per farmi prendere, so che il direttore per mesi ha cercato di portarmi qui al Napoli”.

Ma ci pensate: voi che questa estate eravate snobbati da tutti, siete tra i favoriti alla vittoria della Champions?
“Vero, ne abbiamo fatta di strada. Prima della stagione nessuno credeva in noi, eravamo soli ma la cosa non ci ha mai turbato. Anzi. Ne abbiamo fatto una forza. In Champions nessuno pensava potessimo andare così bene ma abbiamo fatto belle gare e abbiamo mostrato un bel calcio. I complimenti che ci sono arrivati con le vittoria europee sono stati importanti”.

A parte Spalletti, da chi vorrebbe essere allenato?
“Faccio un nome facile: Guardiola. Piace a tutti: il suo modo di interpretare il calcio è unico, quello che fa vedere nel City è straordinario. E lo è da tempo”.