Marolda: “Il Napoli non può andare a Parma e giocarsi tutto dopo aver dominato il campionato. Serve un cambio di passo”

Marolda: “Il Napoli non può andare a Parma e giocarsi tutto dopo aver dominato il campionato. Serve un cambio di passo”

Ciccio Marolda – intervenuto a ‘Giochiamo D’Anticipo’ su 11 Televomero – ha parlato della corsa Scudetto e della partita che il Napoli disputerà domenica sera contro il Parma.

Queste le parole del nostro ospite:

“Cosa serve per vincere adesso? Ripescando le parole di Boskov ‘vince chi corre un metro più dell’altro’. Quindi bisognerà correre e per farlo bisognerà recuperare la condizione atletica, che non è stata mai brillantissima nella seconda parte del campionato. Gli azzurri hanno avuto un calo atletico e spero che abbiano recuperato qualcosa. L’allenatore in questa settimana avrà lavorato anche sulla tranquillità e l’aspetto mentale.

Partita della vita per il Napoli a Parma? Questa cosa mi ha ferito molto: una squadra che per più o meno 20 gare è stata prima in classifica e che ha dominato il campionato, a prescindere dal gioco espresso, non può andare in Emilia alla penultima giornata e giocarsi tutto. A me preoccupa il Napoli, contro il Genoa non ho visto una squadra determinata e scesa in campo con la voglia di aggredire l’avversario per chiudere subito l’incontro. Il Genoa, che non aveva nulla da chiedere alla sua stagione, mi è sembrato più motivato del Napoli. Quando si dice che il destino è nelle mani degli azzurri, va aggiunto anche che lo ha nelle sue gambe e nella sua testa. C’è necessità di trovare un passo, un trend, una concentrazione e una determinazione diverse. Riuscirà l’allenatore a dare questo alla squadra?

A Parma il segreto sarà stravolgere il meno possibile, per quanto riguarda le scelte di formazione. Ci sono abitudini e posizioni radicate, anche i giocatori mentalmente sono più predisposti a un ruolo che a un altro. Ovviamente tutto questo non accadrà e quindi avremo la stessa formazione vista con il Genoa, sperando che il principio cardine del 4-4-2 sia rispettato e che si vedano tante sovrapposizioni soprattutto in fascia destra. Quella è la vera forza del Napoli.

Futuro di Conte? Ci sono due chiavi di lettura della situazione. Dal punto di vista della squadra, mi auguro che resti. Avere una continuità tecnica è importante, inoltre potrebbe essere una stagione rosea considerando gli investimenti che la società potrebbe mettere a disposizione. Dal mio punto di vista invece, strettamente personale sia chiaro, se restasse sulla panchina azzurra me ne farei una ragione e gli augurerei ogni bene.

De Bruyne? Sarebbe importante solo a livello di marketing. Per quello che ha fatto in carriera è un grandissimo giocatore, incommensurabile e non discutibile. Però, dovendo spendere dei soldi e fare un mercato che mi dia dei riscontri sul campo, vado a prendere un giocatore che a luglio compie 34 anni che l’anno scorso ha saltato 30 partite e quest’anno altre 15 per acciacchi vari? Starei molto attento a questa cosa, il giocatore lo paghi tanto anche se a parametro zero. Jonathan David? Nel suo caso, andrei a prenderlo di corsa”.

Rambaudi: “Squadra troppo ‘ordinata’ col Genoa, al Napoli serve imprevedibilità. Il destino è nelle mani degli azzurri”

Rambaudi: “Squadra troppo ‘ordinata’ col Genoa, al Napoli serve imprevedibilità. Il destino è nelle mani degli azzurri”

Roberto Rambaudi – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita pareggiata dal Napoli contro il Genoa e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.

Questo il pensiero del nostro ospite:

“Ho visto una squadra fin troppo ordinata, a volte serve disordine che porti imprevedibilità. Il calcio ha dei misteri: il Napoli ha vinto partite che non meritava, come il Parma all’andata, poi ieri non ha vinto una gara in cui ha rischiato poco. Gli azzurri hanno subito gol evitabilissimi: sul primo c’è stata la mancata copertura di Politano che non è abituato a ragionare da difensore. Sono partite che possono capitare, ma il Napoli è ancora artefice del suo destino. Gli azzurri sono più forti del Parma e secondo ora c’è una carica maggiore: avere tre punti di vantaggio ha forse portato la squadra a giocare con troppa semplicità, adesso bisogna riprendere a fare quel qualcosa in più che serve per vincere.

Alternative del Napoli? Non sono d’accordo con chi dice manchino ricambi: Simeone nell’anno dello Scudetto è stato importante, Raspadori è uno che quando gioca vicino alla porta può incidere, poi c’è anche la soluzione Neres. Passaggio al 4-3-3 con il ritorno di del brasiliano? Lui può portare quell’imprevedibilità a cui facevo riferimento, con il suo ritorno tornerei alle tre punte e metterei in panchina Raspadori”.

Schira: “La differenza tra Napoli e Inter la fa la panchina. Conte sta facendo un capolavoro. Su De Bruyne e David…”

Schira: “La differenza tra Napoli e Inter la fa la panchina. Conte sta facendo un capolavoro. Su De Bruyne e David…”

Nicolò Schira – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita pareggiata dal Napoli contro il Genoa e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.

Questo il pensiero del nostro ospite:

“Napoli-Genoa? È sempre meglio stare davanti in classifica, rispetto che dietro. È vero che gli azzurri hanno sprecato un bonus e che avere tre punti di vantaggio aumenta la consapevolezza, ma forse quest’ultimo aspetto porta ad avere un po’ di braccino. Un solo punto di margine forse ti costringe a giocare con maggiore convinzione e determinazione, capisco la delusione per il pareggio casalingo ma il vero problema del Napoli sono i ricambi: ogni volta che si fanno delle sostituzioni e si deve attingere dalla panchina, la squadra peggiora e si creano difficoltà. Ieri Billing non ha inciso, Simeone ha segnato solo un gol e Ngonge ha numeri da portiere: zero gol e zero assist. L’Inter invece nelle ultime due gare ha vinto in scioltezza con Verona e Torino schierando 10/11 dalla panchina, questo dimostra la profondità e la qualità della rosa nerazzurra. Se Il Napoli è davanti a questo punto dell’anno, significa che sta facendo un capolavoro e il prodigio indicato da Antonio Conte qualche settimana fa.

McTominay? È un campione, a Manchester hanno contestato la società dopo la sua cessione. Lo scozzese anche lo scorso anno aveva realizzato 7 gol in una squadra disastrosa. Con Conte – che sa valorizzare i centrocampisti – sta facendo ancora meglio e nel campionato italiano, che ha un livello inferiore alla Premier, è dominante e fa la differenza. In Serie A è un top player.

Trattativa De Bruyne? L’ingaggio non sarebbe quello attuale, dovrebbe quantomeno dimezzarlo. Il belga in questo momento deve fare una scelta: prendere tanti soldi fuori – in MLS i Chicago Fire lo corteggiano da settimane – oppure restare in Europa e accettare un progetto competitivo come quello del Napoli, per vincere un trofeo in Italia e giocare una Champions da outsider con gli azzurri. Il giocatore si è lasciato male col City, era convinto che gli sarebbe stato proposto il rinnovo ma Guardiola e i dirigenti del club sono spariti. Non si vede con altre maglie in Inghilterra e ha rifiutato proposte esotiche come quella del Galatasaray. Non dispiacerebbe, a lui e alla sua famiglia, un’esperienza in Serie A o nella Liga: dalla Spagna nessuna chiamata, mentre il club azzurro ha aperto i contatti circa un mesetto fa. Inizialmente sembrava solo una pazza idea di Giovanni Manna, ma adesso la trattativa potrebbe diventare concreta nelle prossime settimane. Jonathan David? È un nome che mette tutti d’accordo, perché ha caratteristiche filo-societarie – 25 anni e ancora in crescita – e sarebbe un assegno circolare tra due anni. Anche se ha un ingaggio importante, il Napoli sta provando a fare uno scatto perché il giocatore vuole un grande club in Champions League e punta ad essere protagonista. In altre società che lo cercano, per motivi diversi, una di queste componenti manca. È un giocatore brevilineo di 1.80 mt, bravo a dialogare, si sposerebbe bene con Lukaku ma può essere anche alternativo a lui. Sarebbe una grandissima operazione ed è la tentazione forte del club mentre De Bruyne è un sogno. L’attaccante del Lille, considerando la giovane età, è il parametro zero forse più forte in giro. Sudakov? Giocatore di grande talento, ha una clausola da 150 mln ma nessuno la pagherà. Lo Shakthar vorrebbe almeno metà dell’importo, ma la richiesta ha fatto scappare i potenziali acquirenti: ci hanno provato Juve, Arsenal, City, ma senza affondare il colpo. Se diventa un’operazione da 35-40 mln, ha caratteristiche, talento e qualità che lo possono rendere dominante i Serie A. Se la cifra non si abbassa, diventa complicato portarlo via. Da un anno si parla di una sua partenza, ma resta sempre in Ucraina. Anguissa? Non è in scadenza perché c’è stato il rinnovo automatico, ma ha rifiutato un ulteriore prolungamento col Napoli nonostante un’offerta fino al 2028-29 con opzione fino al 2030. Ha varie proposte dall’Arabia e qualcosa dalla Premier, in caso di offerta la sensazione è che vada via”.

Marolda: “Con il Genoa la squadra ha tradito le attese ancora una volta”

Marolda: “Con il Genoa la squadra ha tradito le attese ancora una volta”

Ciccio Marolda – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita pareggiata dal Napoli contro il Genoa e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.

Questo il pensiero del nostro ospite:

“Il pareggio con il Genoa equivale a una sconfitta, dal mio punto di vista. Il Napoli aveva l’occasione di chiudere quasi del tutto il discorso Scudetto. Ci sono due possibili ragionamenti: il primo ci dice che il Napoli ha un punto di vantaggio e può vincere le ultime due partite, quindi deve lavorare sulla fiducia per farlo; in base a un secondo ragionamento, ci si chiede se invece gli azzurri siano in grado di ottenere due vittorie e soddisfare le esigenze del pubblico. Su quest’ultimo aspetto ho dei dubbi, perché ho visto una squadra padrona fino al cambio che ha fatto buttare via la partita ma anche un’atteggiamento non giusto nell’approccio alla sfida. Il Genoa sembrava quasi più motivato del Napoli, che sta lottando per lo Scudetto e doveva riportarsi lontano dall’Inter. Questa squadra, ancora una volta, ha tradito le attese.

Lavoro di Conte? La squadra è figlia degli ultimi 15 anni di gestione. Questo non è solo il Napoli dell’allenatore, ma anche dei giocatori e di una proprietà che ha investito. Trattativa De Bruyne? Ha vinto una venina di trofei di squadra e una quarantina a livello personale, quindi come calciatore non si discute. A luglio però compirà 34 anni e nelle ultime due stagioni ha saltato 30 e 13-14 partite per infortunio. Mi chiedo quante volte bisogna pensarci prima di procedere al suo acquisto.

Passaggio al 4-3-3 con il ritorno di Neres? A questo modulo sono legati i migliori risultati del Napoli in questa stagione, mentre il 3-5-2 è stata una sciagura per gli azzurri. La mia paura è che il rientro del brasiliano, come accaduto con altri calciatori in precedenza, possa essere affrettato. Questione stadio? L’unico modo di andare avanti in questa storia è assecondare le idee di ADL, che parla di costruire un impianto da un’altra parte ma in realtà punta al Maradona. Va poi considerato che, senza la squadra azzurra, la struttura di Fuorigrotta servirebbe a poco e sarebbe solo una spesa per le casse del Comune”.

Modugno: “La rosa del Napoli ha delle carenze. Con il Genoa il miglior McTominay della stagione”

Modugno: “La rosa del Napoli ha delle carenze. Con il Genoa il miglior McTominay della stagione”

Francesco Modugno – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita pareggiata dal Napoli contro il Genoa e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.

Questo il pensiero del nostro ospite:

“Il Napoli resta artefice del suo destino, perché padrone della classifica, di un sogno, di una forza che appartiene alla squadra e che andrà messa in campo nelle ultime due giornate di campionato. Dopo il pareggio con il Genoa ci sono due prospettive, entrambe condivisibili: quella di pancia, che vede scoramento, rabbia, delusione e ricerca di un responsabile. Ci sta ed è normale che sia così, quella di ieri era un’occasione che è stata parzialmente se non del tutto sprecata. Non è una sconfitta, ma è un risultato che lascia quella ferita, se consideriamo le aspettative, l’ambiente, lo stadio pieno e la ferocia messa in campo. Il Genoa ha fatto una partita molto seria, cosa non scontata fino a qualche anno fa in Serie A, e gli vanno fatti i complimenti. Oltre la pancia, però, deve esserci la testa: il Napoli deve mettercela, è vero che qualcosa è cambiato ma bisogna ragionare come se nulla fosse accaduto. Se prima la missione era vincerne tre su tre, ora l’obiettivo deve essere fare due successi su due gare.

Conte? Il suo è un lavoro che va riconosciuto e che gli viene riconosciuto. Il termine ‘capolavoro’ è quello che definisce meglio tutto: c’è il lavoro dell’allenatore, la conoscenza, la dedizione, l’attaccamento dei calciatori al tecnico. A tre giornate dalla fine però le considerazioni sull’organico vanno messe da parte, bisogna scavarsi dentro e trovare risorse che nemmeno si immagina di avere. Qualità complessiva della rosa? Il Napoli non è una squadra scarsa, ma ha delle carenze e in questo momento non è completa.

Ieri ho visto il miglior McTominay della stagione: ha avuto una qualità nel possesso, nella gestione e nelle aperture che non ha mai mostrato in tutto l’anno. Abbiamo visto una sventagliata di 50 mt che non pensavamo facesse parte del suo repertorio, oltre a uscite nello stretto importanti. È un gran bel giocatore, toccato dalla grazia di Dio e dalla mano di Antonio Conte.

Trattativa De Bruyne? Se ci si limita all’osservazione, è un giocatore non giovanissimo ma nemmeno vecchio. Inoltre è integro fisicamente. Oggi un centrocampista di 33 anni può giocare altre 2-3 stagione, inoltre un elemento con la sua qualità, esperienza e fantasia potrebbe in Serie A un valore sconosciuto ad oggi. Sarebbe un crack assoluto e un’operazione per la quale c’è una certa fiducia, anche dal punto di vista economico i conti possono quadrare. La posizione di Conte in questa trattativa è parallela, sarebbe un’opportunità che la società vuole cogliere. L’allenatore in questo momento ha altri pensieri per la testa. Jonathan David? Vuole una clausola rescissoria, oltre alla questione commissione e una serie di fattori da valutare. In questo momento, secondo me il suo arrivo è da considerarsi più complicato rispetto a quello di De Bruyne. Sudakov? Calciatore fortissimo che piace tanto al Napoli, ma se arriva De Bruyne non prendi lui”.