D’Alessandro: “Il primato è frutto della programmazione societaria e del lavoro che sta svolgendo Conte”

D’Alessandro: “Il primato è frutto della programmazione societaria e del lavoro che sta svolgendo Conte”

Massimo D’Alessandro – intervenuto a ‘Giochiamo D’Anticipo’ su 11 Televomero – ha parlato della corsa Scudetto e della partita che il Napoli disputerà sabato pomeriggio contro il Lecce.

Queste le parole del nostro ospite:

“Napoli primo in classifica? Per me si tratta di miracolo, ma resta indiscutibile che se si concretizzasse lo Scudetto significa che il tricolore andrà alla squadra che è stata campione d’inverno. Quest’ultimo dato è abbastanza rilevante, gli azzurri non stanno sbaragliando la concorrenza per una serie di elementi favorevoli concatenati. In Italia gli Scudetti spesso vengono assegnati alle squadre che per più tempo sono state in testa alla classifica: il Napoli per tante giornate quest’anno è stato davanti alle altre, l’Inter solo per 8-9 volte. Inoltre la squadra di Conte ha la migliore difesa non solo d’Italia, ma di tutta Europa. Va detto che tutto questo è frutto della strepitosa programmazione della società e del lavoro che si sta svolgendo a Castel Volturno, nello spogliatoio e sulla testa dei giocatori, di uno strepitoso professionista di nome Antonio Conte.

Formazione per Lecce? Sono abbastanza conservatore. Per quanto riguarda la difesa a tre non la utilizzerei, invece anche io inserirei Rafa Marin. Il difensore ha giocato pochissimo ma non mi è sembrato male quando l’ho visto ultimamente. I dubbi di Antonio Conte sono forse legati più alle alternative: inserendo lo spagnolo, in panchina come ricambio difensivo ci sarebbe il solo Mazzocchi. Quella pugliese è una squadra che si è fatta spesso rimontare, questo significa che spesso ha avuto cali nella seconda parte di gara. Avere un Raspadori fresco pronto a subentrare potrebbe essere una soluzione interessante.

Futuro di Conte? Tra le priorità del presidente De Laurentiis al suo rientro dalle Maldive, oltre allo stadio e al centro sportivo, ci sarà l’incontro con Conte per progettare il futuro. L’avvenire dell’attuale allenatore azzurro è sempre incerto, lo è stato anche in precedenti esperienze, ma è altrettanto vero che c’è un contratto in essere con il Napoli e sappiamo come ADL gestisce queste situazioni.

Tema mercato e rinnovi? Non ho notizie di rilievo sulla questione Meret, ma al momento le varie frasi pronunciate dalle parti non hanno prodotto effetti negativi. Le parole pronunciate dai dirigenti azzurri e dai procuratori del ragazzo però mi ricordano un po’ quelle che si sentivano con Kvaratskhelia. Lui è il portiere titolare e un personaggio di rilievo nello spogliatoio. Caprile? Mi permetto di dire che il Napoli ha fatto una valutazione troppo leggera inserendo un diritto di 8-9 mln di euro in favore del Cagliari, il portiere è lanciato verso club decisamente più importanti. Scelta di Conte? Molto probabile, poi è possibile che il giocatore abbia agevolato la trattativa per la volontà di andare a giocare. Il problema è la cifra.

Questione stadio? Per Napoli non partecipare all’Europeo 2032 condiviso con la Turchia non rappresenterebbe una brutta figura, l’impianto di Fuorigrotta ospiterebbe solo tre partite. Conosco bene il quartiere e comprendo che l’Amministrazione Comunale avrebbe un problema nel non poter più ospitare il Napoli, ma a questo punto io sarei dell’idea di abbattere tutto e ricominciare da capo a partire dai parcheggi sotterranei che già ci sono ma non vengono utilizzati. Questa soluzione secondo me costerebbe anche meno”.

Marolda: “Il Napoli in testa non è un miracolo, ma la classifica è aldilà delle aspettative. Lecce ultimo ostacolo per lo Scudetto”

Marolda: “Il Napoli in testa non è un miracolo, ma la classifica è aldilà delle aspettative. Lecce ultimo ostacolo per lo Scudetto”

Ciccio Marolda – intervenuto a ‘Giochiamo D’Anticipo’ su 11 Televomero – ha parlato della corsa Scudetto e della partita che il Napoli disputerà sabato pomeriggio contro il Lecce.

Queste le parole del nostro ospite:

“Non penso che il Napoli primo sia un miracolo. La classifica è figlia di un lavoro, di impegno e risultati conseguiti. Il miracolo può capitare per 1-2 turni, ma se sei stato al comando per 17 partite significa che il risultato è frutto di quanto abbiamo detto precedentemente. Che si stia raggiungendo un risultato aldilà delle aspettative iniziali è vero, ma non per questo parlerei di miracolo. Con Conte c’è stato un inizio di programmazione: si è deciso di investire – in merito alla conduzione tecnica della squadra – su un allenatore brutto e vincente; poi c’è stata questa mossa necessaria ma importante – da parte di ADL – di trincerarsi nel silenzio e di lasciar fare agli altri. Il presidente si è imposto solo a gennaio, quando ha deciso di non investire grandi cifre su Garnacho e Comuzzo.

Corsa Scudetto? C’è solo un ultimo step da superare: la trasferta di Lecce, dove gli azzurri non sono attesi da un clima amichevole, i pugliesi hanno solo due punti di vantaggio sul terz’ultimo posto e questo è un problema serio. Formazione per Lecce? Non opterei per il 3-5-2, quel modulo è stato una sciagura e il Napoli in una certa fase è crollato. Inoltre è venuta meno la catena di destra Di Lorenzo-Politano, fulcro del gioco azzurro. Se si pensasse a Olivera centrale, Spinazzola quarto di sinistra, Raspadori titolare, ci sarebbero troppi cambiamenti. Penso che il Napoli debba restare con la stessa struttura di base, inserendo Rafa Marin al posto di Buongiorno.

Futuro di Conte? Mi auguro che resti, perché la continuità tecnica per una squadra è molto importante. Se dovesse decidere di andare via, siamo sopravvissuti ad altri addii e sopravviveremo anche a questo. Mi chiedo, inoltre, chi sarebbe disposto a dargli tutti quei soldi…

Tema rinnovi e mercato? Per quanto riguarda Meret, penso che se un allenatore reputa importante un determinato calciatore indichi al club di prolungare il contratto prima ancora che si arrivi alla scadenza. Se ciò non è accaduto è perché evidentemente Conte non è soddisfatto di lui oppure ha deciso di puntare su qualcun altro. Caprile? Sono certo che sia stato trasferito al Cagliari con la benedizione del tecnico.

Questione stadio? Sono convinto che la vicenda si concluderà con ADL che otterrà tutto quello che vuole. Lo stadio senza il Napoli non servirebbe a niente e nessuno, sarebbe solo una spesa per il Comune un ingombro incredibile per il quartiere Fuorigrotta. Con il Napoli invece, diventerebbe un motore aggiunto. L’impianto però avrebbe però bisogno, come avviene a Genova e Milano, di portare gli spalti a 5 metri dalla linea del fallo laterale”.

Modugno: “Il gol di Orsolini è stato il fattore del campionato. Ha tolto tutte le certezze all’Inter”

Modugno: “Il gol di Orsolini è stato il fattore del campionato. Ha tolto tutte le certezze all’Inter”

Francesco Modugno – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita vinta dal Napoli contro il Torino e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.

Questo il pensiero del nostro ospite:

“Ieri ero allo stadio quando è arrivato il pullman circondato dai tifosi. Io, fin dall’inizio, ho sempre pensato che la bellezza del viaggio sia più bella del viaggio stesso: in questa spinta, in questo voler accompagnare la squadra e volerci essere, in questo sostegno, nell’attesa del pullman e nel volerlo toccare, si percepisce la passione e il sentimento della gente, il sogno e la voglia di arrivare a un obiettivo. Per raggiungere il traguardo c’è però questo percorso, che è più bello del momento che deve arrivare.

Meriti di Conte? All’allenatore azzurro riconosco – nella ripartizione della torta dei meriti – un 1% in più rispetto ai calciatori e al club, per la sua autorevolezza e la sua credibilità. Il suo farsi seguire dalla squadra. C’è quasi una devozione: seguire Antonio Conte, una cosa non facile da realizzare. Si è sempre detto che in una stagione senza coppe si può lavorare di più e meglio, questo è vero ma chi è stato calciatore sa che la competizione della partita – anche in settimana – è importante. A Castel Volturno ci sono state lunghe settimane quest’anno e il rischio di un logoro mentale è grande.

Perché il Napoli è da Scudetto? Ci sono due-tre fattori: il primo è che in Italia vincono le squadre con la difesa migliore, il Napoli è la migliore d’Europa con 25 gol subiti e sono tre gare che non incassa reti. C’è solidità, compattezza e disponibilità di tutti i calciatori nel sacrificarsi e fare la fase difensiva. Il secondo fattore è lo sviluppo di un calcio verticale, che esalta le caratteristiche dei suoi singoli e soprattutto di McTominay. Ribadisco che lo scozzese è un gran bel giocatore, toccato dalla grazia divina e dalla mano di Conte.

Cosa farà la differenza nel rush finale tra Napoli e Inter? C’è stato un momento che è stato il vero fattore del campionato: quello del gol di Orsolini. Quella rete ha tolto tutte le certezze alla squadra di Inzaghi e l’ha completamente svuotata a livello mentale. Oggi i nerazzurri sono stanchi nelle gambe e nella testa, quel gol li ha completamente asfaltati. Le tre facce dello Scudetto sono quelle di Conte, McTominay e di Orsolini.

Futuro? Dovesse la stagione concludersi la stagione con lo Scudetto e Conte salutare, si assisterebbe a una cosa mai accaduta prima: una squadra che vince due campionati su tre ed in entrambi i casi con l’allenatore che va via”.

Rambaudi: “Conte ha educato i giocatori nello stare in campo e a livello comportamentale. A Lecce il match Scudetto”

Rambaudi: “Conte ha educato i giocatori nello stare in campo e a livello comportamentale. A Lecce il match Scudetto”

Roberto Rambaudi – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita vinta dal Napoli contro il Torino e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.

Questo il pensiero del nostro ospite:

“Il Napoli è cresciuto molto, poi questo è un campionato strano: la partita col Monza l’abbiamo valutata in un modo e quella con il Torino – quasi perfetta – in un altro. In questa squadra si vede indubbiamente la mano dell’allenatore, aspetto visibile soprattutto nelle partite precedenti che hanno indirizzato questo campionato: il successo in casa contro il Parma, il pareggio d’oro con l’Inter all’ultimo minuto, il successo con la Juventus al Maradona. La differenza tra il Napoli e le altre squadre è che gli azzurri, anche nelle gare sporche, ci credono sempre fino all’ultimo. L’impronta di Conte si vede tanto. Se poi devo citare un calciatore, nomino McTominay.

L’abbraccio al pullman prima di Napoli-Torino? Conte ha educato i giocatori non solo nello stare in campo, ma anche a livello comportamentale nella gestione delle pressioni. I calciatori arrivati quest’anno sono stati presi non solo in base a criteri tattici, ma anche caratteriali: per seguire un certo tipo di allenatore bisogna essere così. Ieri ho ascoltato Spinazzola e McTominay parlare dopo la gara, i giocatori hanno fame e voglia di seguire il tecnico.

Cosa farà la differenza nel rush finale tra Napoli e Inter? Mi viene difficile pensare che il Napoli possa perdere con Genoa, Parma e Cagliari. La partita decisiva per lo Scudetto è quella di Lecce, in cui anche un pareggio potrebbe bastare. Ciò che sarà decisivo nel duello finale saranno il calendario, la condizione fisica e quella psicologica”.

Marolda: “L’Inter ha un incubo: passare dal triplete a un tri-niente. Se il Napoli vince a Lecce…”

Marolda: “L’Inter ha un incubo: passare dal triplete a un tri-niente. Se il Napoli vince a Lecce…”

Ciccio Marolda – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita vinta dal Napoli contro il Torino e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.

Questo il pensiero del nostro ospite:

“Non è ancora il momento di festeggiare, ma bisogna cercare di apprezzare l’entusiasmo della gente. La gioia dei tifosi può essere un fattore molto positivo per il Napoli, che storicamente vince quando c’è una città che lo sostiene: la squadra fa parte della città, quando si vince lo si fa tutti assieme. Questo non è solo il Napoli di Conte, che riconosco essere insopportabilmente bravo e di cui si vede indubbiamente la mano, ma ci sono dei calciatori che hanno dato più di quanto avrebbero fatto altrove e i meriti del club. Il Napoli attuale è il risultato di 14 anni consecutivi in Europa, di investimenti, di sacrifici e finalmente anche di silenzi importanti da parte del presidente De Laurentiis. Quest’ultimo aspetto è stato importante e a differenza di quanto accaduto con Spalletti, col quale i rapporti non erano buoni, a Conte è stata data carta bianca fin dall’inizio della gestione.

Cosa farà la differenza nel rush finale tra Napoli e Inter? I nerazzurri hanno un incubo: quello di passare dal triplete a un possibile tri-niente. Prossime sfide? Dubito che l’Inter vista ieri possa vincere tutte le partite che restano, ma a mio modo di vedere se arrivasse un successo a Lecce il Napoli potrebbe affrontare serenamente le ultime tre gare.

Dichiarazioni di Conte? Nelle ultime gare sarebbe meglio che non parlasse, seguendo l’esempio di ADL, nemmeno di calcio. Il Napoli ha bisogno di giocare, vincere e cavalcare l’entusiasmo. Non servono polemiche, tutti i discorsi vanno rinviati a fine stagione: se l’allenatore vorrà restare, l’ambiente ne sarà felice perché la continuità tecnica sarebbe un valore aggiunto. In ogni caso, non resta il mio ideale di allenatore”.