Nel giro di cinque giorni, il Napoli ha salutato due protagonisti del terzo e del quarto Scudetto in Giovanni Simeone e Giacomo Raspadori.
In vista del tanto agognato ritorno in Champions League, era noto sin da giugno che il club azzurro avrebbe apportato diverse modifiche alla rosa per affrontare la stagione 2025/26 al meglio.
La permanenza di Conte è stata senza dubbio raggiunta anche attraverso una promessa: quella che si sarebbe investito in maniera importante sul mercato. E così è stato.
Nella sessione estiva, il Napoli ha ufficializzato gli innesti di Luca Marianucci, Kevin De Bruyne, Noa Lang, Sam Beukema, Lorenzo Lucca e Vanja Milinković-Savić, spendendo poco meno di 90 milioni di euro.
I cambiamenti alla squadra non sono ancora finiti, visto l’imminente arrivo di Miguel Gutiérrez dal Girona, ma sono stati diversi anche in uscita. Negli ultimi giorni, in particolar modo, Simeone e Raspadori hanno sposato rispettivamente i progetti di Torino ed Atletico Madrid. Dei trasferimenti che erano, per un motivo o per un altro, solo questione di tempo.
Quando i ricordi si scontrano con la realtà
Le gesta dei due rimarranno per sempre scolpite nella mente e nel cuore dei tifosi napoletani: i gol del Cholito (contro Milan, Cremonese e Roma, per esempio) hanno alimentato il sogno del terzo Scudetto, esattamente come le reti di Jack contro Spezia e Juventus.
Non bisogna dimenticare l’importanza del fantasista italiano nella seconda metà della stagione appena terminata. I tanti infortuni ed il mancato arrivo di un vero sostituto del partente Kvaratskhelia hanno fatto sì che Conte puntasse su Raspadori per la conquista del quarto Scudetto. E la sua scelta è stata ripagata dalle prestazioni del numero 81.
Poi, però, si giunge al confronto con la realtà: Simeone non è stato ritenuto all’altezza del progetto e Raspadori ha confermato una decisione già presa a gennaio; quella di cambiare aria per avere un maggior minutaggio ed una collocazione tattica più adatta alle sue caratteristiche.
Insomma, nonostante i tanti bei ricordi associati ai due attaccanti, il Napoli li ha lasciati andare, convinto che questa fosse la scelta più coerente con i piani del club per il futuro.
La speranza dei tifosi azzurri è che i nuovi arrivati non facciano rimpiangere Simeone e Raspadori, che resteranno per sempre “gli uomini dai gol pesanti”, capaci di fare la differenza nel momento del bisogno.
Il pubblico dello Stadio Maradona è ora pronto a trovare altri beniamini, pur restando grato a chi, come il Cholito e Jack, ha scritto pagine indimenticabili nella storia del Napoli.
Fabrizio Parascandolo