Negli ottavi di finale di Coppa Italia, che il Napoli disputerà a Roma contro la Lazio di Baroni, Antonio Conte metterà in atto un massiccio turnover. Analizziamo insieme le possibili conseguenze della sua decisione.
Le conseguenze del turnover
Il primo argomento da trattare è sicuramente la voglia di mantenere alto il morale del gruppo. Un gruppo che, come detto dal capitano azzurro Giovanni Di Lorenzo, è affiatato come nell’anno del terzo Scudetto.
Il mister, evidentemente, vuole far in modo che anche le alternative ai titolari si sentano parte integrante del progetto, così da tenerli sempre motivati a dare il massimo.
Dietro alla scelta di schierarli nell’incontro di domani, però, potrebbe anche esserci la necessità di valutare se qualche pedina è all’altezza di questa squadra.
In ottica mercato, infatti, il tecnico leccese ha già lanciato un messaggio al presidente De Laurentiis nel post-partita di Torino: “Dovessimo arrivare in Champions, serviranno rinforzi”. Ieri, invece, ha detto: “Con la Coppa possiamo tastare la crescita di tutto il gruppo. Per capire se, in caso di necessità durante il percorso, saremo ben attrezzati o dovremo guardarci in giro”
Il primo match dei due consecutivi (il secondo, valevole per la Serie A, si giocherà domenica al Maradona) contro la Lazio può essere quindi l’occasione perfetta per individuare le zone del campo in cui il Napoli dovrà lavorare sul mercato, magari già a gennaio.
Come anticipato poc’anzi, inoltre, la sfida di campionato fa sì che la rotazione dei calciatori servirà anche a garantire del meritato riposo ai titolarissimi.
Dubbi che attendono risposte
La decisione di Conte comporta degli inevitabili rischi. Primo su tutti, la possibilità di uscire anzitempo da una delle due competizioni stagionali. Una competizione che, sulla carta, il Napoli potrebbe puntare a vincere.
Su questo concetto, l’allenatore è stato chiaro ieri in conferenza stampa pre-partita: “Noto che qui [a Napoli, ndr] si parla troppo facilmente di vincere. Ci vuole rispetto per il lavoro, il percorso che serve per arrivare lì. Ve lo dice [riferito ai giornalisti, ndr] uno che sa cosa vuol dire vincere”.
I dubbi, però, restano: non sono da sottovalutare, infatti, le possibili difficoltà che i calciatori non abituati a giocare spesso – e non con i compagni che vedranno in campo domani – potrebbero incontrare.
Il riferimento va, inevitabilmente, a Rafa Marín, a Juan Jesus, a Raspadori, a Zerbin, a Folorunsho. La lista continua, ma il tecnico degli azzurri è convinto che non ci saranno problematiche da questo punto di vista: “I giocatori si allenano insieme da mesi. Devo essere credibile: se dico che stanno crescendo e poi non li faccio giocare mai, allora non lo sono. Andrà in campo chi per tanti motivi ha giocato meno fin qui. Sono sicuro che avremo ottime risposte”.
Insomma, alla vigilia della partita contro la Lazio, un Napoli rivoluzionato è pronto a fare la differenza all’Olimpico, con l’obiettivo unico di passare il turno. Vedremo se le scelte di Antonio Conte si riveleranno adatte per affrontare l’organico dell’ex Baroni.
Fabrizio Parascandolo