Luciano Spalletti, dopo lo Scudetto vinto con il Napoli, sta festeggiando il suo successo nel suo paese nativo di Certaldo.
Queste le dichiarazioni dell’ex allenatore azzurro, che ha ripercorso la grande stagione della sua squadra: “A Napoli mi hanno abituato bene dal punto di vista dell’entusiasmo e della gioia, qui è differente. Riapro il cassetto dei ricordi, ritrovo tutti i compagni di gioventù e la città, cambiata. Ci sono addirittura i semafori.
Anno sabbatico? Ve lo siete inventato voi e ve lo portate avanti voi, ho detto che avevo bisogno di tirare il fiato e delle cose da sistemare. Mi ci vuole un po’ di tempo, poi vedrò quello che mi passa davanti e valuterò le cose di cui ho bisogno. Avevo bisogno di stare fermo e imparare dagli altri allenatori. Ma non mi assomiglia il concetto di anno sabbatico, non è che si possa dire se l’anno prossimo rientrerò. Le esigenze cambiano, si viene attratto da altre cose. Il mio futuro? Ci vuole sempre la passione del gioco, del pallone. Non è detto che per forza si vada a cercare cose eccezionali. Mi serve emozionarmi, cerco il sentimento, al di là del livello. A Napoli mi hanno dato una gioia immensa, nonostante sia stata grande la cosa che abbiamo fatto, non c’è grandezza che possa meritare la gioia che mi hanno dato. Impossibile ricambiare la gioia che mi hanno dato, difenderò sempre il Napoli.
Nazionale? Non fate i cattivi, sto fermo sicuramente fino all’anno nuovo. Poi si vede come mi sento io, se ami una cosa come hai amato Napoli, poi è difficile. I tifosi mi hanno abbracciati, ioio faccio riferimento a loro.
Favorite per il prossimo campionato? Vedo le stesse squadre, vedo grande voglia. Qualcuna si deve privare di qualche calciatore forte, ma è normale, dipende dai conti. Ci sono tanti calciatori forti in giro. L’importante è trovare l’ambiente giusto, Napoli in questo è stata eccezionale. Tutti a Napoli sono all’altezza. Loro partono come una delle pretendenti, hanno calciatori eccezionali, gente come Kvara, Osimhen, Di Lorenzo. Ma Inter, Juve e Milan sono scomodi.
La Fiorentina? Bisogna fidarsi di Italiano”.