È successo, e ora che il tricolore è finalmente, ma soprattutto matematicamente, arrivato, nel golfo possiamo gridare NAPOLI CAMPIONE D’ITALIA.
È successo, sì, e vi confesso che, anche se sono passate già altre due giornate di campionato, stento davvero a credere che lo scudetto, il tanto amato e desiderato tricolore, è nostro!
L’anno prossimo sulla maglia colore del cielo sarà cucito il triangolino bianco rosso e verde e, credetemi, non si sta più nella pelle nel vedere la nostra squadra portare con orgoglio, in tutta la nazione, il vessillo tricolore.
Sogno o son desto, direbbe qualcuno. Dopo ben 33 anni, gli azzurri diventano per la terza volta, nella loro storia centenaria, proprietari del tricolore, proprietari di quel “famoso condominio” di spallettiana memoria, che vedeva nello stesso palazzo Inter, Milan, Juve, Roma e Lazio e che gli azzurri, a forza di partite epiche, grazie alle magie di Kvara, ai gol di Osimhen e tackle di Kim, è riuscito a far diventare solo suo e di esclusiva facoltà ed utilizzo.
Ed ora c’è chi ci esorta a guardare avanti, a “metabolizzare la vittoria”, come fanno i grandi, come fanno quelli bravi, che una volta raggiunto il traguardo, subito guardano all’orizzonte il traguardo successivo.
Non me ne vogliano queste persone ma io, invece, mi voglio divertire, mi voglio godere fino in fondo il sapore della vittoria, e invito tutti a gustarsi il momento, ad assaporare fino all’ultima goccia questo trionfo.
Nell’epoca delle passioni tristi, fagocitare con tanta velocità questa grande gioia sarebbe normale, ma consentitemi di dire che sarebbe un oltraggio, oltretutto contro natura per Napoli e i Napoletani, che da sempre hanno imparato sulla loro pelle che il segreto della felicità è saper vivere il momento felice, e magari anche amplificarlo fino all’ennesima potenza, perché, come diciamo da queste parti, pigliate ‘a bona quanno te vene, ca ‘a malamente nun manca maje!
Cadere nella trappola dell’esasperazione agonistica sarebbe controproducente, che piaccia o no, il Napoli è l’unica squadra che porta una maglia senza strisce a vincere lo scudetto dopo 23 lunghi anni.
Basterebbe questo dato a far capire che l’impresa è storica per l’Italia intera, basterebbe solo questo a far capire che quelli che giudicano i nostri festeggiamenti eccessivi non hanno capito la portata dell’evento e forse, lasciatemi pensare, artatamente cercano in tutti i modi di soffocare la gioia di questo popolo.
Ha detto bene ancora una volta il nostro guru Toscano, al secolo Luciano Spalletti: “Napoli ha insegnato come festeggiare uno Scudetto, ha insegnato come far partecipare tutti alla gioia di un’altra squadra”. Pazienza, se qualcuno lo vede come un eccesso ingiustificato di allegria, peccato per loro, che non sono in grado di capire che il segreto di vivere felici è godersi in pieno il momento, non pensando sempre, solo e soltanto, al futuro.
E’ successo, ed io da tifoso che si è visto retrocedere in serie C per un fallimento, che si è visto negare la gioia di una serie b ai play off con l’Avellino, che ha calcato i campi di Acireale, Giulianova e Cittadella, che ha perso uno scudetto arrivando secondo con 91 punti conquistati, a questo punto, mi fermo e mi godo la mia magnifica città tutta imbandierata a festa.
Considero questo scudetto un vero e proprio MIRACOLO SPORTIVO ed ora, se permettete, questa gioia me la voglio vivere fino in fondo, non farlo sarebbe un crimine, sarebbe come aver scalato il monte K2 in pieno inverno, arrivare in cima e poi riscendere senza essersi goduto nemmeno per un secondo il panorama.
L’importante è il viaggio, non la destinazione, è vero, ma, una volta arrivati nel posto, rimettersi subito in viaggio è da folli, e sminuirebbe il viaggio stesso.
Oggi il tifoso napoletano è un asceta, e proprio come quest’ultimo che vuole superare le apparenze esteriori e distaccarsi dai valori del mondo, avvertiti come falsi, così oggi il tifoso partenopeo si tiene stretta la sua sciarpa e se ne frega letteralmente di tutto il resto. Lasciamo a voi il calciomercato, il D.S. che parte e che viene, la lotta per la Champions e la retrocessione. Non ci va nemmeno di parlare degli arbitri e della Var…
Sì, è vero, per la cronaca il Napoli domenica ha perso in terra brianzola contro il Monza ma, perdonateci, credetemi, noi non ce ne siamo nemmeno accorti… A noi nun ce ne passa manco pà cap… avevamo un sogno nel cuore, l’abbiamo realizzato e mo ci godiamo il tricolore!!!
Gennaro Di Franco
DODICESIMO UOMO – È successo!
