Francesco Modugno, presente negli studi de ‘Il Bello Del Calcio’, ha parlato in trasmissione del Napoli Campione d’Italia. Queste le sue dichiarazioni:
“Lo Scudetto del Napoli ha un grande architetto, che è Luciano Spalletti. Ricordiamo che molti tifosi lo scorso anno volevano mandarlo via e ci furono anche degli striscioni che l’allenatore non ha dimenticato. Ricordate lo striscione sulla Panda? L’accoglienza fu anche peggiore: diverse persone presero le distanze dalla scelta societaria, ma lui ha vinto con grande autorità. In questi anni il Napoli è sempre stato definito come dell’allenatore, ma lui è davvero riuscito a definire i parametri che hanno fatto innamorare i tifosi: ha coniugato la bellezza con la vittoria, cosa non riuscita ai predecessori.
Questo Scudetto prima di tutto fa bene alla città perché porta felicità in un momento difficile, è il trionfo dei figli che prima vivevano dei racconti dei genitori e dei nonni. Fa bene alla proprietà, che ha scoperto quanto sia redditizio e bello vincere. Infine fa bene a tutto il sistema calcio.
Questo Scudetto prima di tutto fa bene alla città perché porta felicità in un momento difficile, è il trionfo dei figli che prima vivevano dei racconti dei genitori e dei nonni. Fa bene alla proprietà, che ha scoperto quanto sia redditizio e bello vincere. Infine fa bene a tutto il sistema calcio.
Non credo sia uno Scudetto programmato. La società aveva capito che quel ciclo meraviglioso era finito. Andava rivoluzionato quel gruppo. La resa immediata dello Scudetto e un trionfo di queste proporzioni non erano pronosticabili nemmeno agli addetti ai lavori.
É stata una perfetta sintesi tra le esigenze del tecnico, che chiedeva fisicità e funzionalità e il discorso economico. Con il grande lavoro di Giuntoli, che ha portato ragazzi giovani ma forti e perfetti per il modo di intendere il calcio dell’allenatore. Hai preso Kvaratskhelia a marzo. In società pensavano di aspettare 3/4 mesi e invece guardate che exploit. Hai preso Kim, bravissimo. Ci puntavi tanto, ma stava per andare al Rennes. Hai perso il tuo capitano Insigne, 10 anni di Napoli e 120 gol, e hai salutato Koulibaly. Non si aspettavano nemmeno in società di vincere subito.
Giuntoli? Andrà via secondo me, lui è molto legato all’ambiente e il Napoli perderebbe una persona molto competente di calcio. Lui vorrebbe chiudere la sua storia in azzurro trovando un accordo con Aurelio De Laurentiis”.