Il centravanti dell’Udinese Beto, designato come possibile erede di Victor Osimhen al Napoli, è intervenuto ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’:
Sottil non la schieri titolare, nonostante lei sia a quota sei reti in soli 687 minuti.
“I numeri sono per le statistiche. Io voglio giocare bene. E finora non stavo giocando bene, perché devo recuperare al meglio da quel fastidioso infortunio. Ora sto bene, mi sto sentendo il Beto di prima. Quindi non ho sofferto a non essere alcune volte tra i titolari perché quando vieni da un problema come il mio, l’ego non deve prevalere. E io non sono né Cristiano Ronaldo, né Messi. Sono solo Beto. Sono stati quattro mesi tosti”.
Parliamo di lei: la sua qualità migliore?
“Dico lo spirito di sacrificio. La mia qualità migliore non è la velocità come sarebbe facile dire. Ma ci sono la testa, la voglia di imparare, di ascoltare gli altri, di allenarsi sempre al massimo per migliorare”.
Tutto giusto. Ma con questo spirito dove vuole arrivare? Lo sa che a Udine dopo tre stagioni, se arriva l’offerta convincente, ti danno la possibilità di andare in un grande club e firmare un contratto molto importante?
“Non ho mai pensato a un campionato che sia serie A, Premier o altro. Qui sto bene. Ma ho sempre desiderato di andare a giocare la Champions League. Così come ho vinto la scommessa con gli amici del Portogallo quando dissi che sarei diventato un calciatore, vorrei vincere pure questa”.