Torna a parlare Aurelio De Laurentiis. Questa volta ai microfoni di Dazn. “Come la Ferrari a Imola, ci siamo basati sull’ottimo inizio e poi siamo caduti tra Covid, Coppa d’Africa e altre limitazioni che hanno complicato il lavoro di tutti”. Per molti la squadra di Spalletti si è sciolta sul più bello evidenziando un problema mentale già emerso in passato: “Sono tutte cazzate – ha commentato De Laurentiis a DAZN -. Certo il fattore psicologico è importante, ma non posso pensare che ci possa essere una mosca tsé tsé che improvvisamente crei un problema a 25-30 giocatori di altissimo livello, mi sembra assurdo”.
E su Spalletti. “L’ho scelto io, ma a gennaio del 2021. Andai a Milano di nascosto a casa sua e gli feci firmare il biennale più un’opzione per il terzo anno a mio favore, che non voleva sottoscrivere. Poi l’ho convinto, facciamo un secolo e mezzo in due. Poi quando e se vorrà andare via ci daremo la mano e non succederà nulla”. Nel corso dell’intervista con Marco Cattaneo, Aurelio De Laurentiis ha parlato anche di due momenti del recente passato: il rapporto con Ancelotti, ora in semifinale di Champions League alla guida del Real Madrid, e il mancato arrivo di Ibrahimovic, oggi in piena lotta scudetto col Milan a 40 anni.
“Ancelotti è un fuoriclasse che ha avuto solo la sfortuna di non essere simpatico ai tifosi napoletani. Non ha avuto la furbizia di rendersi tale e non è stato visto come “uno dei nostri” dalle curve” ha commentato il presidente del Napoli. Su Ibrahimovic, invece, il retroscena è più diretto: “Avevamo già firmato tutto con Zlatan, l’accordo c’era – ha confermato -. Poi venne esonerato Ancelotti e al suo posto arrivò Gattuso. Mi chiamò e mi disse: “Si fidi di me, non abbiamo bisogno di Ibrahimovic perché…”. E mi fidai”.