Il programma del Lunedì sera

       

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DODICESIMO UOMO – L’isola che non c’è

da | 3 Nov 2021 | Redazione

Parafrasando Bennato, caro Napoli …Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto fino al mattino!

Poi la strada la trovi da te… porta all’isola che non c’è… o meglio che non c’è ancora ma che, come ci auguriamo tutti noi, potrebbe esserci a fine campionato!

Undici partite: dieci vittorie, un pareggio. Nella storia del calcio Napoli questo record è toccato alla squadra di Sarri nell’anno 2017/2018.

In quell’anno Capitan Hamsik e compagni, pur raggiungendo la cifra monstre di ben 91 punti, non riuscirono a portare a casa quello che ormai da tempo concretamente sogna questa squadra, questa tifoseria, questa città. 

Quel famoso sogno nel cuore che Luciano Spalletti ha saputo ben interpretare dal suo primo giorno a Napoli! 

Per questo non ci stupisce la reazione del nostro allenatore nel post gara di Salerno. Il mister, forse, vedendo materialmente una concreta possibilità di realizzazione di questo sogno, ha subito voluto ben chiarire a tutti i naviganti che su questa squadra non si devono calare ombre, messe in giro ad arte per destabilizzare l’ambiente, e che, inoltre, non sono gradite interpretazioni della realtà tese a innervosire la nostra squadra del cuore.

Bene ha fatto, quindi, il nostro allenatore a far capire a tutti l’aria che tira nello spogliatoio, e a far intendere che niente e nessuno deve permettersi di toccare i propri giocatori e, di conseguenza, la squadra. 

Se Oshimen ed Insigne non hanno giocato era perché infortunati, e non per un rigore conteso e non tirato, né tanto meno per eventuali punizioni comportamentali.

Est modus in rebus, dicevano i latini, ed è proprio così! 

Ha ragione il nostro allenatore, anche noi, veri tifosi di questa squadra, siamo stanchi di sentire tante fandonie di gente che in città mette in giro vere e proprie sceneggiature da film di bassa lega. Siamo stanchi del: “Ho sentito mio cugino, che ha sentito il suo amico, che è il meccanico di questo o quell’altro giocatore del Napoli…”.

Noi tifosi veri siamo stanchi di tutto questo, cosi come siamo stanchi di non poter aver il nostro tifo organizzato allo stadio, che tanto bene farebbe oggi più che mai a questa squadra!

Questi calciatori ad oggi hanno  dimostrato sul campo il loro valore, non solo tecnico, ma anche umano. Se non vi bastano gli ottimi risultati sportivi, allora fate attenzione anche ai baci e agli abbracci a fine gare, che testimoniano quanto questa squadra sia unita.

I risultati sportivi non sono mai  solo conseguenza della tecnica di una squadra; chi ama il calcio sa bene che per vincere è necessario che alla tecnica di ogni giocatore si aggiunga il valore umano, solo cosi esponenzialmente aumenta la qualità di una squadra, solo cosi si possono raggiungere risultati sportivi insperati!

Da tifoso quindi mi auguro davvero che questa squadra si isoli da tutto e tutti, e che vada avanti per la sua strada senza sentire le voci esterne.

Ora mi auguro che Insigne e compagni scendano in campo, in campionato ed in Europa, solo e soltanto per il gusto di giocare e vincere, senza fare calcoli di alcun tipo.

Novembre è da poco iniziato e usare il pallottoliere, ora come ora, sarebbe solo controproducente e letale.

Domani si va in scena a Varsavia contro il Legia. Ancora una volta conta solo vincere, perché, anche se sembra una frase scontata, è comunque vera: “vincere aiuta a vincere”.

L’Europa League per noi non può e non deve essere un problema, ma una grande  opportunità.

Andare avanti nella competizione permetterebbe di avere una squadra ancora più unita. 

L’impiego costante di tutti i giocatori mantiene il morale alto; nello spogliatoio, solo cosi, non ci saranno mai musi lunghi e franchi tiratori.

Solo cosi potremo avere una rosa di Giocatori Forti. Chi pensa che uscire dalle competizioni europee sia un vantaggio ancora una volta sbaglia. A loro è giusto ricordare la frase del contadino di Certaldo: “Uomini FORTI DESTINI FORTI. Uomini deboli destini deboli” 

Caro Napoli, ci auguriamo tutti che tu viva saggiamente la tua pazzia, e che a maggio questa isola che non c’è, questa volta,  diventi realtà!

Gennaro Di Franco