Il programma del Lunedì sera

       

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DODICESIMO UOMO – Siamo di nuovo antipatici

da | 19 Ott 2021 | Redazione

Otto partite, otto vittorie, 24 punti. Napoli primo in classifica a pieno merito, unica squadra nei primi cinque campionati d’Europa a riuscire in questa impresa. Signore e Signori dichiaro ufficialmente partita l’operazione antipatia. Parafrasando Maradona, il Napoli da perdente sta simpatico a tutti, ma quando poi inizia a vincere diventa prepotentemente antipatico a tutta Italia.
La sosta della Serie A ha fatto chiaramente capire a tutti, se mai ce ne fosse stato bisogno, quello che succederà se il nostro Napoli resterà anche nei prossimi mesi in testa al campionato: tutti cercheranno di mettere pressione.
Non a caso Luciano Spalletti, allenatore di lungo corso con spalle larghe e tanta esperienza, ha iniziato a capire da che parte sta buttando il vento, e ha parlato di “spaventatori”.

Che senso ha parlare già da settembre di una competizione come la Coppa d’Africa che si svolgerà a gennaio? 
In panchina, è bene ricordarlo a tutti, abbiamo gente del calibro di Mertens, Demme e Manolas.
Che senso ha volere a tutti i costi interpretare come nefaste le parole di Lorenzo Insigne sul rinnovo?
Insigne, ha detto semplicemente come stanno, esattamente ad oggi, le cose sul suo contratto. Bravo ancora una volta Spalletti a chiedere in pubblica piazza: “Quante dimostrazioni ancora dobbiamo avere per dire che il nostro capitano è concentrato solo e soltanto sulle cose di campo?”

E questa eterna discussione sterile, a tratti puerile, tra chi deve essere il titolare dei pali del Napoli ci ha davvero stancato. Se ne facciano tutti una ragione: i due estremi difensori del Napoli sono entrambi forti. Ospina garantisce esperienza e gioco con i piedi. Meret è il presente ed il prossimo futuro di questa squadra. 
Imbarazzante volere trovare sempre problemi dove non ci sono.

Da più parti sentiamo dichiarare da professionisti del settore che il Napoli è una candidata per il titolo, ma che non si lascia preferire per la sua scarsa attitudine alla vittoria e al risultato finale.
Frase senza senso, che andava bene nel Napoli premaradoniano anni settanta.
Da tifoso mi interrogo sempre sul perché, se a candidarsi alla vittoria dello scudetto è l’Atalanta, non sento mai avere dubbi sul suo poter raggiungere il risultato, mentre quando a lottare seriamente è il nostro Napoli, ci sono sempre dubbi precostruiti sull’attitudine alla vittoria della squadra, e sulla piazza che metterebbe pressioni oltre il dovuto.

Ho una bella notizia per voi “spaventatori seriali”: anche Napoli città è matura, e la sua tifoseria lo è ancora di più.
Dal famoso Inter-Juve del 2018 tutta Napoli ha ben chiaro che per vincere bisogna essere più forti di tutto e tutti, in una parola: antipatici.

Gennaro Di Franco