FIGC, Gravina: “Il calcio italiano riparta dai settori giovanili”

da | 30 Ago 2021 | Serie A

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato ai microfoni di Radio Rai. Queste le sue parole circa la situazione attuale del calcio italiano: “La pandemia ha generato criticità importanti non solo nel mondo del calcio e dello sport, ma soprattutto in quello dell’economia. Abbiamo perso tanti soldi che dobbiamo recuperare, i settori giovanili rappresentano un campo strategico. Dobbiamo partire dagli ottimi risultati delle Nazionali giovanili, facendo sì che i giovani giochino in Serie A, dove c’è carenza di giocatori che provengono dai settori giovanili”.

Sul calendario FIFA per le qualificazioni ai Mondiali: “Purtroppo aver saltato alcuni appuntamenti nel marzo di quest’anno, nel calendario di qualificazione, si è arrivati a qualche slittamento. I due giorni in più che servono per giocare adesso quelle partite hanno un impatto devastante sui campionati. Le società hanno ragione a essere preoccupate, ci saranno giocatori che rientreranno nella notte del venerdì, alla vigilia di gare molto importanti. In Spagna si è parlato anche con il Tribunale di Losanna, che ha respinto però la richiesta di Tebas. In Liga ci potrebbe essere il rinvio di uno o due giornate”.

“Il pubblico è uno degli elementi fondamentali per il prodotto calcio. C’è entusiasmo e partecipazione, l’anima del nostro sport. Ci rassicura il fatto che i controlli per il Green Pass vadano bene, siamo tranquilli per questo – ha spiegato – L’uso della mascherina è fondamentale, così come il distanziamento. Non è facile mantenere la scacchiera in modo rigido, soprattutto in alcune fasi delle partite”.

Sulla Nazionale: “La conquista dell’Europeo è ancora molto viva, siamo chiamati ora a dare continuità, alimentando l’entusiasmo dei nostri tifosi. Adesso pensiamo al Mondiale in Qatar, ho qualche brivido a ripensare alla mancata qualificazione del 2018. Non è il periodo migliore per i nostri giocatori, il campionato è iniziato da poco, ma il nostro ranking ci pone al quinto posto, rispetto al ventunesimo di qualche tempo fa. Questo è fondamentale”.

“Qualche campione va via, ma ci dobbiamo preoccupare? Il modello Nazionale ci deve far riflettere – ha concluso – Il calcio è un gioco di squadra e gli allenatori devono esaltare i giocatori. La nostra Nazionale non vede grandissimi campioni, ma la capacità di stare insieme è importantissima, e lo deve essere anche in Serie A”.