Il programma del Lunedì sera

       

Il programma del Lunedì sera

   

Mertens: “La mia stagione problematica, con l’Italia sarà speciale”

Mertens: “La mia stagione problematica, con l’Italia sarà speciale”

Oggi pomeriggio Dries Mertens è intervenuto durante la conferenza stampa che precede la sfida tra Italia e Belgio, valida per i quarti di Euro 2020: “Contro l’Italia sarà speciale, ci gioco da anni e mi sento un po’ uno di loro. Io poi sono a Napoli, che è una città bellissima. Gli Azzurri hanno una squadra importante, giocano il miglior calcio di questo torneo. Vederli giocare è stato bello, non molti si aspettavano questa forza. Sul mio Europeo? Potevo far meglio, la mia è stata una stagione piena di problemi e di infortuni. Adesso però è finita e sono qui: penso di poter fare di meglio. Insigne? Non ho sentito nessuno dei miei compagni di squadra, ma l’Italia è tutta forte. Io voglio solo vincere”.

Torna Santoro come Team Manager: scoprì Insigne

Torna Santoro come Team Manager: scoprì Insigne

Stando a quanto raccolto da Gianlucadimarzio.com, Beppe Santoro ricoprirà nuovamente il ruolo di Team Manager del Napoli. Il dirigente aveva già accettato un ruolo nella dirigenza azzurra dal 2004 al 2013: ebbe il merito di scoprire Lorenzo Insigne, acquistandolo dalla scuola calcio Olimpia Sant’Arpino per 1500 euro nel 2006 e a portare titoli importanti nelle selezioni giovanili.

De Laurentiis su Spalletti: “Mi fido di lui, lo avevo chiamato già in corsa”

De Laurentiis su Spalletti: “Mi fido di lui, lo avevo chiamato già in corsa”

Aurelio De Laurentiis ha spaziato tra passato e futuro all’interno della conferenza stampa appena conclusa, parlando tra gli altri anche di Luciano Spalletti, nuovo allenatore del Napoli con il quale si incontrerà il prossimo venerdì: “Spalletti ha sempre avuto la mia stima, prima che allenasse la Roma, era ancora in Russia, mi venne a trovare e mi disse che non poteva muoversi ancora e virammo su altri profili. Ho sempre avuto grande considerazione per lui, lo trovo giusto per il Napoli, sa allenare molto bene e giocare contro di lui non è mai stato semplice. Ha saputo gestire anche situazioni difficili, pure alla Roma, in tempi dove la mancanza della proprietà non chiariva le cose nello spogliatoio e lui si è comportato molto bene. Anche nella scorsa stagione un paio di volte Gattuso per problemi personali non era presente nella panchina effettiva, ad un certo punto mi sono dovuto preoccupare, ho dovuto dire cosa accade se la situazione dovesse precipitare? Chiamai Spalletti per chiedergli la sua disponibilità, che arrivò qualora fosse stato necessario, ma non lo è stato”.

Sulle strategie di mercato da attuare insieme all’allenatore toscano, De Laurentiis ha poi aggiunto: “Stabiliremo con l’allenatore cosa sostituire e cosa non sostituire, solo dopo aver capito come operare, vedremo il mercato se permetterà di operare in uscita per poi in relazione alle uscite opereremo in entrata. Non sono io l’allenatore per dire chi va a casa e chi prendere, io vedrò Spalletti venerdì, ci siamo dati appuntamento alle 12.30 a Castel Volturno, dal 1 luglio è con noi e dal confronto che avrò con lui verrà fuori tutto ciò che si può fare o meno sulla carta, poi vedremo in realtà la realizzazione”.

ADL rivela: “Il silenzio panacea per Gattuso, già scritto l’addio”

ADL rivela: “Il silenzio panacea per Gattuso, già scritto l’addio”

Tra i temi affrontati in conferenza stampa dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis non poteva certamente mancare quello relativo all’addio dell’ex allenatore Gennaro Gattuso, che il numero uno azzurro ha così presentato: “Raccontavo di quella sera al Britannique in gennaio perché dissi ai calciatori che li avrei potuti pagare in ritardo, ma anche che il tecnico sarebbe rimasto, che andava rispettato, seguito, senza storie. Poi è passato del tempo ed io, prima della partita contro il Verona, dando per scontata la Champions, avevo preparato un saluto a Gattuso col club in cui doveva andare. Barone della Fiorentina mi chiese di scrivergli due righe, poi al pareggio ci siamo guardati e non abbiamo potuto mandare il saluto, rendendolo più snello. Sentivo poi dei giornalisti dire che non si fa così. Ma scusate, io potevo essere molto arrabbiato, inquieto, ma il fatto di smettere con Gattuso risaliva alla scorsa estate, non c’era tempo, l’avevo preso per tamponare l’uscita di Ancelotti. Anche se lui avesse vinto il campionato, la sua mission si sarebbe conclusa. Mendes è un amico, ceniamo insieme, abbiamo parlato anche del rinnovo ma non ci siamo trovati in linea, ci siamo firmati due righe, poi quando finiscono ai legali diventano 27 righe di troppo e allora dissi soprassediamo e vediamo. Purtroppo abbiamo perso partite che non avremmo dovuto perdere, altre le abbiamo vinte quando potevamo avere problemi, questo disequilibrio, senza avere continuità, è stata una riconferma che dovevo ad un certo punto interrompere quella collaborazione anche se fossimo arrivati in Champions”.

Sul prolungare il silenzio stampa anche dopo Napoli-Verona, De Laurentiis non ha dunque rimpianti: “Con i tifosi posso scusarmi soltanto io. E qualunque scusa fatta da un calciatore può sembrare una cosa voluta. Io dialogo con i miei tifosi e ci sono quelli che mi amano e quelli che mi odiano. Chiaro è che il tifoso ha sempre ragione in quanto tale. Non ha interesse alla salvaguardia dei conti economici, vuole vincere e basta. Io lo capisco, il calcio è il suo sfogo e non ci sono delle logiche societarie in quello. C’è anche chi a freddo poi ragiona e capisce che c’è sempre un limite a tutto. Il silenzio stampa secondo me è stato una panacea. Non bisogna mai dimenticarsi che noi siamo tenuti incollati davanti alla TV fino all’una del mattino per assicurarci che non si dicano falsità. E l’intervistatore è quasi sempre un ex calciatore o allenatore. Nei confronti di un allenatore ex giocatore c’è un rimbalzo che può far cadere anche lui in qualche trappola, perché l’intervistatore vuole fare lo scoop. Deve cercare di trovare qualcosa da dare in pasto ai media. Per evitare tutto ciò, per via del Covid e di tante altre situazioni, ma anche per non rovinare il rapporto fra la società e l’allenatore, abbiamo deciso questo. L’ho imposto dopo aver sentito cose inappropriate, l’ultima partita non c’entra, si era in silenzio stampa già da 3 mesi. In quel momento difendo l’allenatore per non farlo massacrare da voi. Gli avreste chiesto sempre le solite cose, dei giocatori spompati e cose del genere. Non c’era motivo di togliere il silenzio stampa. La cosa migliore sarebbe stata vincere e poi andare davanti ai microfoni”.

De Laurentiis: “Insigne? Ne parleremo. Nessuno è incedibile ora”

De Laurentiis: “Insigne? Ne parleremo. Nessuno è incedibile ora”

Spazio anche a questioni di mercato relative al futuro di alcuni calciatori azzurri, tra tutti Lorenzo Insigne, all’interno della conferenza stampa del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, il quale ha così risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala: “Forse non arriveranno proposte indecenti, magari ci fossero. La risposta vera: nessuno è incedibile per proposte appropriate. In ogni caso l’obiettivo per la prossima stagione resta quello di far quadrare i conti e di tornare in Champions League. Credo che se non avessimo fatto giocare solo 5 minuti quei giocatori ora avremmo modo di fare certe valutazioni e sostituire magari alcuni più affermati, alleggerendo perdite e costi salariali. Oggi come oggi servono grossi ragionamenti con l’allenatore, poi l’impossibile si fa con il piede in due scarpe, dovrei prima vendere per poi comprare, oppure comprare senza aver comprato, il giocoliere finanziario, qualcosa che i DS difficilmente fanno perché abbiamo sempre avuto capacità economiche in tempi diversi”.

Sul futuro di Insigne, De Laurentiis ha poi aggiunto: “Insigne? Non ci siamo proprio visti, tra la necessità di finire il campionato, il ritiro con la nazionale e il non voler ad un certo punto ‘incasinare’ la situazione e abbiamo detto finito l’Europeo ci incontreremo, parleremo e sarà quello che sarà”.