Il programma del Lunedì sera

       

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NEI RADAR – Nuno Mendes, un treno per la fascia sinistra

da | 30 Mag 2021 | Calciomercato

Guardano al Portogallo, le big d’Europa, per rafforzarsi in vista della prossima stagione: su Nuno Mendes, giovane terzino sinistro dello Sporting Lisbona, ci sono infatti gli occhi di tanti top club. Classe 2002, è uno dei più prodotti interessanti del settore giovanile dei Leões e quest’anno è emerso grazie all’allenatore Ruben Amorim: impostosi da subito come titolare, è stato uno dei cardini della squadra che ha vinto in carrozza il campionato portoghese.

Nato a Sintra, nei pressi di Lisbona, da una famiglia di origine angolana, Nuno Mendes è entrato nel settore giovanile dello Sporting nel 2011, a soli 7 anni, e in breve si è messo in mostra fino a raggiungere la prima squadra, con cui ha esordito il 12 giugno 2020 in campionato, sostituendo Marcos Acuña nel match contro il Paços de Ferreira. Con la cessione dell’argentino al Siviglia la scorsa estate, Amorim ha deciso di puntare sul talento 18enne, inserendolo stabilmente nel suo 11 titolare e facendolo crescere all’ombra dell’esperto Vitorino Antunes. Ma l’impatto di Nuno Mendes sulla Primera Liga è stato così devastante che il ragazzo ha subito scalzato il navigato terzino ex Getafe, prendendosi la corsia mancina. Nel frattempo, le sue quotazioni sono schizzate alle stelle: a gennaio 2021 era valutato 12 milioni di euro, e ad aprile era arrivato già a 25.

Tipico terzino di stampo lusitano, molto rapido e dalle grandi doti tecniche, Nuno Mendes è un esterno mancino che si schiera in difesa ma che in realtà ha caratteristiche perlopiù offensive. La matrice è la stessa di Fabio Coentrão e Raphael Guerreiro (che infatti spesso viene schierato alto nel Dortmund) o, sulla fascia opposta, di Nelson Semedo e João Cancelo. Un difensore sulla carta quindi, ma con capacità prossime a quelle di un’ala, specialmente quando si tira in ballo la facilità nel dribbling e l’abilità di duettare con i compagni. Nonostante sia ancora giovanissimo, sta dimostrando di poter migliorare molto in fretta, e il fatto di avere un fisico ben impostato lo rende un giocatore molto difficile da superare, sia di forza che in velocità. Finora, queste doti atletiche gli hanno permesso di sopperire ad alcune carenze difensive, dovute appunto alla tendenza al gioco d’attacco. Difetti che, in un torneo di secondo piano come quello portoghese possono essere marginali, ma che richiederanno molto lavoro per poter riuscire a diventare veramente determinante in uno dei Top 5, in particolar modo se si parla di campionati assai tattici come la Serie A.

Parliamo di cifre: la sua clausola rescissoria, fissata inizialmente a 45 milioni, il 19 dicembre è stata alzata a ben 70 milioni di euro. Tuttavia, il valore effettivo del suo cartellino non dovrebbe superare i 30 milioni, una cifra sicuramente meno proibitiva. Un mancino di spinta con le sue qualità potrebbe essere perfetto per un gioco come quello dell’Inter, che non dovrebbe rinnovare né Kolarov né Young e intende mettere sul piatto la cessione a titolo definitivo di João Mario, in prestito proprio ai Leões, anche se la situazione finanziaria dei nerazzurri al momento non è delle migliori. Alla Juventus, in procinto di attuare un cambio generazionale della rosa, rileverebbe invece ruolo e caratteristiche di Alex Sandro (il brasiliano è nel mirino del Chelsea), però occhio all’arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera che potrebbe cambiare le carte in tavola. Sul calciatore scuola Despertar è forte anche la concorrenza del Manchester United: nonostante la presenza in rosa di due terzini di ruolo come Shaw e Alex Telles, i Red Devils sembrano fare sul serio per il talento lusitano, ma le nuove regole per i permessi di lavoro dovute alla Brexit potrebbero rappresentare un grosso ostacolo. Infine, a Napoli, Nuno Mendes rappresenterebbe il rinforzo sull’out di sinistra che i tifosi azzurri attendono ormai da anni. La lungodegenza di Ghoulam e l’inadeguatezza ai grandi palcoscenici di Mario Rui potrebbero spingere la dirigenza partenopea, che segue il giocatore da diversi mesi, a fare uno sforzo economico – operazione resa sicuramente più complicata dalla mancata qualificazione in Champions – e puntare su un elemento che garantirebbe finalmente quantità e qualità su quella fascia.

Di Lorenzo Liguori