Napoli, ecco gli ingaggi degli azzurri

Napoli, ecco gli ingaggi degli azzurri

Finita la stagione, in casa Napoli ora è tempo di bilanci: tra la mancata qualificazione in Champions League ed il periodo covid che ancora danneggia l’economia calcistica e non solo, il presidente Aurelio De Laurentiis vuole assolutamente abbassare il tetto ingaggi.

Ad oggi, il più pagato è Kalidou Koulibaly, arrivato ai tempi di Rafa Benitez e che prende 13 milioni di euro all’anno lordi, 6 netti. Gli stipendi di tutta la rosa:

  • Kalidou Koulibaly: 6 milioni di euro
  • Lorenzo Insigne: 4,6 milioni 
  • Hirving Lozano: 4,5 milioni
  • Dries Mertens: 4,5 milioni
  • Victor Osimhen: 4,5 milioni
  • Kostas Manolas: 4 milioni
  • Piotr Zielinski: 3,5 milioni
  • Diego Demme: 2,5 milioni
  • Faouzi Ghoulam: 2,4 milioni
  • Giovanni Di Lorenzo: 2,3 milioni
  • Matteo Politano: 2,2 milioni
  • Mario Rui: 2,1 milioni
  • Tiemoué Bakayoko: 2 milioni
  • Stanislav Lobotka: 2 milioni
  • Andrea Petagna: 1,8 milioni
  • Amir Rrahmani: 1,8 milioni
  • Elseid Hysaj: 1,6 milioni
  • Eljif Elmas: 1,5 milioni
  • Fabian Ruiz: 1,5 milioni
  • David Ospina: 1,4 milioni
  • Nikola Maksimovic: 1,2 milioni
  • Alex Meret: 1 milione
  • Kevin Malcuit: 0,8 milioni
  • Nikita Contini: 0,3 milioni

L’obiettivo del patron azzurro è abbassare il tetto ingaggi dai 105 milioni attuali ad almeno 100 milioni, se non qualcosina in meno.

Per questo motivo la non qualificazione in Champions complica i piani futuri del Napoli, che ora sarà costretto a cedere uno o più top player (Koulibaly e Fabian Ruiz su tutti) o spalmare in più anni stipendi pesanti (Insigne).

Bakayoko, Hysaj e Maksimovic sono in uscita, liberando da soli quasi 5 milioni. Ovviamente, però, andranno presi gli eventuali sostituti, senza contare l’acquisto (invocato da anni) di un nuovo terzino sinistro, essendo Ghoulam oramai sempre infortunato e Mario Rui altalenante nel rendimento.

Errori, incertezze, confusione: un disastro (non) annunciato

Errori, incertezze, confusione: un disastro (non) annunciato

Prima della partita contro il Verona, la posizione del Napoli su Milan e Juventus era nettamente di vantaggio: avversario più semplice, forma migliore rispetto alle concorrenti e un gruppo vicino al suo allenatore. Sembrava quasi una formalità la partita al ‘Maradona’ contro gli scaligeri, che invece hanno fatto lo scherzetto agli azzurri.

Il Corriere dello Sport, quest’oggi, ha approfondito la situazione tattica venutasi a creare nel corso della partita, criticando le scelte tattiche di Gattuso:

“Le facce avevano spiegato subito le sensazioni e raccontavano il disagio di una squadra che non sapeva cosa fare, sembrava paralizzata e forse lo era, non sarebbe mai entrata nella partita ma anzi ne avrebbe subito lo stress che si portava appresso: in novantasei minuti di approssimazione, il Napoli osservava la leggerezza del Verona, ne veniva soffocato in ogni angolo del campo.

In un attimo, durato nove minuti il Verona prendeva quel poco che chiedeva a se stesso, un punto e la dignità, e su un lancio di Günter riemergevano le debolezze del Napoli, stavolta di Hysaj, incapace di contenere Faraoni con rasoiata alla gola. Il Napoli esangue, disperato, buttava dentro le punte come se fosse alla roulette, praticamente le ultime fiche che gli erano rimaste in mano prima di accorgersi che tra le dita non c’era assolutamente più niente”.

Un mezzo fallimento targato Rino Gattuso

Un mezzo fallimento targato Rino Gattuso

Un tracollo inaspettato quello di ieri al ‘Maradona’, dove il Napoli, incapace di gestire ansia e pressione, ha lasciato i suoi tifosi con l’amaro in bocca. Quest’oggi su La Gazzetta dello Sport, si analizza il percorso degli azzurri con Rino Gattuso al comando e del mezzo fallimento contro il Verona che vanifica un grande girone di ritorno:

“Il Napoli non ha saputo gestire la tensione pur avendo esperienza per ragionare e avere equilibrio, dimostrando un carattere fragile. Da oggi, Gattuso vivrà una nuova vita, che non sarà fatta più di Napoli, delle bellezze di Posillipo e dei 120 chilometri al giorno per andare e tornare da Castel Volturno.

Oggi, il presidente festeggia il compleanno, si sarebbe aspettato che la squadra gli regalasse un assegno europeo da 50 milioni di euro. Gli resterà soltanto l’amarezza per una stagione gettata alle ortiche, con errori commessi sul piano societario e tecnico“.

Gattuso è già il passato, Spalletti è il suo successore?

Gattuso è già il passato, Spalletti è il suo successore?

Un pareggio che sa di sconfitta: mancherà giocare contro le squadre più forti d’Europa, mancheranno 50 milioni da reinvestire nel mercato e mancherà un allenatore top ad allenare il prossimo anno i partenopei.

La rivoluzione in casa Napoli è già partita ieri, quando nel post partita il presidente Aurelio De Laurentiis ha ufficializzato l’addio di Rino Gattuso con un saluto sui social.

Ed ora? Secondo il Corriere della Sera, il patron azzurro avrebbe puntato tutto il suo interesse verso Luciano Spalletti, il quale si era mostrato interessato anche in caso di Europa League:

“I partenopei non trovano la forza per opporsi a un destino che è molto amaro, vanifica ogni sforzo fatto negli ultimi quattro mesi. Addio ai sogni di gloria. Addio a Gattuso nel silenzio. De Laurentiis, che aveva convinto Allegri a considerare la sua offerta, deve rivedere i suoi piani. Intanto ha salutato e ringraziato Rino con un tweet. La scelta dell’allenatore adesso prende un’altra via. Quella che porta a Spalletti, con il quale il discorso era stato avviato anche per l’Europa League”.

Harakiri Napoli, ora il futuro sembra meno roseo

Harakiri Napoli, ora il futuro sembra meno roseo

La situazione creatasi in casa Napoli, fermato dal Verona in casa sull’1-1 e fuori dalla Champions all’ultima giornata, non è delle migliori.

I colleghi di Tuttosport riflettono a 360 gradi sulle conseguenze che il pareggio di ieri sera avrà sul futuro del Napoli e sullo stile almeno discutibile della società nel salutare Rino Gattuso:

“E se Juric si infuria, Rino Gattuso tace, ancora silenziato da De Laurentiis che lo congeda con un tweet”

“Finisce il rapporto, da domani caccia a un nuovo tecnico: certamente non Allegri , che già aveva preso tempo, ma ora senza Champions non accetterà. 

E il Napoli non va in Champions per l’incredibile harakiri del Napoli che pareggia 1-1 in casa contro il Verona e dice addio alla Champions. Una gara costellata da paura e timore per i ragazzi di Gattuso, che vanificano il vantaggio di Rrahmani e si fanno raggiungere da Faraoni a metà ripresa. Con questo pareggio i partenopei si fanno scavalcare da Milan e Juventus, dicendo addio alla qualificazione Champions”.