A dir poco clamoroso ciò che sta accadendo a Barcellona in queste ore: Josep Bartomeu, ex presidente del club blaugrana, è stato arrestato assieme a Óscar Grau, CEO del club catalano, e Román Gómez Pontí, responsabile dei servizi legali del club. Nel corso dell’operazione Barça–Gate, l’indagine guidata dai Mossos d’Esquadra che stanno perquisendo la sede del Barça, l’ex presidente è dunque finito in manette. Secondo le indagini, infatti, lo staff di Bartomeu assunse una società che creava contenuti sui social e sul web in cui venivano diffamate le persone critiche nei confronti della gestione del club come ad esempio calciatori del calibro di Messi e Piqué.
Il Barça-Gate fu scoperto da SER Catalunya (nel programma Què T’hi Jugues) che rivelò la tattica di Bartomeu. Il Collegio dei giornalisti della Catalogna ha assegnato dunque al programma “Què t’hi jugues!” l’8° Premio Josep Maria Planes per il giornalismo investigativo. Ora il giudice deve stabilire se questa presunta corruzione fosse destinata all’arricchimento personale, individuale o collettivo, dei membri della giunta di Bartomeu.
Quali sono adesso le ipotesi? Riguardano crimini economici che si riflettono del reato di corruzione. I rapporti rivelano che il club blaugrana, sotto la guida di Bartomeu, ha compiuto gravi irregolarità finanziarie, come sovrapprezzi del 600% aggirando l’organo di controllo o simulando dei licenziamenti per evitare i costi di indennizzo e altri impegni con la previdenza sociale.