L’allenatore azzurro Gennaro Gattuso ha parlato ai microfoni di Sky al termine della gara persa per 2-0 contro l’Inter a San Siro: “Per vincere bisogna segnare e se ti capitano 5 o 6 occasioni e non segni, fai fatica dopo. Oggi è stata una grande partita a livello qualitativo, la squadra mi è piaciuta. Abbiamo creato tanto ma non abbiamo fatto gol. Barcellona? Sarà una partita diversa, l’Inter è più fisica e il Barcellona palleggia molto bene. Noi dobbiamo lavorare su quello che stiamo creando passo dopo passo. In questo momento ci manca un po’ l’anima. Anche oggi abbiamo subito poco ma preso due gol. Serve più anima, in questo periodo l’abbiamo smarrita”.
Gattuso ha poi proseguito parlando ancora della sfida di Barcellona e della prova di Milik: “Inter e Barcellona sono diverse, i nerazzurri hanno calciatori strutturati in maniera diversa. I primi 10 minuti stasera non siamo entrati in campo, l’intensità era bassa, ma dopo la squadra mi è piaciuta. Milik? Non ha fatto una grandissima partita, mi aspettavo di più da lui”.
“Dobbiamo annusare il pericolo, dimenticando quanto fatto nella finale di Coppa Italia – ha continuato Gattuso – Stiamo sbagliando tanto e non vorrei che poi la colpa ricada su tutti quanti. Dobbiamo pensare da squadra, questo mi piacerebbe rivedere. Uno spirito avuto per tanto tempo. C’è un po’ di malumore ma dobbiamo migliorare. Mertens, Insigne e Callejón a Barcellona? Vediamo. In questo momento mancano ancora 12-13 giorni, c’è la Lazio e dopo faremo le nostre valutazioni. Sono tre giocatori che hanno dato tanto e non li invento io”.
Sulla qualità della squadra: “Non basta quella e mi ripeto: manca l’anima. L’interruttore non si accende e spegne. Dobbiamo ritrovarla subito. Mi aspetto di più da questa squadra. Abbiamo toccato il fondo, ci siamo ripresi, ma dopo la Coppa Italia non stiamo giocando più col coltello fra i denti e questo aspetto non può mancare mai”
“Arrabbiato per i calciatori in barca? Ma no, quello che dico a voi lo dico prima ai calciatori – ha affermato l’allenatore azzurro – Ma lo faccio 3-4 giorni prima. Non voglio fare il fenomeno e vengo a raccontare le cose. Io ho solo detto che in questo momento per la bellezza di Napoli e il caldo, ognuno di noi deve fare un passo indietro e dormire un’ora in più, mangiare alle 20.30 e non alle 22.30. Non voglio che i calciatori vivano la carriera come me, che ero malato, che non sbagliavo una virgola, ma è giusto farglielo presente, voglio dargli un consiglio”.
Una battuta finale sul possibile arrivo di Victor Osimhen: “Ne parliamo quando arriva, ora è troppo facile, quando ci sarà la presentazione vi spiegherò tutto. Adesso pensiamo ai calciatori che ci sono. Mi riduco lo stipendio per farlo arrivare? Lascia stare dai, andiamo avanti”.