Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, al termine della conferenza stampa di presentazione del progetto Castel di Sangro è intervenuto anche ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “Con Castel di Sangro è stato un amore a prima vista perché non mi aspettavo di trovare quello che ho trovato. Impianti sportivi che non ho visto da altre parti, una cittadina con delle opportunità culinarie, di intrattenimento, di pesca. E’ un territorio che non mi aspettavo così straordinariamente organizzato”.
Potrete organizzare amichevoli importanti? “C’è uno stadio da 7 mila posti e tribune coperte, con una illuminazione che permette le riprese televisive sia per l’Italia che per l’estero. La collegialità del gruppo si sposa con la collegialità degli impianti in appena un chilometro quadrato. Ci si sposta a piedi. Una volta che hai recintato e tutelato il perimetro con gli steward, dai tranquillità e serenità a calciatori, allenatori e giornalisti. Diventa una grande famiglia allargata che vive in un contesto strepitoso. Poi cosa vuoi fare? Il rafting? C’è il rafting. Vuoi fare una scampagnata? C’è anche questo. Vuoi una bella pista ciclabile, giocare a tennis sui campi dove si sono tenuti i campionati mondiali? C’è tutto”.
Giovedì il Presidente ha programmato un incontro coi giornalisti, si potrà parlare di Osimhen? “Sì, giovedì ci vediamo tutti e potrete farmi tutte le domande che vorrete”.
Osimhen a Castel di Sangro nel ristorante stellato di Nico Romito? “Si mangia ovunque bene. Nella mia infanzia ho avuto un cuoco che veniva dall’Abruzzo ed è diventato il cuoco dell’imperatore del Giappone. Noi siamo stati allevati con il timballo di zita che mia nonna di Torre Annunziata mi faceva. E dall’altro lato un piatto tipico dell’Abruzzo. Nei torrenti in Abruzzo pescavamo i gamberi di fiume, con le rane. E poi c’è un vinello poco alcolico fatto dai contadini che dici ‘Ma come fanno?'”.