Il programma del Lunedì sera

       

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Gli intoccabili di Gattuso

da | 26 Giu 2020 | Redazione

Molti allenatori, vincenti o meno, hanno potuto contare su una stretta cerchia di giocatori per scrivere pagine importanti nella loro carriera. Un piccolo gruppo, considerato dal coach stesso intoccabile o fondamentali per l’andazzo della stagione e, di conseguenza, quasi sempre presente in campo. Lo stesso discorso vale per Gattuso che, da quando si è insediato sulla panchina del Napoli, ha fatto intendere di poter contare su sei giocatori insostituibili: Diego Demme, Dries Mertens, Lorenzo Insigne, Nikola Maksimovic, Piotr Zielinski e Kalidou Koulibaly. Questi hanno permesso all’allenatore ex Milan di poter vincere la Coppa Italia, che era quasi un miraggio dopo una prima parte disastrosa, e di rimanere in corsa per la qualificazione ai quarti di Champions League.

DEMME. Il centrocampista ha fatto una scelta di cuore e ha ceduto alle lusinghe della squadra amata da suo padre, rinunciando a lottare per il titolo tedesco con il Lipsia, squadra nel quale vestiva i gradi del capitano. Arrivato in pompa magna, e con tante perplessità dei tifosi, si è subito imposto come titolare nello scacchiere azzurro, diventando fondamentale nella circolazione palla e anche nella copertura davanti alla difesa. Un acquisto azzeccato che ha permesso al Napoli di tappare il buco lasciato vuoto dal mancato arrivo di un tipo giocatore nel mercato estivo. Gattuso lo schiera sempre e non può farne a meno, Diego risponde con prestazioni positive e sempre convicenti.

MERTENS. Il belga sembrava ormai in procinto di lasciare il Napoli per tentare esperienze altrove, magari all’Inter dell’amico Lukaku. Poi qualcosa è cambiato, l’intervento di Gattuso è stato così decisivo da farlo tornare sui suoi passi, arrivando a firmare il rinnovo con i colori azzurri. Il numero 14 ovviamente ha ripagato la fiducia del proprio allenatore a suon di gol, risultando decisivo in campionato, in Coppa Italia proprio contro i nerazzurri milanesi e nell’ottavo d’andata di Champions contro il Barcellona (seguito poi dal pareggio di Griezzman). Il folletto belga è riuscito anche a entrare nella storia dei napoletani, diventando il miglior marcatore della storia, superando la leggenda Marek Hamsik in vetta alla classifica. Anche l’anno prossimo, toccherà a Dries guidare l’attacco azzurro.

INSIGNE. Il talento della cantera azzurra diventato capitano. Lorenzo Insigne ha dovuto subito mettere da parte l’orgoglio personale per maturare calcisticamente, ma soprattutto mentalmente. Con Ancelotti qualcosa non andava e sembrava sul punto di partire, poi arriva Gattuso e tutto cambia: da quel momento giocherà sempre e sentirà nuovamente la fiducia del proprio allenatore. E’ un Insigne diverso, un leader che si prende sulle spalle la squadra e la guida verso la vittoria, alzando poi un trofeo importante come la Coppa Italia, vinta ai rigori contro la Juventus. Lorenzo è diventato grande e lo deve soprattutto a Ringhio.

MAKSIMOVIC. Con Sarri non è mai sbocciato l’amore, poi il prestito allo Spartak Mosca due anni e infine il ritorno al Napoli. In pochi avrebbero scommesso sulla rivincita di Nikola Maksimovic, che già con Ancelotti si era ritagliato uno spazio abbastanza importante nella scorsa stagione, ma adesso, con l’avvento di Gattuso, è diventato protagonista e pilastro della retroguardia azzurra. Sembra un giocatore completamente diverso, non sta sbagliando quasi nulla e le palle aree sono tutte sue: ha inanellato prestazioni convincenti con il Barcellona, con la Juventus e con il Verona. Il centrale serbo sembra rinato e adesso potrebbe davvero scrivere pagine importanti per questa squadra, firmando un meritato rinnovo. Ringhio l’ha sempre fatto giocare e alla fine è stato ripagato.

ZIELINSKI. Il centrocampista del futuro del Napoli che rischiava di essere etichettato come terna promessa. Piotr Zielinski ormai non può più sedersi in panchina e sembra finalmente pronto a quel salto di qualità che la società azzurra si aspettava da tempo. Il polacco è colui che sta trascinando i propri compagni con prestazioni eccellenti in questa seconda parte di stagione, migliorando ancora di più sotto la gestione di Gennaro Gattuso. Non aveva brillato invece con Ancelotti, risultando sempre uno dei peggiori in campo, nonostante la tecnica in suo possesso. Altro fattore da considerare: Piotr ormai parla con un ‘vecchio’, come una bandiera azzurra nonostante la giovane età. Adesso vuole continuare su questa strada e speriamo non si fermi mai più.

KOULIBALY. Senza Albiol, Koulibaly non vale quasi niente. in molti hanno sintetizzato così metà stagione disputata dal senegalese, non certo esente da errori (vedi tipo allo Stadium contro la Juventus). Sembrava ormai pronto ad andarsene il prima possibile, a causa anche della rivolta interna allo spogliatoio che ha poi minato la fiducia di ADL su Ancelotti. Arriva Gattuso. inizialmente Kalidou continua a commettere errori grossolani, come in casa con il Parma, poi un infortunio che lo tiene lontano dai campi di gioco: Ringhio non ci sta e non vuole perdere un grande centrale come lui. Il Koulibaly 2.0 di questo 2020 l’abbiamo già visto nella semifinale di ritorno contro l’Inter in Coppa Italia, confermandosi poi nell’ultimo atto all’Olimpico contro la Juventus. Il senegalese è tornato su suoi livelli, anzi sembra addirittura migliorato.