Il programma del Lunedì sera

       

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ADL: “Sarri deve tutto a me, Ancelotti è stato un mio errore”

da | 15 Giu 2020 | Redazione

Aurelio De Laurentiis, presidente al Napoli, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport dove ha parlato a 360 gradi di Sarri, Ancelotti e di alcuni giocatori azzurri. Ecco le sue parole: “Sarri è stata una mia scoperta, ora rappresenta la mia nemesi. Mi fece arrabbiare tanto sulla questione dei soldi, nonostante avesse un contratto ancora di due anni. Ricordo ancora che pochi mesi prima del suo addio mi invitò a cena in Toscana, da sua moglie: non mi disse nulla, anzi mi lasciò con l’incertezza fino all’ultima partita di campionato con il Crotone. Sono state tre stagioni fantastiche, straordinarie e indimenticabili, ho avuto anche dei meriti in questo periodo. Per esempio ho avuto decisioni sul mercato importanti come su Cavani, Benitez, Higuain, Mazzarri e Sarri: per quest’ultimo mi ritrovai striscioni contro in tutta la città.

SU CARLO ANCELOTTI. “E’ stato un errore confermarlo per il secondo anno, però la sua serenità e la sua tranquillità mi convinsero. Mi ricordava mio padre in un certo senso, però non sono sicuro di aver fatto bene a puntare su di lui. Nella clausola, c’era la possibilità di dirgli addio, dato che non vedevo quel calcio che i tifosi desideravano ardentemente. Dovevo e potevo finirla dopo solo una stagione, rimanendo comunque in ottimi rapporti d’amicizia, invece mi sbagliai”.

IL RINNOVO DI GATTUSO. “Contattai lui e Totti per un film, poi rividi Gennaro alla festa di compleanno di Ancelotti: in quel momento avemmo una grande conversazione, durata ben tre ore. Poi dopo la questione del famoso ritiro, lo chiamai subito e gli dissi di non prendere impegni, dato che avrebbe avuto la possibilità di sedersi sulla panchina del Napoli. Sta facendo molto bene, gli ho fatto firmare un contratto specifico con una via di fuga per entrambi: se andiamo avanti nelle coppe e recuperiamo posizioni in campionato, ad agosto ci vediamo a Capri e parleremo del prolungamento per almeno tre anni”.

SU KOULIBALY E FABIAN RUIZ. “Io ho fissato il prezzo, offerte da 60 milioni non le ascolterò nemmeno, parlerò di loro solamente con una base dai 100 a salire. Molto probabilmente partirebbero, sempre con un accordo totale tra le parti, sempre se hanno il desiderio di andarsene”.

MERTENS DIRIGENTE? “Dries è un uomo speciale, mi piacerebbe trovargli una posizione all’interno del club una volta che avrà appeso le scarpette al chiodo”.

QUESTIONE CALLEJON. “A settembre ho parlato con lo spagnolo e il suo agente, ribadendo che volevo la sua permanenza con questo club, ritoccandogli l’ingaggio di 200 mila euro. Non ho avuto nessuna risposta, io ho fatto la mia parte”.