“Il nostro attendismo per la ripresa del campionato non è una prova di incapacità o di cattiva volontà nei confronti dei club di calcio. Abbiamo sempre detto che non ripartiremo prima di avere sicurezza assoluta e ad oggi i protocolli non ci danno ancora queste garanzie. Ciò vuol dire che se il 18 non ci dovesse essere in protocollo sicuro, non si potrebbe riprendere a fare allenamento. Questo clima di incertezza non è una scelta, abbiamo deciso di mettere al primo posto la salute e così sarà”.
Incalzato su quali sono le posizioni all’interno dell’universo calcio, il ministro è stato chiaro: “I club spingono per riprendere, quindi noi teniamo conto di questa cosa. Come lei dice può accadere che un giocatore diventi positivo dopo appena una partita e saremmo costretti così a richiudere tutto, però vogliamo dare un segnale di disponibilità e per questo stiamo cercando una via per andare incontro ai club”