Il programma del Lunedì sera

Il programma del Lunedì sera

   

Undici Billing

Undici Billing

“Loro sono convinti di essere i più forti! Non questa sera, in casa nostra, davanti alla nostra gente.”

Con questa frase, destinata a rimanere nella storia del Napoli, Antonio Conte l’anno scorso motivò i propri calciatori negli spogliatoi del Diego Armando Maradona, tra il primo e il secondo tempo di Napoli – Inter. Alla luce dei fatti, quella partita valse mezzo scudetto – e forse anche tre quarti. Il Napoli, grazie a un gol di Philip Billing, riuscì a pareggiare e a strappare un punto, un misero punto, ai campioni d’Italia. Ma quel punto, alla fine, piaccia o no, è valso il quarto scudetto del Napoli.

Signore e signori, mettetevi comodi, perché oggi va in scena allo stadio Diego Armando Maradona Napoli – Inter, la “classica” del campionato italiano. Alla ottava giornata, la classifica recita così: Napoli e Inter appaiate a 15 punti, entrambe al secondo posto, in una Serie A che ieri sera ha registrato anche il pareggio del Milan in casa con la cenerentola Pisa. Un campionato che finora si è dimostrato sì avvincente, ma perché livellato verso il basso e, proprio per questo, terribilmente equilibrato.

C’è molta attesa per questa partita. Direi anzi che c’è fame di capire cosa sia davvero il Napoli e in che stato si trovi dopo la sonora sconfitta rimediata in Olanda, con il punteggio tennistico di 6 a 2. Gli azzurri sono chiamati a una vera e propria prestazione di responsabilità. Troppo brutto per essere vero, il Napoli visto contro il PSV Eindhoven. Per fortuna si gioca ogni tre giorni, e la sfida con l’Inter può rivelarsi una vera manna dal cielo per gli uomini di Conte, che con un risultato positivo potrebbero gridare al mondo calcistico:

“Il ciuccio è ferito, ma non è morto!”

Certo, le notizie che arrivano dall’infermeria azzurra non sono incoraggianti. Agli infortunati storici si aggiunge l’indisponibilità confermata del danese Højlund e – last second – la frattura al metatarso di Alex Meret, al quale vanno i più sinceri auguri di pronta guarigione. Rientrare nel 2026 sarebbe già un successo.

Notizie che, di certo, non mettono di buon umore i tifosi azzurri, già provati nello spirito non solo dai risultati, ma anche dalle prestazioni scialbe dei propri beniamini.

L’autogol di Buongiorno, il gol dell’ex Simeone a Torino e l’espulsione di Di Lorenzo contro il City hanno chiaramente mostrato che il Napoli, quest’anno, non sembra in grado di reagire sul campo agli episodi sfavorevoli che, in una partita di calcio, possono capitare. Strano, davvero molto strano, per una squadra targata Antonio Conte.

Oggi, poi, non sarà affatto facile avere la meglio sull’Internazionale di Milano, squadra che – vale la pena ricordarlo – l’anno scorso è arrivata seconda in campionato e finalista di Champions League. In più, Marotta e compagni hanno ulteriormente rinforzato la rosa, soprattutto nel reparto offensivo. Va dato atto ai nerazzurri che, sotto la guida di Chivu, hanno smaltito brillantemente le “diossine” accumulate l’anno scorso dopo la pesante sconfitta per 5-0 nella finale di Champions.

A loro mancherà Marcus Thuram, un attaccante capace di fare la differenza; a noi, invece, mezza squadra titolare. Ma questo non deve rappresentare un alibi per Di Lorenzo e compagni. Bisogna scendere in campo con forza mentale, dimostrando nei fatti di essere una squadra vera, in cui ogni compagno aiuta l’altro, per scacciare con decisione i fantasmi di una stagione che non può – e non deve – assomigliare a quella nefasta del post terzo scudetto.

A chi mi chiede come si fa a vincere questa partita, ho una sola risposta: oggi, allo Stadio Diego Armando Maradona, non conterà solo l’aspetto tecnico, ma soprattutto quello mentale. Il Napoli deve ritrovare quella determinazione e quello spirito di sacrificio che l’anno scorso gli hanno permesso di vincere con merito il quarto scudetto, che oggi gli azzurri portano fieramente sul petto.

Oggi, all’impianto di Fuorigrotta, devono scendere in campo undici Billing, un calciatore che – potete giurarci – è ancora oggi un vero e proprio incubo per ogni nerazzurro.

Gennaro Di Franco
Undici Billing

Quel gol, quelle lacrime, quell’amore chiamato Napoli

Il Cholito Simeone e la promessa d’eterno amore a Napoli

“Quando un forestiero viene al Sud piange due volte: quando arriva e quando parte.”

Benvenuti al Sud

Mai parole si sono rivelate più vere. È successo di nuovo, ma stavolta non sul grande schermo: il protagonista non è il direttore delle poste brianzolo interpretato da Claudio Bisio, bensì Giovanni Pablo Simeone Baldini, in arte il Cholito.

All’indomani della partita Torino–Napoli, l’attaccante argentino ha dichiarato al mondo intero il suo amore per Napoli e per i napoletani.

Un argentino due volte campione

Due volte Campione d’Italia — nel 2022/23 e nel 2024/25 — come lui, a queste latitudini, solo un altro argentino c’era riuscito: Diego Armando Maradona.
Nato a Buenos Aires il 5 luglio 1995, Giovanni, come affettuosamente lo chiamano i tifosi, non sembrava destinato, al suo arrivo, a entrare nel cuore della tifoseria partenopea.

Tutti ricordavano ancora la sua prima tripletta in Serie A, il 29 aprile 2018 al Franchi: tre gol che regalarono alla Fiorentina un netto 3-0, spegnendo di fatto il sogno scudetto del Napoli.

La notte che cambiò tutto

Eppure, El Cholito, approdato magicamente a Napoli nell’estate del 2023, riuscì a cancellare ogni diffidenza in una notte magica di Champions League.
Era il 7 settembre 2022, quando durante Napoli–Liverpool 4-1, subentrò a Osimhen e, dopo pochi minuti, trovò il suo primo gol europeo con la maglia azzurra.

Nel post partita, le sue lacrime sincere commossero i napoletani: erano le lacrime di un ragazzo che per anni aveva lavorato per realizzare il sogno di segnare nella massima competizione europea. Da quel momento, tra Simeone e Napoli, fu amore vero.

Un addio pieno di nostalgia

Vederlo partire, questa estate, destinazione Torino, non è stato facile. E non lo è stato nemmeno per lui.
Dopo la sfida contro il suo recente passato, Simeone ha confessato:

“A Napoli si piange due volte.”

Gli mancano gli amici, il caffè, l’accento napoletano. Parole semplici, ma cariche di sentimento: una vera dichiarazione d’amore verso una città che gli ha dato tanto e che, come accaduto in passato ad altri argentini — Bertoni, Maradona, Sosa, Lavezzi — gli ha rubato il cuore.

Il canto di Partenope

Napoli ha un potere misterioso: sa far innamorare chi la vive davvero. E Giovanni Simeone, con le sue lacrime, le sue corse sotto la curva e la sua gratitudine, ne è l’ennesima prova.
Ha lasciato il cuore all’ombra del Vesuvio. In cambio, ha ricevuto ciò che solo Napoli sa dare: amore eterno.

Gennaro Di Franco
Una Storia di Fratellanza e Passione

Una Storia di Fratellanza e Passione

Inizia il 16 maggio 1982 una storia di fratellanza e passione, grazie alla partita Napoli-Genoa che finisce 2-2, garantendo la salvezza al Genoa e la retrocessione del Milan.

I tifosi del Napoli, già qualificati per la UEFA, supportano attivamente i genoani, cementando un’amicizia che darà vita al gemellaggio.

Tutto questo grazie a Mario Faccenda, nativo ischitano, che suggellò la rete del 2-2, complice un rinvio sbagliato di uno dei portieri azzurri più forti di sempre, Giaguaro Castellini.

Per ritornare a tempi più recenti, la mente non può non ricordare la stagione 2006/07, quando entrambe le tifoserie poterono festeggiare il ritorno in Serie A.

Al triplice fischio finale si assistette a una delle più belle e pacifiche invasioni di campo.

Purtroppo, nel 2018 ci fu la rottura del gemellaggio, un evento che ancora oggi fa male alla parte più autentica e passionale del tifo napoletano e genoano, due popoli che hanno un legame basato su valori comuni.

Le due tifoserie, entrambe legate al mare, condividono un’amicizia che è diventata un simbolo di unione e fratellanza tra Nord e Sud Italia.

Recentemente si registrano tanti gesti, come lo scambio di sciarpe tra tifosi attraverso i vetri, testimonianza di un affetto che va oltre le divisioni formali.

Speriamo che ciò possa presto portare alla rinascita di un gemellaggio che è stato uno dei più belli nel mondo del calcio.
In un mondo che ha sempre più bisogno di pace e gesti di distensione, sarebbe bello che anche nel mondo del calcio si facesse la sua parte.

Chissà che qualcosa non avvenga proprio domenica, in occasione del primo Napoli-Genoa della stagione, dove, a proposito di “cose di campo”, gli uomini di Antonio Conte proveranno subito a far capire a tutta la Serie A che il Napoli non intende mollare la vetta del campionato, anche contro un Genoa “amico” che farà di tutto per iniziare a mettere punti in cascina e non ritrovarsi impelagato nella palude della zona retrocessione.

Gennaro Di Franco
Napoli-Genoa. Le probabili formazioni

Napoli-Genoa. Le probabili formazioni

Napoli–Genoa, al Maradona rientrano Olivera e Spinazzola. Højlund favorito su Lucca

Conte ritrova Di Lorenzo dopo la squalifica in Champions. Vieira valuta Ostigard dal 1’, ma occhio alla diffida: possibili alternative Otoa o Marcandalli. Out Stanciu, spazio a Valentin Carboni.

Il Napoli si prepara ad affrontare il Genoa nella sesta giornata di campionato al Maradona. Buone notizie per Antonio Conte: tornano a disposizione Olivera e Spinazzola, mentre il capitano Di Lorenzo, assente in Champions contro lo Sporting Lisbona per squalifica, è di nuovo arruolabile.

In porta dovrebbe riprendersi il posto da titolare Meret, confermato come portiere designato per la competizione nazionale. In attacco resta aperto il ballottaggio tra Lucca e Højlund: il danese appare favorito, ma Conte potrebbe sorprendere scegliendo l’ex Udinese dal primo minuto.

Sul fronte rossoblù, Patrick Vieira pensa a schierare subito l’ex azzurro Ostigard, anche se la diffida potrebbe spingere il tecnico a preferirgli Otoa o Marcandalli. In mezzo al campo, spazio a Thorsby al posto di Malinovskyi, mentre sulla trequarti, complice l’assenza di Stanciu, agirà Valentin Carboni.

Probabili Formazioni

Napoli (4-1-4-1):
Meret; Di Lorenzo, Beukema, Juan Jesus, Olivera;
Lobotka; Anguissa, Politano, De Bruyne, McTominay;
Højlund.

Genoa (4-2-3-1):
Leali; Sabelli, Ostigard, Vasquez, Martin;
Masini, Frendrup;
V. Carboni, Thorsby, Ellertsson;
Ekuban.

Indisponibili:

Napoli: Buongiorno, Contini, Rrahmani, Lukaku.

Genoa: Cornet, Messias.

Gennaro Di Franco

Napoli-Cagliari 1-0, Conte: “Non mi aspettavo un Cagliari così difensivo. Elmas e Hojlund? Stiamo completando la rosa”

Napoli-Cagliari 1-0, Conte: “Non mi aspettavo un Cagliari così difensivo. Elmas e Hojlund? Stiamo completando la rosa”

Dopo Napoli-Cagliari, terminata con il risultato di 1 a 0 per i propri uomini, l’allenatore azzurro Antonio Conte è stato intervistato ai microfoni di DAZN.

Ecco le sue dichiarazioni: “Non mi aspettavo un Cagliari così difensivo. La squadra sentiva che il risultato [di 0-0, ndr] era ingiusto, ci ha creduto fino alla fine.

“A Lucca ho detto che doveva crescere dietro a Lukaku, che purtroppo è out. Perciò deve accelerare in maniera seria e deve capire bene come entrare nei meccanismi.

Ambrosino oggi ha esordito e, come Vergara, sarà con noi in rosa. Abbiamo bisogno di giocatori per affrontare tutte le competizioni.

Elmas oggi ci avrebbe dato una mano. Dovrebbe poi arrivare Hojlund… Stiamo completando una rosa che lo scorso anno non esisteva per fare tre competizioni.

Lang mi è piaciuto molto. Neres l’abbiamo tenuto fuori per precauzione: stamattina ha avuto un’infiammazione all’adduttore.”

Fabrizio Parascandolo