RILEGGI IL LIVE – Conferenza stampa di presentazione de Il Bello del Calcio

RILEGGI IL LIVE – Conferenza stampa di presentazione de Il Bello del Calcio

Direttamente dall’hotel De Bonart di Napoli, vi raccontiamo in diretta la conferenza stampa di presentazione de Il Bello del Calcio, prossimo alla sua tredicesima edizione.

La conferenza stampa

Il primo a prendere la parola è il giornalista Francesco Modugno, ricordando la longevità della trasmissione e la sua qualità, definendolo come “lo spettacolo più bello dopo il weekend“.

Commovente anche il suo ricordo di Alfonso Quaranta, cuore pulsante di questo progetto così come Claudia Mercurio, che ha affermato: “Manterremo i principi e i valori di questi anni, come il valore della libertà di pensiero, ognuno può e deve dire quello che pensa. Però acceleriamo, allargando la nostra grandissima squadra con tanti altri ospiti, che saranno presenti anche alla trasmissione Giochiamo d’Anticipo del giovedì“.

Successivamente Pierpaolo Marino, nuovo innesto a tempo pieno del programma, ha espresso tutto il proprio entusiasmo per essere parte integrante della trasmissione: “Il meglio deve ancora venire, vi ringrazio dell’opportunità di vivere l’intera stagione con voi”.

Di seguito l’ex calciatore Stefan Schwoch ha parlato della città di Napoli: “Va vissuta dall’interno, mi dispiace delle critiche, spesso con pregiudizi, che riceve”.

Claudia Mercurio ha poi sottolineato le “new entry” nella squadra de Il Bello del Calcio: “C’è Franco Oppini, c’è Fulvio Collovati che l’anno scorso ha partecipato di più a Giochiamo d’Anticipo. Gianluca Gifuni, invece, avrà una rubrica dedicata con Radio Marte, si aggiunge anche Ciro Troise alla redazione; che è formata da ragazzi giovanissimi e velocissimi per la gestione dei social”. Il suo intervento si è concluso con un annuncio vago: “C’è un noto opinionista che è un nostro grande amico e ci ha già salutato tramite i social, è un personaggio molto amato e verrà anche lui“.

ll direttore Pierpaolo Marino ha condiviso un aspetto molto importante: “Non senti solo una squadra, ma proprio una famiglia, un gruppo che ti fa stare bene e che mostra empatia, professionalità. Ci sono belle premesse per la stagione“.

Il bomber Stefan Schwoch ha ricordato le emozioni della piazza napoletana: “Quando parli di Napoli parli di esaltazione o depressione. Questo sarà l’anno della rinascita, l’anno scorso il Napoli è stato troppo brutto. Dopo il grande mercato e gli sforzi del presidente, ci sarà da divertirsi. Sarà una squadra che ti darà a parlare molto, che potrà arrivare tra le prime quattro”.

Claudia Mercurio ha poi ricordato il proprio obiettivo per Il Bello del Calcio: “Desidero semplicemente di dare felicità ai tifosi, mi piacerebbe che ci sia spesso un dibattito tra i nostri opinionisti, però la cosa meravigliosa è che dietro le quinte siamo davvero una grande squadra. Quello che vorrei è un’eco nei giorni successivi alla trasmissione, con i tifosi che si scambiano opinione come i nostri opinionisti”.

Gianluca Vigliotti, conduttore di Giochiamo d’Anticipo, ha esordito: “Io sono molto fortunato, ho avuto la fortuna di trovare una grande casa. Vi aspetto assolutamente domani, perché è tutto pronto per iniziare”.

Il giornalista Enrico Fedele è intervenuto così subito dopo: “In questo momento sono emozionato, perché ripenso ad Alfonso [Quaranta, ndr] e a Gianni di Marzio, e a tutte le discussioni che abbiamo fatto sul calcio. Oggi voglio ringraziare Claudia [Mercurio, ndr] per aver invitato due persone di calcio come Stefan Schwoch e Pierpaolo Marino; e un grazie anche a Televomero che mi sopporta”, ha concluso in maniera ironica.

Claudia Mercurio ha poi ricordato l’importanza degli sponsor: “Con le aziende si crea una sinergia, un’alchimia, che si traduce in successo“. Questi gli sponsor de Il Bello del Calcio: Betsson Sport, Tufano, la ‘new entry’ Zoom Iguana, Carta Wow!, Rispondo io, Galdieri Auto ed EnerGas.

Fabrizio Parascandolo

Napoli, 40 anni fa la presentazione di Maradona: il resto è storia

Napoli, 40 anni fa la presentazione di Maradona: il resto è storia

Il 5 luglio del 1984, al termine di una trattativa estenuante, Diego Armando Maradona divenne ufficialmente un giocatore del Napoli e venne presentato al San Paolo davanti a circa 80mila tifosi.

L’accordo con il Barcellona fu trovato sulla base di 13,5 miliardi delle vecchie lire, una cifra che il club azzurro non poteva permettersi. Corrado Ferlaino, allora presidente dei partenopei, depositò il contratto di Maradona in Lega in piena notte (a calciomercato finito), ingannando il guardiano di turno con una busta vuota e versò tale somma soltanto in un secondo momento.

L’ingegnere fece di tutto per portare El Pibe de Oro nella sua città, e alla fine ci riuscì. In onore dell’argentino organizzò poi la sua presentazione al San Paolo. Per accedere allo stadio bisognava versare la simbolica cifra di 1000 lire, pagata da circa 80mila tifosi impazienti di incontrare uno dei migliori calciatori di sempre.

Maradona – Napoli, una storia d’amore che va oltre il calcio

Con la maglia azzurra, Maradona disputò 259 incontri e segnò 115 gol. Dal punto di vista dei trofei, invece, il giocatore aggiunse al proprio palmarès due Scudetti (1987 e 1990), una Coppa Italia (1987), una Coppa Uefa (1989) e una Supercoppa Italiana (1990).

Per i napoletani, Diego non fu solo un calciatore: rappresentò l’immagine di un riscatto sociale, culturale e politico; il vero paladino di una città – decadente, abbandonata dal governo e fuori dai circuiti turistici – che ne aveva tremendamene bisogno. Il suo essere divino sul campo e altrettanto umano fuori lo unirà per sempre a un popolo che non lo dimenticherà mai.

La sua avventura calcistica in Italia si concluse nel marzo del 1991, quando risultò positivo alla cocaina in un controllo antidoping. Eppure, la sua reputazione a Napoli non risentì mai di questo episodio.

Insomma, il legame tra Diego Armando Maradona e i partenopei è indissolubile, anche a 40 anni di distanza dal primo incontro. Questa storia d’amore senza tempo è una delle tante dimostrazioni che il calcio non è solo un gioco.

Fabrizio Parascandolo

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