Bologna-Napoli 2-0, Conte a fine partita: “Sono preoccupato, qualcosa non sta andando per il verso giusto”
Al termine della sconfitta per 2 reti a 0 contro il Bologna, l’allenatore del Napoli Antonio Conte ha commentato la gara alla stampa.
“Io sono preoccupato, c’è poco da dire. Se una squadra che viene indicata come protagonista assoluta perde cinque partite, vuol dire che c’è qualcosa che non sta andando per il verso giusto. Noi non dobbiamo mai dimenticare che a Napoli dopo uno scudetto vinto siamo poi arrivati decimi. E questo non è un bell’insegnamento. Dall’oggi al domani il brutto anatroccolo non sempre diventa cigno. L’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di straordinario, quest’anno stiamo continuando a lavorare ma forse dobbiamo chiederci se lo stiamo facendo con l’entusiasmo e la voglia giusti. Oppure ci stiamo crogiolando sul fatto che abbiamo vinto l’anno scorso e pensiamo che sia tutto facile. Sicuramente non abbiamo l’energia positiva che avevamo lo scorso anno. Mi dispiace che non sto riuscendo a cambiare questa energia in questi mesi e quindi non sto facendo un buon lavoro o forse qualcuno non mi vuol sentire…
“A me Hojlund oggi non è dispiaciuto e secondo me è stato il migliore in campo. Ha tenuto botta e ha fatto faticare molto Lucumì. È inevitabile che dovevamo supportarlo di più ma noi siamo mancati lì. Lui per me ha fatto una buona partita, senza dubbi.
“Abbiamo avuto meno energia del Bologna? Oggi loro ne hanno avuta più di noi in tutto, oltre che voglia ed entusiasmo: è questo che mi dispiace per davvero e che deve farmi riflettere. È la quinta sconfitta da inizio stagione, non la prima: significa che vanno fatte delle riflessioni. Ne ho già fatte in passato con la squadra, ma il problema è che loro hanno giocato giovedì e sembravano avvelenati, mentre noi abbiamo fatto il compitino fino a scioglierci. Ci dev’essere un’energia diversa in campo rispetto a quella che stiamo vedendo. Gol e assist sono relativi, non bisogna racchiudere la prestazioni in quello. Avevamo preparato la partita in un certo modo, come hanno dimostrato le intenzioni di Hojlund: protezione palla, cambio gioco… Purtroppo siamo mancati in generale”, ha detto ai microfoni di DAZN.
“Nel calcio il compitino non basta. Serve cuore, ardore, voglia. Il Bologna l’ha messo, mentre noi ci siamo sciolti alla prima difficoltà.
“Mi spiace tirare fuori scheletri dall’armadio come il decimo posto, ma devo essere onesto. Parlerò anche con il club, perché facciamo il compitino e non basta. Non sto facendo un buon lavoro e non so se riusciremo a cambiare queste cose.
“Non voglio accompagnare morti. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, finché siamo ancora in tempo. Sono passati quattro mesi e non vedo energia positiva.
“Trapianti di cuore non se ne possono fare. Ognuno deve ritrovare spirito e volontà. Una cosa è fare il compitino, un’altra è giocare per un campionato di vertice.
“Stiamo facendo fatica perché non siamo squadra. Mi prendo le responsabilità, ma mi chiedo se certe cose posso sistemarle. Nel calcio serve cuore, voglia e motivazioni. È quello che ci ha reso grandi l’anno scorso. In questo momento ognuno sta guardando ai propri problemi e nel proprio orticello. Ecco perché ne devo parlare bene pure con il club. Entrare nella testa e nel cuore dei calciatori deve essere compito nostro, se non c’è quello…”, ha aggiunto l’allenatore in conferenza stampa.

