Il programma del Lunedì sera

       

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DODICESIMO UOMO – Brividi di Felicità

DODICESIMO UOMO – Brividi di Felicità

Gennaio è terminato, e la tanto temuta e vilipesa Coppa d’Africa, che tanti dibattiti ha acceso tra addetti ai lavori e tifosi azzurri, si è conclusa. 

Molto rumore per nulla, direbbe Shakespeare, visto che nemmeno il più ottimista sostenitore partenopeo avrebbe pronosticato, alla ripresa del campionato, un Napoli con zero sconfitte nel suo tabellino e, contemporaneamente, un Kalidou Koulibaly, capitano del Senegal, vincitore della coppa del continente africano. 

Nonostante la mancanza del suo K2 e della nuova diga umana di centrocampo Zambo Anguissa, il Napoli è riuscito nell’impresa di diventare la miglior difesa del campionato italiano, roba che, come dicono gli esperti di calcio, in Italia resta sin dalla notte dei tempi la “condicio sine qua non” per ambire a qualcosa di importante. Un qualcosa che a Napoli si fa fatica a nominare, perché il solo pensiero provoca emozioni da accapponare la pelle, veri e propri brividi di felicità! 

Siccome una rondine non fa primavera, un gennaio, per quanto strepitoso, da solo non può darci la convinzione che il nostro Napoli abbia le chiavi del famoso condominio spallettiano. Fa bene il mister a gettare acqua sul fuoco, a dire che ad oggi di questa splendida multiproprietà chi ha più quote è sicuramente l’Internazionale di Milano. 

Certo, proprio quando meno te l’aspetti, il calcio, metafora sportiva della vita, ti regala una partita che potrebbe scardinare qualche certezza e mettere in discussione il bis tricolore dei neroazzurri. 

Essere o non essere, questo è il problema, continuando a parafrasare il famoso drammaturgo Inglese. Per capire effettivamente cosa è il nostro Napoli, è necessario, fondamentale, aspettare la prossima sfida di campionato. 

E quindi, appuntamento allo Stadio Diego Armando Maradona, tutti a “vivere” una partita  che definire cardine è davvero riduttivo. Segnatevi la data, tifosi azzurri, Sabato 12/02/2022 (1+2+2+2+2+2=11) undici leoni azzurri scenderanno in campo alle ore 18 per provare a fare la storia ed i brividi, potete giurarci, già stanno aumentando. 

Questa volta non ci sono dubbi, siamo di fronte a una partita che può fare la storia della nostra squadra. In uno stadio che finalmente si preannuncia gremito in ogni ordine e posto, tifosi e squadra devono provare il tutto e per tutto per vincere il match e portare a casa i tre punti che, in tal caso, aprirebbero scenari che, non più tardi di sei mesi fa, erano impensabili. 

Battere l’Inter Campione d’Italia 2020/2021  significherebbe candidarsi seriamente per la lotta  del titolo, e a quel punto i brividi inizierebbero a essere giustificati. 

Vincere per alimentare un sogno, in una sfida che a noi, gente innamorata del Ciuccio, ricorda momenti bellissimi e mai banali.

Stagione 1988/1989, il Napoli, con il capitano D10S  rifondato nel corpo e nello spirito, e con un Alemao in più, sfidava l’Inter che sarebbe diventata quella dei record. 

I nerazzurri allenati dal Trap, a suon di gol e di punti vinsero quell’anno il tricolore, beffando un Napoli che in quell’occasione arrivò secondo in campionato. Beh, dopo sabato potremmo pensare che forse è proprio il momento di ricambiare il favore ai meneghini. 

Ma che sia chiaro, per vincere è necessario che tutto funzioni al meglio, che la nostra pantera Victor Osimhen inizi a segnare a raffica, inserendosi sempre meglio nei meccanismi di gioco della squadra, che la difesa continui a sfoderare prestazioni eccellenti, che il centrocampo si dimostri granitico e  perfettamente geometrico, ma soprattutto che tutto l’ambiente resti unito e compatto. 

Per citare il meraviglioso film di Sorrentino, “È stata la mano di Dio”, Napoli, città e squadra, “non ti disunire”, “non ti disunire mai, non te lo puoi permettere”, tutti vogliamo che i nostri brividi diventino lacrime di felicità. 

Gennaro Di Franco

Napoli, -228 milioni: il mercato è in rosso

Napoli, -228 milioni: il mercato è in rosso

Il Napoli di Aurelio De Laurentiis resta altissimo (ma non sul podio) nella classifica dei club italiani che hanno speso/incassato di più sul mercato dal 2012 a oggi: secondo l’ultimo studio del Cies – Centro Internazionale di Studi sullo Sport – solo Juventus, Milan e Inter hanno un passivo peggiore dei 228 milioni che il club azzurro non è riuscito a recuperare.

Le cifre investite sul mercato sono sempre importanti, ma nelle ultime estati il Napoli ci aveva provato ad alzare l’asticella: nel 2019 era arrivato Hirving Lozano per un’operazione record da 42 milioni circa, record frantumato nel giro di pochissimo, visto che un anno più tardi era stato acquistato poi in azzurro anche Victor Osimhen per un affare da 70 milioni (50 se si considerano i 20 recuperati dalle cessioni al Lille). Cifre importanti che hanno pesato sull’economia totale di quanto investito. L’ultima cessione consistente è stata quella dell’estate 2016: i 90 e oltre milioni arrivati dalla Juventus per il passaggio del Pipita dall’azzurro al bianconero.

Il passivo peggiore resta quello della Juventus: -561 milioni di euro per i bianconeri che hanno registrato nell’ultimo gennaio di mercato anche l’arrivo di Vlahovic e Zakaria per quasi 100 milioni investiti a metà anno. Pesano i 117 milioni di euro spesi per Cristiano Ronaldo nel 2018/19. -432 milioni per il Milan, la cui operazione più costosa restano i 42 milioni spesi per Bonucci cinque stagioni fa e per cui pesano anche le cessioni a zero, come quella di Donnarumma al Psg. Chiude il podio a -385 milioni l’Inter, che nel 2019 aveva speso 74 milioni per Lukaku.

Napoli, Di Lorenzo sopra tutti: ha un record in Serie A

Napoli, Di Lorenzo sopra tutti: ha un record in Serie A

È Giovanni Di Lorenzo lo stacanovista della Serie A tra i giocatori di movimento dell nostra Serie A. Lo ricorda l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport: Il terzino destro del Napoli è il calciatore che ha giocato più minuti in campionato. Ma forse rende meglio dire quanti ne ha saltati in tutto: 14. Sono i tenaci, gli instancabili, i resistenti, insomma quelli fanno registrare il minutaggio più alto. Come Di Lorenzo, sono le colonne portanti delle squadre, coloro a cui gli allenatori difficilmente rinunciano e non per mancanza di alternative, visto che ormai tutte le rose della Serie A ruotano attorno ai trenta elementi, ma poiché garantiscono affidabilità e continuità di rendimento. 

Solo in tre hanno fatto l’en plein in Serie A e sono tutti portieri: Rui Patricio della Roma, Vicario dell’Empoli e Sirigu del Genoa. Non hanno perso nemmeno un minuto. Il primo dei giocatori di movimento è Di Lorenzo

Stadio Maradona, si torna al 75%: c’è la data

Stadio Maradona, si torna al 75%: c’è la data

Lo sport vede uno spiraglio di luce: gli stadi verso il 75% di capienza (ora sono aperti al 50%) e i palazzetti al 60% (dal 35% attuale). La svolta arriverà a inizio marzo, ripristinando così le misure in vigore da ottobre a fine dicembre 2021. Lo afferma l’edizione odierna del Corriere dello Sport.

Il presidente della Figc, Gravina, da sabato sta portando avanti dei dialoghi in questa direzione con il ministro della Salute, Speranza, il quale ha aperto alla possibilità di allargare le maglie senza che ai cittadini passi un “liberi tutti” poco coerente con la prudenza generale. Da qui, la decisione di incamminarsi verso il 100% in modo graduale: dal 1 marzo la capienza salirà al 75% (stadi) e al 60% (palasport).

In seguito, probabilmente per metà mese, si arriverà alla cancellazione delle limitazioni per gli eventi all’aperto e a un sostanzioso 75% per quelli al chiuso. Nel frattempo, la politica avrà già allentato le redini sulle mascherine (non saranno più obbligatorie all’aperto dall’11 febbraio) e sui colori delle regioni

Disavventura Koulibaly: derubato il difensore azzurro

Disavventura Koulibaly: derubato il difensore azzurro

Non solo la gioia per la vittoria in Coppa d’Africa, anche una disavventura per Kalidou Koulibaly. Il capitano del Senegal ieri è stato ricevuto con tutta la squadra campione al Palazzo Presidenziale per la premiazione ufficiale dopo il trofeo vinto, ma al termine della cerimonia il telefono del difensore del Napoli è stato rubato. Secondo quanto riportato dai media senegalesi, la polizia presente ha subito disposto le ricerce per i presenti ma senza successo.