Il programma del Lunedì sera

       

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Fabian e Osimhen out? Le novità per Cagliari

Fabian e Osimhen out? Le novità per Cagliari

Nella giornata di ieri Fabian Ruiz e Victor Osimhen non si sono allenati con il resto dei compagni, ma dopo le fatiche di Europa League si sono limitati ad una seduta in palestra. Ma per la trasferta di Cagliari di domani non dovrebbero esserci problemi e saranno a disposizione di Luciano Spalletti.

“Fabian Ruiz e Osimhen hanno svolto un programma di recupero personalizzato in palestra, oggi saranno verificate le loro condizioni, entrambi comunque dovrebbero smaltire i rispettivi problemi per la trasferta sarda. A centrocampo c’è emergenza, Fabian dovrà stringere i denti, in attacco scalpitano Mertens e Petagna e non è escluso che Spalletti possa far partire Osimhen dalla panchina” scrive il Corriere del Mezzogiorno.

Fabian il migliore d’Europa: ecco il dato che lo dimostra

Fabian il migliore d’Europa: ecco il dato che lo dimostra

La prova al Camp Nou di giovedì sera è soltanto una conferma: Fabian Ruiz è tornato. Le prestazioni di questa stagione sono da urlo, accompagnate da numeri e da un impatto che lo spagnolo non aveva così sulla squadra azzurra dal suo primo anno a Napoli, quando aveva saputo affermarsi tra lo stupore generale. Contro il Barcellona, a pochi chilometri da casa sua, ha confermato le aspettative: Fabian è stato l’azzurro con più palloni giocati (75) e anche quello che ha completato più passaggi per i compagni (47), vero e proprio faro della manovra di Spalletti.

E anche i numeri e la matematica gli danno ragione: secondo l’ultimo studio effettuato da Olocip – la compagnia internazionale che analizza i numeri dello sport attraverso l’intelligenza artificiale – nessuno in Europa sta facendo come Fabian Ruiz: il rendimento dello spagnolo è il migliore tra i campionati europei, davanti a Kimmich e all’altra sorpresa Rice tra i centrocampisti. Non solo, perché dai dati sviluppati, Fabian è anche tra i primi tre calciatori con maggiore impatto sul rendimento della propria squadra nella nostra Serie A. 

Napoli, quanti infortuni: c’è un record per gli azzurri

Napoli, quanti infortuni: c’è un record per gli azzurri

Elogio a Luciano Spalletti sulle colonne dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. L’allenatore del Napoli è stato quello più tartassato dagli infortuni in stagione, spesso anche ai pezzi grossi del suo organico, ciononostante ha saputo sempre trovare le soluzioni giuste. “Il Napoli è uscito dal tunnel ed è tornato sull’autostrada dove si corre, anche, per lo scudetto. Il percorso è stato parecchio accidentato. Tante squadre hanno dovuto fare a meno di pedine chiave causa infortuni, manifestazioni internazionali o Covid, ma il Napoli un po’ più delle altre.

Da inizio stagione a oggi, Spalletti ha dovuto fare i conti con le assenze di 13 giocatori, inclusi i pezzi grossi Koulibaly, Osimhen, Insigne e Anguissa. Ha perso per 16 gare Osimhen, 15 Lobotka, 11 Insigne, 9 Koulibaly e Anguissa, per tacere del resto della truppa, eppure è sempre lì. Come? Massimizzando l’utilizzo della rosa, rilanciando dei giocatori e inventandosi delle posizioni e dei ruoli per altri” scrive la Gazzetta dello Sport.

Insigne in lacrime in Tv: la storia del capitano azzurro

Insigne in lacrime in Tv: la storia del capitano azzurro

Tra i protagonisti del sabato sera in tv anche Lorenzo Insigne. Il capitano del Napoli di Luciano Spalletti è stato invitato da Maria De Filippi nella famosa trasmissione “C’è posta per te” su richiesta di Carmen, una ragazza della provincia di Benevento 22enne intenzionata a dimostrare tutto il suo affetto al padre ed alla madre adottivi, entrambi tifosi del Napoli e fan proprio di Insigne.

«Mettere al mondo un bambino è una gioia enorme, ma dare una seconda vita ad una persona è una gioia ancora più grande. Carmen ve ne sarà sempre grata» le parole di un Insigne visibilmente emozionato con le lacrime agli occhi. «Ho conosciuto tanti campioni, lo sono diventato anch’io, ma è molto più importante essere campioni nella vita. La vostra coppa è lei». L’azzurro ha anche regalato ai genitori le maglie del Napoli personalizzate.

DODICESIMO UOMO – Nel nome di Diego

DODICESIMO UOMO – Nel nome di Diego

Si vola in Spagna. Tutti a Barcellona, perché noi questa partita ce la meritiamo, perché noi a questa sfida ci teniamo.  Barcellona-Napoli, una partita mai banale per chi ama il Napoli e questa città, che potremmo definire per i più nostalgici “Derby Borbonico”. Una partita che fa certamente tremare i polsi e le vene. 
In una Europa League senza padroni, battere gli azulgrana vorrebbe significare poter dire a tutta Europa che il Napoli è presente e può davvero pensare in grande! 

D’altronde i catalani, orfani di Lionel Messi, passato quest’estate al Psg, non attraversano certamente un bel periodo e non sono esattamente la stessa corazzata mondiale che, allenata da Pep Guardiola, per anni ha dominato in Europa in lungo e in largo, diventando per tutti gli allenatori e giocatori un modello da seguire, e se possibile imitare. 
Anche se con un mercato di riparazione di tutto rispetto, il Barcellona è arrivato in Europa League perché incapace di rimanere in Champions, e oggi in Liga occupa il quarto piazzamento (a pari punti con l’Atletico) e, anche se con una partita in meno, ha una distanza di 15 punti dalla prima, distanza che per i tifosi catalani è da considerare irrispettosa soprattutto quando ad essere in vetta ci sono i nemici di sempre, i Blancos Di Carlo Ancelotti che da queste parti in molti avevano considerato bollito…. 

Ma per tornare al nostro Napoli, questa squadra che si sta dimostrando molto solida in campionato, con la miglior difesa del torneo, può nel suo intimo sperare e nutrire un sogno che, se realizzato, farebbe bene a tutta la piazza che da sempre anela un’impresa del genere contro quelli che resteranno sempre gli ex del nostro grande amore, Diego Armando Maradona. 
Ricordo, come se fosse ieri, che dopo lo sfortunato biennio al Barcellona, Diego nel presentarsi allo Stadio all’epoca San Paolo, davanti a 80.000 persone dichiarò di voler diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli e potete giurarci che ha mantenuto in pieno la sua promessa…altroché se l’ha mantenuta. 

Ecco, se paradossalmente ci fosse bisogno di altri motivi per gettare il cuore oltre l’ostacolo, uno di questi è sicuramente onorare il nostro numero DIECI. 
Giovedì al Campo Nou si deve iniziare a fare la storia anche per lui, per il nostro D10S. 
Sarebbe bello se ora Mertens, Insigne e compagni onorassero la memoria del più grande di tutti tempi, andando a vincere lì su quel campo, nel posto che più di altri non ha capito il nostro Diego. 
Al di là delle statue, al di là degli stadi intitolati alla sua memoria, al di là della Maradona Cup, che serve solo a portare soldi nelle casse di sponsors e presidenti vari, quello che farebbe davvero piacere a Diego sarebbe vedere il Napoli, il suo Napoli, vincere e qualificarsi ai danni del Barcellona.
Questo sì che sarebbe il giusto modo per omaggiare il nostro numero dieci, quello che è diventato per sempre il più grande giocatore di tutti i tempi. 

E quindi mi rivolgo ai calciatori: scendete in campo per noi, per voi, ma soprattutto per lui!
Date tutto sul campo nella doppia sfida che vi può consegnare alla storia e, se la stanchezza vi assale, ricordatevi sempre che il più grande di tutti dichiarava sempre: “dicono questo è stato il migliore del Barcellona, questo è stato il migliore del Real Madrid, questo è stato il migliore del Chelsea, questo è stato il migliore..”, “Io sono orgoglioso di essere stato il migliore del Napoli” 
Perciò ora tocca a voi, a voi che portate la stessa maglia color del cielo e del mare, mettetecela tutta, provate con tutte le forze a riuscire nell’impresa che darebbe una grande gioia al nostro grande amore, Diego Armando Maradona. 
State certi che lui dall’alto vi guarderà, ora tocca a voi provare a regalare un sorriso a lui e alla sua gente.

Gennaro Di Franco