Kevin De Bruyne, nuovo acquisto del Napoli, è stato presentato alla stampa nella terza giornata del ritiro estivo in quel di Dimaro Folgarida: ecco l’intera conferenza.
I tre motivi per i quali hai scelto Napoli?
“Dal punto di vista della competitività è il posto migliore per me. Ho la possibilità di dimostrare le mie qualità. Cambia parecchio rispetto all’Inghilterra, ma anche questo mi rende entusiasta. Napoli era la scelta migliore per me, il motivo principale è perché volevo dimostrare di poter giocare ad alto livello. Sono rimasto entusiasta del progetto del Napoli”.
Quali sono le tue aspettative sulla Serie A?
“Ci sono tante squadre con qualità ma il nostro obiettivo è di fare bene su tutti i fronti. Speriamo di piazzarci più in alto possibile e fare un bel percorso nelle coppe. E’ il momento di adattarmi, il Napoli cambia parecchio rispetto a quanto sono abituato. La Serie A è un campionato competitivo ed una esperienza nuova per me”.
Cosa ti ha spinto a fare questa nuova esperienza?
“Ho passato una vita in Premier League, sarò un giocatore del City a vita, ma cercavo una nuova sfida. Questo progetto mi offre la possibilità di poter giocare ancora ad alto livello. Il Napoli è campione d’Italia ma sta investendo tanto, sta costruendo le basi per il futuro. Credo di poter dare il mio contributo sperando che la squadra possa crescere. Io imparerò un nuovo stile di gioco e conoscerò un nuovo campionato”.
Cosa ti ha detto il tuo compagno di nazionale Lukaku?
“Ho chiamato sia Lukaku che Mertens per la città, la squadra e l’ambiente. Mi hanno dato informazioni ma alla fine è stata una mia decisione, presa con mia moglie e con i bambini. Romelu è rimasto contento quando ha saputo che sarei arrivato qui. Mi facilita questa scelta, ma è stata una mia decisione al 100%. Però chiaramente mi sono informato”.
Che emozioni hai provato nell’allenarti con i pantaloncini con il numero 10?
“Sono rimasto sorpreso all’inizio, perché sapevo che questo numero era di Maradona ed era stato ritirato. È stato un bel gesto, un onore. Non credo che mi dia più responsabilità, quando si gioca in una società come questa la pressione c’è sempre. Maradona è una leggenda, ha fatto la storia: sono grato e orgoglioso, ma io voglio essere me stesso”.
Sei rimasto più sorpreso o intrigato in fase di trattativa della chiamata del Napoli?
“Il Napoli ha presentato il suo progetto, è molto diverso rispetto a quello a cui ero abituato. Il Napoli è stata l’opzione migliore sotto tutti i punti di vista. Anche per quanto riguarda lo stile di vita”.
Che impressione ti ha fatto Conte? Differenze con Guardiola?
“Non ho parlato ancora molto con l’allenatore, abbiamo fatto un paio di sedute in campo in cui ci siamo parlati, ma in campo. Lo conosco perché ha allenato Chelsea e Tottenham in Premier, anche se allora giocava a cinque ed è diverso rispetto al nostro modulo attuale. So che è molto tattico. Che un allenatore come lui, uno tra i migliori degli ultimi dieci anni, sia voluto rimanere a Napoli è un buon segno. Credo di poter imparare tanto con lui, ma finora abbiamo fatto solo due sedute. Ora mi sto guardando intorno, vedo cosa fa la squadra. Credo che a inizio campionato sarò pronto, sfrutto questo tempo per vedere come funziona la squadra, come lavorano allenatore e staff, in 5-6 settimane sarò pronto”.
Quanto ha inciso il fatto che il Napoli giochi la Champions League?
“È importante perché la Champions è tra le competizioni più belle al mondo. Si sapeva che il Napoli si sarebbe qualificato perché stava lottando per il campionato. Ho disputato la Champions League per dieci anni, non vedo l’ora di giocarci col Napoli. Speriamo di fare un bel percorso”.
Preferisci giocare da mezzala o magari più vicino alla punta?
“Non credo che il ruolo sia così importante, perché le posizioni in campo si studiano prima della partita stessa, tutto dipende dall’interpretazione dello spazio, anche la postura tattica sia nostra che degli avversari. 4-3-3, 3-4-3 sono moduli, ma dipende dalla fase di possesso o non possesso. Il calcio è molto dinamico, cambia. Non saprei quale sarebbe la posizione migliore”.
Hai imparato qualche parola in napoletano?
“Non ho imparato ancora una parola in particolare di italiano e napoletano, ma riesco a capire qualcosa e a dire qualche parola. Ho intenzione di prendere lezioni di italiano insieme a mia moglie: credo sia importante imparare la lingua del posto. Quando sarò pronto farò anche interviste in italiano, ma datemi tempo”.
Fabrizio Parascandolo