Quante cose possono cambiare in quattro giorni? A tale domanda, i tifosi del Napoli risponderanno senza alcun dubbio “tante”.
Martedì, in quel di Eindhoven, gli azzurri scrivevano una delle pagine più buie della storia del club. Il 6-2 rimediato con il PSV diventava la peggior sconfitta di sempre in Europa, nonché la peggiore dell’era De Laurentiis e della carriera da allenatore di Antonio Conte.
Sabato, davanti alla propria gente, il successo per 3-1 contro l’Inter di Chivu – che era reduce da sette vittorie consecutive – fa sì che il Napoli sia, all’ottava giornata, in testa alla classifica di Serie A.
Gli ultimi due incontri, diametralmente opposti tra loro, danno quasi l’impressione di esser stati disputati da interpreti completamente diversi.
Eppure, dal punto di vista dell’undici titolare, le differenze erano solo due: Juan Jesus, invece di Beukema, in difesa e Neres, falso nove, al posto di Lucca.
Il resto l’ha fatto l’atteggiamento, sia tattico che mentale. Se in Olanda la squadra era sprofondata nelle difficoltà, la reazione è arrivata puntuale nella sfida del Maradona contro i nerazzurri, con una compagine più compatta, attenta e cinica.
In appena quattro giorni, Conte è riuscito nel suo obiettivo: ritrovare lo spirito di gruppo, del “noi”, che lo scorso anno ha portato alla conquista dello Scudetto.
In un momento critico, delicatissimo dell’annata, il suo Napoli ha risposto “presente”, dimostrando agli avversari – e forse soprattutto a se stesso – che è ancora una grande squadra.
La cartolina della settimana? Il pubblico dello Stadio Maradona che illumina l’arena di Fuorigrotta con le torce dei propri telefoni cellulari sulle note del coro: “Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi”. Qualcosa che nessuno poteva immaginare lo scorso martedì.
L’auspicio dei tifosi azzurri è che gli uomini di Conte proseguano con determinazione, consapevoli che la stagione sia ancora lunga e che ci sia ancora tanto lavoro da fare.
Probabilmente ci saranno altri momenti complicati. In quei momenti, però, il Napoli dovrà fare tesoro di un celebre monologo di Sylvester Stallone nella saga Rocky: “Non è importante come colpisci. L’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti… Così sei un vincente!”
Fabrizio Parascandolo


