Dai duelli Maradona-Sacchi al turbo di Lavezzi: la rivalità che non muore mai.
San Siro si prepara a vivere una delle classiche più affascinanti della Serie A: Milan-Napoli. Una partita che non vale solo tre punti, ma porta con sé una storia di sfide epiche, colpi di genio e ribaltoni di campionato.
Maradona contro gli olandesi, sfide che riporta alla mente dei tifosi più grandi un amarcord indimenticabile: le sfide tra le due squadre negli anni ’80. Maradona contro gli olandesi: chi ha vissuto quegli anni non può dimenticare.
Era il 1988, la partita del “sorpasso”: Napoli-Milan 2-3. Punizione di Diego, poi la rimonta di Virdis e Van Basten che consegnò lo scudetto al Milan di Sacchi. Questa partita è rimasta scolpita nella mente del tecnico romagnolo che non smette mai di ricordare il favoloso gesto del pubblico napoletano che, a fine partita, applaudì i rossoneri meritevoli della vittoria.
Molto meglio andò ai tifosi partenopei nel 1986, quando Maradona e Giordano stesero i diavoli milanesi a casa loro in una delle rare gioie azzurre all’epoca su quel campo. In quegli anni, infatti, vincere a Milano significava ipotecare un titolo. Era il calcio romantico, quando ogni scontro aveva una storia da raccontare.
Per tornare a tempi più vicini a noi, impossibile non ricordare la partita del 18 settembre 2011. Turbo Lavezzi, l’argentino erede di Maradona, con le sue veloci serpentine mandò letteralmente sotto shock la squadra di Allegri.
Il Milan, campione d’Italia, si presentava al San Paolo con l’aura del favorito. Risultato? Napoli-Milan 3-1, con Cavani show e un Lavezzi indemoniato che mise a ferro e fuoco la difesa rossonera.
Una notte che sancì la crescita del Napoli e che gradualmente ha portato i partenopei a essere oggi i titolari del tricolore sulle proprie maglie. Ed oggi la curiosità è che , gli azzurri da ben undici anni sono imbattuti in campionato a San Siro.
Domenica sera scenderanno in campo due mondi a confronto.
Il Milan, forte del suo blasone storico, vuole sfruttare la spinta di San Siro per confermare ambizioni da grande, con un Allegri-bis in panchina che in estate – ironia della sorte – veniva dato come probabile sostituto proprio dell’allenatore azzurro Antonio Conte.
Il Napoli, invece, rappresenta la nouvelle vague, il nuovo che avanza ormai da anni, capace di posizionarsi stabilmente al vertice della Serie A.
Saremo pure all’inizio, ma potete starne certi: Di Lorenzo e compagni faranno di tutto per conquistare i tre punti e lanciare un messaggio chiaro al campionato. A differenza della stagione del post-terzo scudetto, i campioni d’Italia hanno ancora fame di vittorie.
E, come si sa, l’appetito vien mangiando, a buon intenditore, poche parole.
Gennaro Di Franco
IL DODICESIMO UOMO – Milan-Napoli, notte da brividi a San Siro


