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Spalletti: “Futuro? Prima lo scudetto, poi ci pensiamo”

da | 3 Mag 2023 | Serie A, TOP NEWS

Presente, scudetto, futuro. C’è tutto nelle parole di Luciano Spalletti, a un passo dal laurearsi campione d’Italia. «Ce lo stamm’ trezzianno chianu chianu, come dicono a Napoli» dice in dialetto. «Sin dall’inizio sapevo di aver a che fare con una squadra di purosangue. Sono felice, hanno saputo mostrare subito le loro qualità. Ci sono stati momenti difficili. Questo scudetto è qualcosa che esce dagli schemi: ne trarrà vantaggi il Napoli, la città, ma anche tutti gli addetti a questo sistema. La squadra lo merita, c’è da fare ancora l’ultimo strappo che è la cosa più difficile.

Si continua a lavorare come sempre, sapendo che ci sarà da ripetersi anche dopo l’aritmetica. Nessuna divagazione». Perché c’è Udine o la matematica già con Lazio-Sassuolo: «Sarebbe facile per me rispondere a Sarri che sarebbe bello che si qualificasse il più tardi possibile per la Champions League ma non lo faccio, io non faccio il tifo contro. È chiaro che mi farebbe piacere chiuderlo subito ma siamo pronti ad andare a fare in campo tutto ciò che serve. L’Udinese è brava a fare tante cose, Sottil ha esperienza di campo, hanno fisicità e arrivano con tanti uomini nell’area avversaria. Dovremo stare attenti».

Un passaggio nel passato con l’Udinese. «I Pozzo mi hanno dato moltissimo, con loro ho vissuto l’inizio della mia carriera. E Sottil è stato mio calciatore e già in campo era leader della squadra. Sono ricordi bellissimi, mi fa piacere ritrovarli in un momento che può determinare molto la nostra storia» ha detto in conferenza. «De Laurentiis un anno fa disse ‘Faremo il massimo per riportare lo scudetto a Napoli’. Il mio sguardo? Significava ‘Bene, ora pensiamo che calciatori prendere’. Se mi cerca il Napoli, io dico di sì per vincere e basta. Dopo Sarri o Ancelotti, non venivo qui per lo stipendio. Avevo solo una via d’uscita, riuscire a vincere. L’anno scorso sono arrivato 3° e mi avete attaccato gli striscioni in cui mi dicevate di andar via. E le critiche ci sono ancora oggi, ma fanno parte del gioco. Sono venuto qui convinto di provare a fare qualcosa di importante».

Il futuro può attendere per Spalletti? «Ci sono ancora da fare belle cose, più belle del mio contratto. Vogliamo completare quest’anno che ancora non è completato, poi penseremo a festeggiare perché è giusto così. E poi penserò a rimettermi in gioco chiedendomi sempre la stessa cosa: sono nelle condizioni di dare a questo pubblico quello che merita?» Una domanda a cui solo lui saprà rispondere. «Vedo le potenzialità dentro il ciclo per il futuro, poi dipenderà dal mercato, dalle cose che riusciremo ad organizzare. Davanti agli occhi miei, oltre al sole, ho una buona squadra davanti che ha prospettiva futura e può dare un seguito ai risultati ottenuti. Vincere lo scudetto anche nei prossimi anni? Fino a che ci sarò io qui la corda sarà tirata».