A poco più di 24 ore dal ritorno dei quarti di Champions contro il Milan, Juan Jesus ha risposto alle domande dei giornalisti sul match direttamente dalla sala conferenze dello Stadio Maradona.
Queste le dichiarazioni del brasiliano:
“Stiamo dimostrando in tante partite cos’è il Napoli. Se oggi abbiamo questo distacco di punti penso che dobbiamo essere consapevoli delle nostre qualità e fare bene I tifosi? Devono spingere la squadra e noi faremo il massimo. Coi tifosi che spingono è più semplice, l’abbiamo visto contro la Juventus.
In una partita così loro hanno giocato l’andata a fare un po’ di polemica, ma noi abbiamo risposto in campo e faremo così anche domani. Dovremo essere più svegli, più furbi e ovviamente servirà cazzimma.
Cosa temere del Milan? In attacco sono forti, ci sono Leao, Giroud e Brahim Diaz che vive un buon momento. Noi dobbiamo tenere la palla perché se l’abbiamo noi loro non possono fare il nostro gol.
Come sostituire Kim? Lui è un gran giocatore, ma non credo di essere da meno. Gioco in Serie A da 12 anni e ho affrontato due partite più difficili di questa. Sono consapevole delle mie qualità, farò di tutto per vincere.
Il legame con il Napoli? Qui mi sento a casa, sembra di essere in Brasile. Ho un legame importante con la società e spero di fare bene in questi due anni.
Osimhen è un problema per la difesa del Milan perché è forte, è il capocannoniere e ha sempre voglia di fare di più. Ha grinta e speriamo continui così.
Chi temo di più del Milan? Leao è sicuramente un calciatore completo, veloce, potente, ha dribbling. In questo momento credo che Leao possa farci male.
A quale città sono più legato tra quelle in cui ho giocato? Milano è stata la mia prima città in Europa, ci sono stati cinque anni, sono cresciuto e maturato lì. A Roma è nato mio figlio e ho un legame particolare. A Napoli sto vivendo i momenti più importanti della mia carriera. Ogni città di queste per me è casa.
Scudetto? Siamo consapevoli di quello che stiamo facendo, si sente già nella città. Stiamo portando allegria, ma mancano ancora alcune righe per terminare il libro”.