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Kvaratskhelia: “Napoli è vero amore, volevo giocare al Maradona”

da | 28 Dic 2022 | Redazione, TOP NEWS

Pensieri, impressioni, sogni e ambizione. Khvicha Kvaratskhelia si racconta ai microfoni di DAZN svela alcuni retroscena legati al suo arrivo in maglia azzurra: “È durata molto la trattativa col Napoli, circa due anni. Ero molto contento che una squadra così grande si interessasse a me. Loro erano davvero molto interessati ed io ero davvero felice. Non vedevo l’ora di indossare la maglia del Napoli”.

Altre squadre italiane su di te?

“Di preciso non lo so, sentivo ogni tanto che c’era interesse anche da parte di altre squadre, però avendo l’offerta del Napoli non ho pensato ad altro. Volevo giocare nel Napoli”.

Come mai volevi così tanto il Napoli? Cosa ti hanno detto?

“Innanzitutto per la squadra, perchè hanno degli ottimi giocatori. Poi quando mi capitava di guardare le loro partite pensavo che mi sarei potuto adattare perfettamente a quel tipo di gioco. Mi piaceva molto come giocavano ed è successo: oro posso dire che anch’io sono un giocatore del Napoli”.

Sulla città

“La città di Napoli è stupefacente per la sua bellezza e anche i napoletani sono delle persone eccezionali. Qui la città vive di amore per il calcio, tutti si intendono di calcio a Napoli. Quando sei un giocatore è emotivamente quando tutta la città tifa per te e ti trasmette amore in ogni attimo. Per me questa città è amore”.

Ti aspettavi un impatto così devastante?

“Non saprei, ma ho sempre fatto di tutto affinché questo accadesse. Io faccio il massimo per la squadra e il resto lo fanno i tifosi. Tantissimi georgiani hanno iniziato a tifare Napoli da quando ci gioco io”.

Ti senti tra i calciatori più forti d’Europa?

“Sono ancora lontano da questa definizione, ma farò il possibile per confermarla. Non me l’aspettavo, da un paese così piccolo è difficile arrivare a una grande squadra. Era il mio sogno giocare in un club rinomato come il Napoli, ma ho ancora tanta strada da fare”.

Il difensore più difficile da affrontare fino ad ora?

“Non saprei scegliere tra i tanti. In allenamento affrontare Di Lorenzo è sempre molto difficile: lui è un grande difensore. Fortissimo, è davvero un ottimo calciatore. Io lavoro molto su me stesso, cerco delle giocate e soluzioni nuove per migliorarmi e diventare sempre più imprevedibile. Se Di Lorenzo andrà via ed in futuro racconterà cose di me saranno già vecchie e superate”.

Come si marca uno come Kvaratskhelia?

“Io cerco spesso di imparare nuove giocate e soluzioni, per diventare più imprevedibile. Quindi quello che si racconterà su di me sarà già vecchio e superato. Non potrà mai essere utile ai difensori”.

Il calciatore preferito da ragazzino?

“Guti. Lo guardavo sempre e mi piaceva il suo modo di giocare. Era già grande quando lo seguivo io e poco dopo ha lasciato il calcio. Dopo Guti il mio preferito è diventato Cristiano Ronaldo”.

Shota Arveladze ha detto che il fratello di Kvaratskhelia è ancor più forte di lui.

“Sì, sì, è vero! Però deve ancora dimostrarlo. Ha tutte le capacità per diventare più forte di me. Gioca come me: ala sinistra e attaccante”.

Sull’esultanza alla Curry, star della NBA

“Non so se rifarò l’esultanza di Curry, tutto dipende dall’umore, non so in anticipo cosa farò dopo un gol segnato. Chi è il Curry del calcio? Ronaldo. Per tutta la mia vita ho fatto il tifo per questo calciatore e continuo a farlo anche adesso, finché sarà nel calcio tiferò per lui”.