Il terremoto in casa Juventus e le dichiarazioni di Gravina hanno scosso il mondo del calcio. Mattia Grassani, legale del Napoli, è intervenuto ai microfoni de ‘Il Messaggero’ sul tema: “E’ una questione senza precedenti, anche perché riguarda la squadra più titolata che è già uscita con le ossa rotte nel 2006 da un altro procedimento. Le dimissioni in blocco di tutto il Cda ci ripropongono l’azzeramento che ci fu per Calciopoli, un modo per attutire le possibili conseguenze. Ora sta piovendo ma potrebbe grandinare. C’è anche l’aspetto borsistico, un azionista della Juve potrebbe rivendicare i danni”.
Quali potrebbero essere le conseguenze: “Tutti dicono che si oscilla tra ammenda e penalizzazione, ma se le operazioni, non marginali, avessero avuto un impatto decisivo nei bilanci della Juve, garantendone la sopravvivenza, sarebbe un altro esempio di doping amministrativo, e allora i punti di penalizzazione sarebbero tanti”.
Pena dovrebbe essere afflittiva? “Questo potrebbe essere lo spartiacque. Il primo requisito è che la sanzione abbia un effetto punitivo, e poi bisognerà tener conto di quanto – ripeto – le presunte violazione abbiano inciso sull’iscrizione ai campionati, drogando la parità competitività competitiva, perché in quel caso la sanzione sarebbe pesante. Retrocessione o scudetto revocato? Non mi sento di escluderlo».
E a quale campionato dovrebbe riferirsi l’eventuale penalizzazione?
“La mole della documentazione e delle attività non ci consente di dire che il “quando” si riferisca alla stretta attualità, ma non prima della primavera del 2023. Se poi si dovesse andare oltre, sempre per il concetto di afflittività, la pena sanzione sarebbe differita al prossimo torneo”.