Il programma del Lunedì sera

       

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DODICESIMO UOMO – Sogno un Napoli antipatico

da | 11 Nov 2022 | Redazione

Siamo giunti a Napoli – Udinese, ultima gara di campionato prima della tanta famigerata sosta per i Mondiali in Qatar.

Un mondiale amaro per gli italiani, che saranno costretti ancora una volta al ruolo di spettatore, e non certo di protagonista, come invece dovrebbe essere per un movimento calcistico così glorioso come quello italiano.
Per fortuna che c’è il nostro amato Napoli, che in questo momento rende il tutto meno triste!

I risultati degli ultimi mesi pongono il tifoso partenopeo in un vero e proprio stato di grazia, che onestamente vorremmo non smettesse mai.
Dispiace essere costretti a non vedere rotolare per quasi due mesi la palla di calcio sul manto erboso del Maradona. Dispiace che proprio ora che la macchina Napoli rasentava la perfezione la si deve parcheggiare mestamente ai box … proprio ora che ormai aveva fatto il suo fantastico rodaggio e sinceramente all’orizzonte si vedeva un cielo senza nuvole, e rigorosamente di colore azzurro.

Ci sarà tempo per analizzare questi primi mesi di calcio spettacolo. Ora non è tempo delle riflessioni!
Manca l’ultimo giro di gara, e il Napoli deve arrivare sotto la prima bandiera a scacchi della stagione forte di altri tre punti, per dare sempre più forza ai nostri sogni di vederlo anche a gennaio sempre più protagonista in Italia e in Europa.

Sabato incontriamo l’Udinese di Pier Paolo Marino che, insieme con un altro ex, Carnevale, ha messo a disposizione di un allenatore preparato come Andrea Sottil una squadra di tutto rispetto, ben organizzata e con buone individualità, sicuramente un osso duro.  

Certo Udogie, uno dei migliori, non sarà della partita ma il probabile 3-5-2 dei friuliani merita molta considerazione. Delofeu e Beto non sono gli unici giocatori che devono far tenere alta la guardia a Di Lorenzo e compagni. L’Udinese presenta un centrocampo ben assortito, che in questo inizio di campionato ha fatto la differenza.

I partenopei, perciò, devono mettere in campo la massima determinazione per arrivare ai tre punti. Abbiamo visto già martedì scorso contro l’Empoli, che oggi ogni avversario che viene a Napoli scende in campo con la massima “garra” per provare a vincere la partita, che a quel punto avrebbe un valore maggiore, quasi epico, contro una squadra definita “ingiocabile” e che, a tratti, sembra davvero invincibile.

Con o senza Kvaratskhelia, questa squadra ha dimostrato di essere versatile e pragmatica. Ha ragione il New York Times quando esalta il georgiano, dicendo che accende la gioia nei tifosi, ma è altrettanto vero che alla fine quello che davvero conta sono la squadra e i tre punti.

La grande bellezza di questa rosa sta nella sua intercambiabilità: esce Politano entra Lozano, esce Osimhen entra Raspadori. Gente come NDombele, Simeone e Elmas, cosi come Jesus e Ostigard, hanno dimostrato con i fatti che questo Napoli quest’anno ha davvero tutte le possibilità per diventare proprietario unico del “condominio” campionato.

Certo fa benissimo Spalletti a tenere alta la guardia, e a non dare nulla per scontato. Il tecnico toscano, accusato la scorsa stagione di non essere entrato in piena sintonia con la città, ha in realtà concretamente fatto capire a tutti che è un attento osservatore, non solo della squadra, ma anche della città e della piazza. Sempre di più Spalletti pare essere caduto in una metamorfosi Kafkiana che lo fa somigliare tantissimo alla prima gestione dell’era Ottavio Bianchi ………

La parola passa al campo. Si scenderà solo per un risultato, la vittoria, che, oltre a non far perdere di continuità matematica agli azzurri, avrebbe anche il doppio vantaggio di rendere questa sosta meno lunga a tutti i tifosi napoletani, e di rendere ancora più astruse le varie teorie che vedono il Napoli dopo la pausa incapace di continuare nella sua corsa verso la gloria finale.

Invece io auspico che da febbraio questa squadra tolga le vesti di squadra simpatia ed assuma agli occhi di tutta Italia quelle di squadra antipatica, e da battere.
Sappiamo bene da queste parti (molte volte in passato è capitato) che quando poi il Napoli inizia a far sul serio, e va bene in campionato, finisce la simpatia per i nostri colori e iniziano le ostilità.
Per questo, sogno un Napoli tanto antipatico quanto vincente!
Perché, potete scommetterci, come ha detto Spalletti, dopo la sosta “miglioreremo ancora”.

Gennaro Di Franco