Il programma del Lunedì sera

       

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DODICESIMO UOMO – L’erede

da | 19 Ott 2022 | Redazione, Ultime news

Stadio Diego Armando Maradona, Napoli-Bologna, minuto 41’, Felsinei in vantaggio grazie al gol del debuttante Zirkzee che, nemmeno a dirlo, realizza la sua prima rete nel campionato italiano contro il Napoli.A quel punto tutti i presenti allo stadio, e davanti lo schermo, già vedono palesarsi all’orizzonte il più classico dei film già visti: partita in casa, dominata, contro una squadra che al primo tiro in porta fa gol, e a denti stretti porta via da Napoli i tre punti…Quante volte abbiamo visto questo film, solo il buon Dio lo sa. Con ancora dentro gli occhi la gara sfavillante in Champions contro l’Ajax, si insinua a quel punto nel cuore la rassegnazione di chi sembra già conoscere il proprio destino.Se poi ci mettete che riesci pure a ribaltare la partita, ma nonostante questo ti arriva il solito gol della domenica, con la complicità di Meret, allora non resta altro che il solito sentimento di rassegnazione.

Beffardo il destino nostro e della nostra squadra. Ogni volta, ogni maledetta volta, che corriamo, troviamo sempre qualcuno pronto a farci lo sgambetto e a farci cadere giù a faccia terra, qualcuno che ci costringe a svegliarci e a non sognare più.Ogni volta….. tranne questa! Perché questa volta, a differenza delle altre, la storia è diversa. In campo con la numero 77 gioca, con la nostra maglia e per tutti quanti noi, il georgiano Magico, quello che, venuto da terre lontane e fredde, con le sue giocate, sta cambiando il corso della storia.

Risultato finale Napoli tre, Bologna due, nonostante l’allenatore Thiago Motta, che l’anno scorso da queste parti tutti ricordano per quello che, venuto a Fuorigrotta con il suo Spezia già praticamente esonerato, grazie a una vittoria, è andato via come il nuovo profeta della panchina.

Un grande uomo di calcio come Walter Sabatini ha definito Kvara un “Caterpillar”, per noi invece, a questo punto, è semplicemente l’EREDE!Confesso, non avrei mai pensato, né tanto meno immaginato in vita mia, che un giorno avrei parlato di degno erede del tanto amato numero DIECI. Invece, ironia della sorte, alla decima vittoria consecutiva degli azzurri, penso davvero che i tempi siano maturi.Signore e signori, popolo napoletano, ci siamo…Siamo di fronte a un altro essere vivente che, con il pallone tra i piedi e la nostra maglia azzurra color del cielo, pare essere venuto da lontano per regalare a tutti noi le gioie più impensabili.D’altronde, chi ha avuto la fortuna di vivere l’epopea maradoniana non farà certo fatica a riconoscere che lo Stadio di Fuorigrotta sta vivendo le stesse identiche sensazioni. Attualmente gli spettatori paganti nell’impianto partenopeo hanno la possibilità di assistere a due partite: quella del Napoli, e quella d Khvicha Kvaratskhelia, nato a Tbilisi, ma da poco napoletano d’adozione.

A mettere il sigillo a tutto questo, il boato che il Maradona riserva a ogni pallone che arriva tra i piedi del georgiano. Tutti, non appena la sfera gravita in zona 77, restano in attesa e fiduciosi che, di là a poco, assisteranno a qualcosa di bello, magari a un assist magistrale o ancora meglio a un gol sicuramente non banale.

Domenica andiamo all’Olimpico ad affrontare la Roma di Mourinho, la stessa squadra che l’anno scorso alla nona di campionato, con un pareggio, fermò il nostro inizio di campionato di otto vittorie in altrettante partite.Peccato non poter vedere in campo il sogno partenopeo di mezz’estate, quel Dybala che in molti nell’ultimo calciomercato vedevano bene sotto le falde del Vesuvio, e del quale oggi nessuno sente più il bisogno.A questo punto siamo di fronte a un altro punto di svolta, ma ci arriviamo con una consapevolezza diversa, perché sembra quasi che sia la squadra, che la città, questa volta abbiano una convinzione diversa, magari per le prestazioni superlative in campo europeo, ma forse pure perché tra le nostre file abbiamo…. l’EREDE .E se anche questa volta la storia cambia, allora ci potete giurare che a breve allo stadio sentiremo cantare… oh mamma mamma mamma “HO VISTO KVARSKELIA” e innammorat son!

Gennaro Di Franco