Napoli, 15 apr. (Adnkronos) – «Per gli altri è una svolta, purtroppo per me è una conferma». Così l’avvocato Angelo Pisani, difensore di Diego Armando Maradona nella sua lunga battaglia giudiziaria contro il fisco italiano, commenta all’Adnkronos la notizia del rinvio a giudizio per omicidio colposo per 8 persone nell’inchiesta per la morte dell’ex calciatore, campione del mondo con l’Argentina nel 1986 e capitano del Napoli degli scudetti, avvenuta il 25 novembre 2020. «Avendo conosciuto e vissuto direttamente Maradona – spiega Pisani – sapevo benissimo della sua forza, della sua tempra e della sua capacità di resistere a mille malattie, pericoli e ostacoli. Ha sempre superato tutto, ma a un certo punto è stato abbandonato dai suoi assistenti e da chi aveva le responsabilità professionali di seguirlo. Chissà, probabilmente qualcuno avrà pensato che potesse valere più da morto che da vivo». Secondo Pisani «è successo, come tra l’altro è documentabile e visibile, che negli ultimi mesi della sua vita Maradona è stato trascurato e abbandonato. Lo facevano mangiare e bere male, gli somministravano male i farmaci con il rischio che potessero diventare un cocktail micidiale. Quando un paziente non viene seguito com’è doveroso, le conseguenze possono essere tragiche. Lui è stato abbandonato e non seguito, non è stato ucciso ma è stato lasciato morire». Pisani si dice certo che «il vero giudice sarà il tempo, proprio come ci ha sempre insegnato Maradona che ha detto delle verità che abbiamo poi potuto verificare con il tempo. I suoi insegnamenti varranno anche per lui stesso, che non ha mai fatto compromessi né si è mai venduto o ha trattato, dicendosi sempre sicuro che la forza della dignità vince su tutto. Per me, che credo molto nella spiritualità di Maradona – conclude – la sua morte è un messaggio per tutti a circondarsi di persone che ti vogliono bene e a fare del bene, sempre e comunque».