“È nato nu criaturo, è nate nire, e ‘a mamma ‘o chiamma Ciro, Sissignore, ‘o chiamma Ciro”.
Corsi e ricorsi storici, diceva qualcuno. In questi giorni a Napoli, una delle più importanti canzoni dell’enorme patrimonio musicale, la celeberrima Tammurriata Nera, è tornata di moda più che mai.
Il testo scritto nel 1944 da Edoardo Nicolardi, e musicato dal grandissimo E.A. Mario, ha avuto nuova linfa, e stavolta per fortuna la canzone diventa virale, non per la guerra, nè tanto meno per il razzismo di altri tempi, questa volta tutti i vicoli, le piazze e i palazzi della città la cantano quasi a voler ringraziare Dries Merten e signora per la scelta, per nulla affatto scontata, di far nascere il loro primogenito qui a Napoli, e di scegliere come nome di battesimo il nick name del Belga che a furor di popolo a Napoli, da sempre, è sopranominato Ciro.
A voler ricambiare l’amore viscerale per questa città, la coppia belga ha chiamato il piccolo “Ciro Romeo”, e ci potete giurare che questo ulteriore gesto d’amore di Dries per Napoli non è passato inosservato.
Automaticamente, la gioia dei due coniugi è diventata la gioia della città, al punto tale che in ogni telefonino di un napoletano che si rispetti oggi è presente almeno una foto dell’ultimo arrivato in casa Mertens.
È nato un figlio di Napoli, fiocco azzurro in città, nel solco della tradizione dei vari Pesaola, Vinicio e Canè. Napoli colpisce ancora, e la Sirena Partenope anche stavolta ha fatto il suo onorato lavoro, facendo innamorare per sempre un altro straniero che, venuto qui semplicemente per esercitare la professione di calciatore, è rimasto folgorato dal golfo, dal mare dal Vesuvio, ma soprattutto dalla sua gente!
Non bastavano il record di presenze e di gol in maglia azzurra, non bastava il suo essere protagonista in campo e fuori, no, Mertens ha voluto legarsi con il sangue a questa città, giurando amore eterno, e l’ha fatto nel migliore dei modi, chiamando Ciro suo figlio, ormai già entrato nei cuori di tutti noi tifosi a dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che Napoli è forse l’unica città al mondo che, pur se non sei nato qua, ti dà la possibilità di diventare figlio suo…. di diventare napoletano!
A questo punto è necessario fare chiarezza con il presidente e ribadire che Napoli ama Mertens e ne è ricambiata, e che vedere partire il nostro goleador, oggi a fine contratto, sarebbe una sciagura da scongiurare a tutti i costi.
Mertens è figura trasversale che unisce tutta la tifoseria. In passato solo Diego, e in parte Lavezzi, sono stati cosi tanto amati da noi tifosi.
Ci pensi bene il Presidente! Non si tratta solo di operazione nostalgia, il belga è attualmente ancora funzionale alla squadra Napoli, basti vedere come il suo ingresso in campo nell’ultima partita al Diego Armando Maradona ha cambiato letteralmente il ritmo della gara.
Possiamo parlare di una vera e propria “Mertens Power”. È indiscutibile che l’entrata del nostro Ciro al vecchio San Paolo infiammi tutto lo stadio.
I tifosi conoscono la bontà del giocatore ma soprattutto si sentono pienamente rappresentati sul campo di gioco, paradossalmente in questo arduo compito nemmeno il napoletanissimo Lorenzo Insigne è mai riuscito. In una squadra giudicata da tutti, o se volete dai più, come carente in termine di personalità e carattere, la presenza nella rosa del belga non è affatto cosa da poco.
Il nostro 14 si impegna e si dimena, dà consigli a tutta la squadra, svolge il ruolo di allenatore in campo, consapevole di essere guida azzurra, ruolo che il popolo napoletano gli ha virtualmente assegnato e che con l’ultimo gesto della coppia Mertens viene suggellato per sempre.
Faccio un appello al nostro Presidente, i vari Lavezzi, Cavani, Higuain e Hamisk, sono andati via e il tifoso napoletano, seppur a fatica, è riuscito a digerire queste partenze, ma ci sta da scommettere che con Ciro Mertens la cosa sarà davvero difficile da ripetersi.
Dries è il campione che incarna al meglio l’anima di Napoli.
Senza indugio, si rinnovi il contratto al nostro goleador, se davvero si vuole un dodicesimo uomo in campo, dalla parte della squadra e della società.
L’anno prossimo necessariamente sarà rinnovamento, e a maggior ragione ci sarà bisogno di un uomo simbolo che faccia da ponte tra squadra e società. Affidare a Mertens la fascia di capitano, rimasta orfana di Insigne, sarebbe davvero una bella cosa, che darebbe a tutti tanta gioia e fiducia per il futuro.
Perché passi “sono il vostro Cavani”, ma essere anche il nostro Mertens sarebbe davvero chiederci troppo.
Gennaro Di Franco