Intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per Antonio Di Natale, indimenticato bomber nato a Napoli ma leggenda dell’Udinese, con cui ha realizzato quasi 200 gol in dodici stagioni, record all time del club friulano. Totò ha così presentato la sfida di questo pomeriggio sostanzialmente tra due pezzi del suo cuore: “Per chi tiferò? Per il Napoli naturalmente. Anche quando giocavo con l’Udinese i miei compagni mi prendevano in giro nello spogliatoio perché a fine gara la prima cosa che chiedevo era il risultato degli azzurri. Ho vissuto con apprensione la caduta in C e poi la risalita fino ai vertici della A, dissi anche di no a De Laurentiis. Ma i soldi non c’entrano niente. Sento troppo maglia e ambiente, non avrei reso come volevo. E non avrei mai potuto perdonarmelo. Amo la mia gente ma a Napoli per un napoletano è sempre più complicato”.
Di Natale ha poi aggiunto: “Scudetto al Napoli? Spero di sì. Il campionato è equilibratissimo e possono succedere ancora tante cose, ma a prescindere Spalletti sta facendo cose eccezionali. Quando mancavano diversi giocatori si è inventato soluzioni vincenti. Del resto io lo conosco molto bene e so che è fra i migliori tecnici che ci sono in giro, ero nella Primavera con Domenichini, che ora è il suo più stretto collaboratore: consigliò a Spalletti di seguirmi e lui mi fece esordire in Serie B, poi mi ha voluto a Udine. Insegnamenti? Tanti. Che adesso sono diventati il bagaglio, con quello che ho appreso da altri tecnici, per guidare la Carrarese. Penso alla cura con cui preparava le partite, provandone i movimenti”.