Alessandro Renica, ospite negli studi de ‘Il Bello del Calcio’, ha commentato il successo del Napoli contro il Verona e risposto alle domande più interessanti dei tifosi azzurri. Queste le dichiarazioni del nostro opinionista: “Milan vince ma non convince, Napoli incostante e Inter stanca: chi è favorito ora? Vedo il Napoli in crescita verticale dal punto di vista fisico e tattico contro un avversario tosto come il Verona. Anche dal punto di vista psicologico ho visto una squadra che può mantenere continuità di risultati. Perché in Italia le big rendono di più se non hanno impegni di Coppe? Se osserviamo il calcio inglese direi di no, quindi potrebbe trattarsi di un problema mentale o ambientale. Forse lo stress porta i giocatori a sentire troppo le partite e perdere energie nervose. Difficile rispondere a questa domanda, è da anni che le squadre italiane non riescono a portare avanti 2/3 competizioni simultaneamente. L’aiutino di ieri all’Inter: sudditanza o incapacità degli arbitri? Penso che sia troppo facile giudicare la scelta dell’arbitro, bisognerebbe capire la motivazione che ha portato il VAR a non intervenire. Capire come funziona il regolamento in materia. Il ribaltone di Spalletti: avanti fino alla fine con il 4-3-3? Un po’ di tempo fa dissi che Anguissa e Lobotka sono elementi complementari tra loro. Detto questo noto che si cerca più la via del cross che il passaggio filtrante, si sta iniziando a capire come servire meglio Osimhen. La compattezza a centrocampo è fondamentale. Osimhen o Vlahovic? In questo momento Osimhen è più forte. Lo scudetto si vince segnando di più o subendo meno gol? Basta che si vinca, non importa. Anche ai miei tempi non era sempre la migliore difesa a trionfare a fine anno. Qualificarsi in Champions senza vincere lo scudetto: per il Napoli il bicchiere sarebbe mezzo pieno o mezzo vuoto? Più mezzo vuoto che mezzo pieno. La squadra è pronta è matura per vincere il titolo. Il 15 marzo di 33 anni fa: vi dice qualcosa questa data? Napoli-Juventus 3-0 di Coppa Uefa, solo chi c’era può raccontare cosa successe allo stadio dopo il mio gol. Era un inferno quella sera”.