Il programma del Lunedì sera

       

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Venezia, Zanetti: “Siamo un’altra squadra rispetto all’andata”

da | 5 Feb 2022 | Ultime news

Consueta conferenza stampa della vigilia per l’allenatore del Venezia Paolo Zanetti, che ha così presentato la sfida di domani contro il Napoli, in programma alle 15 al Penzo. Ecco le sue parole.

Un giudizio sul mercato?

“Abbiamo fatto un buon mercato, cercando di mettere dentro giocatori in base alle nostre risorse, abbiamo fatto il massimo che potevamo fare. Sono arrivati degli elementi di qualità, soprattutto davanti, ha già detto tutto il direttore sportivo. C’era la voglia di mettere dentro un giocatore al posto di Mazzocchi ma non siamo riusciti a farlo, anche perché volevamo mettere dentro un migliorativo, non a casaccio. Sono arrivati buoni giocatori, ora bisogna correre perché di tempo ce n’è poco”.

Che bilancio può fare dopo la pausa?
“La situazione a parte Kiyine, Vacca e Ullmann è buona. Loro sono out. Ovviamente continuando a non fare i nomi è normale che abbiate un po’ capito chi sta meglio e chi peggio dopo il focolaio Covid. Per questa partita devo mettere in campo chi sta meglio, stare una decina di giorni in casa senza muoversi ti rallenta, si rientra abbastanza velocemente ma ci vuole un attimo, quindi dovrò fare scelte sulla base di chi è più brillante. Credo l’emergenza sia finita, ora torniamo a pieno regime”.

Lezzerini dopo le ottime risposte date può insidiare Romero?
“Le gerarchie le dà il campo, in questo momento Luca ha fatto bene e rimane il portiere. Fermo restando che per noi Romero è titolare, ma trovo corretto dare continuità al buon momento di Lezzerini”.

Rispetto al match dell’andata siete un’altra squadra?
“Sì, è vero. Abbiamo fatto il nostro percorso e ora dobbiamo buttarci in questo percorso finale, saranno tre mesi di fuoco. Non possiamo pensare di fare sempre punti quella dopo, davanti avremo un Napoli che è una corazzata, che ha un gioco meraviglioso, ma dobbiamo avere la forza di provarci anche contro di loro. Contro l’Inter dal letto ho visto la mia squadra mettere in campo tanto spirito, poi serve anche un po’ di fortuna, i dettagli fanno sempre la differenza. Mi tengo intanto la buonissima prestazione tenendo conto della differenza tra noi e loro. Ho chiesto di ripetere quella prestazione, dovremo avere coraggio, i punti sono pesanti e determinanti”.

Un insegnamento dato dalla gara d’andata? Come hai visto Nsame? Possono cambiare le scelte in attacco?
“Per l’attacco di domani, senza svelare i piani, mi riallaccio a quanto detto prima, qualcuno non è stato bene e quindi dovrò fare delle scelte dal punto di vista strategico. I giocatori però li ho quindi posso fare qualche scelta dal punto di vista strategico. Il match dell’andata è stato il battesimo del fuoco, il Napoli ha mostrato il suo potenziale, si era messa su un certo binario con il rosso a Osimhen, ma anche con un uomo in meno ci hanno messo in difficoltà, anche se qualche chance l’abbiamo costruita. Ora siamo diversi, abbiamo più esperienza, accumulando magari anche diverse esperienze negative insieme a quelle positive contro le big. Dobbiamo andare in campo consapevoli che senza la mentalità giusta, spesso ci mettiamo in difficoltà da soli, mentre quando giochiamo con la mentalità giusta abbiamo dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque. Tutte le squadre che abbiamo trovato ci hanno rispettato, nessuno ha pensato di trovare una squadra materasso e questo ci deve dare autostima e caricarci per mettere in difficoltà anche le corazzate”.

Nani può essere il leader caratteriale che cercavate?
“Nani lo stiamo conoscendo, non è facile diventare leader in corsa perché lo spogliatoio ha già i suoi equlibri. Sicuramente è un leader tecnico, si è presentato benissimo lavorando forte e in questi 20 giorni è cresciuto, gli mancano solo i minuti partita, se c’è qualcuno che può spostare gli equilibri è lui con la sua classe. É un leader tecnico e sono sicuro che col tempo lo diventerà anche caratterialmente, mi piacerebbe però non ci fosse bisogno della squadra di un leader solo che sposta gli equilibri, ma che ci siano più leader in campo capaci di spostare qualcosa a livello mentale, credo faccia parte della crescita di un gruppo. Un gruppo di Serie A deve crescere sulla base dei propri errori, abbiamo una squadra mediamente giovane e con difficoltà comunicative ovvie, ne abbiamo tolti due e messi altri due, quindi il linguaggio comune dev’essere quello che si fa in campo”.