Il programma del Lunedì sera

       

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FINE LIVE – Spalletti: “Con la Lazio gara di livello. Mertens è diverso da Osimhen”

da | 27 Nov 2021 | Redazione

Luciano Spalletti presenta Napoli-Lazio dal Konami Training Center di Castel Volturno, domani c’è una sfida molto difficile per gli azzurri dopo il pareggio interno con il Verona e le due sconfitte consecutive con Inter e Spartak Mosca. Grande attesa per le dichiarazioni dell’allenatore azzurro.

14.35 – Luciano Spalletti è appena arrivato in sala stampa accompagnato da Guido Baldari e Nicola Lombardo.

Sull’emergenza infortuni e la mentalità: “Vanno fatte delle precisazioni, la rosa e di livello e già quando abbiamo avuto fuori Mertens siamo riusciti a fare quello che volevamo. Grazie a queste risposte si riesce a intuire che cammino vogliamo . fare. Non dobbiamo innervosirci, non c’è nulla che dobbiamo dimostrare. Abbiamo un metodo di lavoro e lo seguiamo, ogni volta bisogna metterci qualcosa in più. Bisogna sempre migliorarsi, di volta in volta, senza pensare alle polemiche. E’ chiaro poi che se andiamo a giocare in Russia con quel clima allo stadio e poi subiamo un rigore dopo pochi secondi, il primo che deve interrogarsi sul proprio lavoro sono io. Bisogna capire ciò che arriva ai singoli calciatori, è più importante a volte un silenzio per ritrovare il comportamento anziché frasi fatte”.

Sulla celebrazione per Maradona domani: “Diego è sempre nei pensieri dei calciatori, non solo dei tifosi e degli sportivi che hanno ammirato le sue gesta. Anche in ritiro venivano fuori, durante delle cene fuori dagli standard, canzoni su di lui. Ho detto delle cose su Maradona a Il Mattino e le ripeto. Non importa che sia stato un buon o un cattivo esempio, ma vedere il vuoto che ha lasciato con la sua scomparsa. Lui è nella storia del calcio, forse è anche riduttivo parlarne così perché per me è stato il migliore di tutti. Ricordo di averci giocato contro ed a livello di uomo squadra e individuale era incredibile. Per comprendere la sua anima bisognava sentirlo contare, lì si capiva la persona che era”.

Sull’importanza della partita: “La gara assume un peso diverso per ultimi risultati, diversi da quelli che avremmo voluto, e perché incontriamo una squadra del nostro livello. Fa parte del condominio di sette squadre. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione e proporre il calcio che vogliamo, in maniera a attenta e seria. Nelle partite ci sono poi gli episodi che possono dare delle sterzate, non è detto che se si perde si sia lavorato male”.

Sullo Spartak e le condizioni di Insigne e Fabiàn: ” C’è passione e premura nel farmi cambiare, ma io resto come sono, me lo dice anche mia madre di non cambiare. In Russia ci ho lavorato e ci sono persone vere, con comportamenti seri e da persone perbene. Ci sono società di un certo livello e poi c’è lo Spartak, possono fare quello che gli pare. A chi non mi saluta prima delle partite, in un modo corretto, dico che l’insulto va fatto di persona e non attraverso tweet e social. Con l’Inter tutti i calciatori sono venuti a salutarmi, nonostante si parlasse di problemi da me portati nello spogliatoio, ma questo non è interessato a nessuno. Anche i dirigenti mi hanno riservato una bella accoglienza, che nessuno poteva vedere. Insigne e Fabiàn sono a disposizione, hanno svolto l’intera seduta in gruppo, con grande intensità e sono pronti per partire dall’inizio”.

Sulla formazione a Mosca: “Avrei non dovuto prender gol subito all’inizio della partita per avere una risposta, è normale che quel gol cambia l’inerzia. Mi rimane il dubbio, bisogna prendersi qualche responsabilità. Non ho fatto benissimo il mio lavoro se penso a quel gol, siamo stati come approccio alla partita un po’ troppo morbidi, bisogna alzare questi due livelli. Bisogna far meglio nei duelli fisici, come Zielinski quando portò via il pallone a Barella”.

Su Sarri e sull’assenza di Osimhen: “Sarri è un avversario difficile, si è visto come sia bravo a organizzare le squadre tenendole corte e realizzando fitte reti di passaggi. La Lazio sta anche bene, dato quello che si è visto in Russia. Sarà una partita di livello. Osimhen è un calciatore completo ma deve raffinare la tecnica, per il resto ha tutte le caratteristiche. Mertens ha qualità ma ha altre caratteristiche, difficilmente ti fa uno strappo di 70 metri e ti difende palla con il fisico. Si perdono delle caratteristiche e se ne acquisiscono altre, l’importante è essere al top. Petagna ha ancora altre caratteristiche, per ora si continua a lavorare in maniera corretta e restare tranquilli”.

Su Elmas e la fase difensiva: “Elmas a volte l’ho lasciato fuori, gli ho preferito altri. È un trequartista, più da linee interne, siccome ha questa continuità di corso lo puoi mettere dove vuoi. Per aiutarlo, sono convinto che va tenuto di più dentro il campo, ciò che conta, però, è una persona eccezionale. La fase difensiva fa parte di ciò che bisogna migliorare, si vanno ad analizzare tante cose: la pressione, linea, come guadagnare campo, non lasciare spazio fra lei e la linea di metà campo, altrimenti ti vengono a giocare in trequarti e ti creano problemi”.

Sulla capacità di adattarsi: “Se affronto un discorso del genere è perché lo ritengo un vantaggio per la squadra, sono poche le distanze che si vanno a cambiare. E’ avvenuto anche nell’ultima gara. Bisogna laviorarci ancora ma ritengo possa essere un vantaggio”.

Sul rendimento degli attaccanti in zona gol: “Il discorso delle reti non l’ho valutato, però non mi sembra ne siano arrivati pochi. Se si verificano le singole voci dell’attacco è chiaro che qualcosa in più va fatto, bisogna credere di più nel nostro tipo di gioco andando in mezzo al campo e dialogando di più nello stretto. Sono d’accordo che qualcosa va migliorato”.

Su come affrontare la Lazio: “Alzando l’esterno basso può dare più densità? E’ una cosa corretta quella che lei dice, quello che dicevo è un po’ quello che dice lei. Se ci dà il suo assenso, va bene”.

Sul ruolo di Mertens con Lazio: “Dries non ha tanti problemi nella confidenza con la porta, è uno di quelli che sa fare il ruolo del 4-2-3-0, cioè l’attaccante che c’è o non c’è, che vedi e poi non lo trovi, funziona così. Mi sono divertito, apro una piccola parentesi, a leggere di alcune opinioni di difensori su chi si preferirebbe marcare tra Ronaldo, Messi o Ibrahimovic. Tutti rispondono il più grosso, ma il gol arriva lo stesso. Tanti scelgono di marcare il più piccolo, ma anche in questo caso si trovano enormi difficoltà. Conta anche quello che riusciremo a fare noi, speriamo che Mertens sia al massimo. Affronta poi l’allenatore che per primo lo ha schierato come punta”.

15.10 – Termina qui la conferenza stampa di Luciano Spalletti.