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La lunga estate del Capitano, capitolo I: il ridimensionamento

da | 13 Ago 2021 | Flash, Redazione, Serie A

Sullo sfondo il Vesuvio, l’azzurro del cielo che si specchia nel golfo di Napoli. Una maglia numero 24 della stessa tonalità con scritto “per sempre”. I tifosi del Napoli avrebbero voluto salvare questa istantanea già da tempo nella loro memoria, invece resta ad oggi solo fantasia, con Capitan Insigne al centro di una storia dai contorni poco chiari, come certi orizzonti di questa estate torrida. Volendo cercare di ricostruire tutta la vicenda, si può pensare a tre capitoli che si intrecciano.

Capitolo I: Il risanamento dei conti.

Il silenzio stampa interrotto dal Presidente De Laurentiis a inizio Luglio non ha rotto il silenzio tra le parti, ma ha fornito un indicazione importante sul perché di questo stallo alla messicana, col numero uno azzurro che ha varcato senza tentennamenti la sua personale linea d’ombra: il Napoli per sopravvivere ha bisogno di un ridimensionamento. Una scelta necessaria, ineluttabile per via della crisi delle società calcistiche italiane, che traccia la traiettoria per il presente e gli anni a venire. Le decisioni nette non conoscono eccezioni, non si può scendere a patti con il singolo, aprire una breccia, creare il precedente. De Laurentiis nella gestione del Napoli raramente ha fatto scelte contrarie alla sua visione, ha concesso una deroga al suo modo di gestire i conti con Mertens, Osimhen, Lozano. Era un altro Napoli e son scelte di cui si è già pentito. Ancor più raramente ha demandato rispetto a quelle che sono le sue convinzioni e le sue ragioni. L’intransigenza mostrata nel caso Milik insegna. Qui subentra un aspetto della vicenda Insigne che va oltre il carattere puramente economico: l’ammutinamento.

Capitolo II: una questione di principio.