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Maradona, il ct Mancini: “Un onore giocarci contro”

da | 27 Nov 2020 | Redazione

Il ct della Nazionale Italiana Roberto Mancini si è unito ai tanti personaggi che hanno già ricordato Diego Armando Maradona ed ha rilasciato una bella intervista al Mattino: “L’ho saputo mentre stavo entrando allo stadio per vedere Bologna–Spezia. Non ci potevo credere, speravo fosse una fake news. Ho avuto la fortuna di giocarci contro per tanti anni. E, ad oggi, posso dire che si tratta della più grande che potessi avere. È stato veramente un onore. E parlo non solo per me, ma so di poter parlare anche per tutti quelli che hanno condiviso quegli anni indimenticabili in campo e fuori. Perché anche la gente allo stadio era giustamente pazza di lui”.

Mancini ha poi aggiunto: “Prima di essere un grande calciatore era un grande uomo. La stima per uno come lui era naturale. Tutti ne avevano un grande timore reverenziale. Ma dico sempre che la sfortuna dei grandi giocatori di quell’epoca è che non c’erano le regole di oggi. Uno come Maradona avrebbe fatto 1000 gol. Non c’era il VAR, gli arbitri non tutelavano i giocatori. I più tecnici come noi venivano massacrati puntualmente”.

“Ricordo benissimo il giorno dell’annuncio. Ci sembrava fosse impossibile – ha proseguito il ct della Nazionale – Io giocavo nella Sampdoria e con tutti i compagni di squadra accogliemmo la notizia con grande esaltazione. Il suo arrivo rappresentava un sintomo positivo per tutto il campionato. Ricordo ancora la sfida al San Paolo nel 1990-91, era il 18 novembre, il campionato non era iniziato da moltissimo, ma vincere a Napoli, in casa di Maradona e dei campioni in carica fu fondamentale. Fu una partita aperta, lui giocò benissimo, ma il destino volle che andasse in un altro modo. Noi facemmo quattro gol, di cui uno mio davvero meraviglioso, alla Maradona come mi disse poi lui. Vincere a Napoli non era mai facile in quegli anni e quel successo diventò il passaporto per noi per vincere lo Scudetto. Resta una data memorabile“.